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WILLY MASON – Already dead

WILLY MASON – Already dead

Quando WHERE THE HUMANS EAT (Team Lover Records – 2005) apparve sul mercato, Mason aveva 19 anni e mostrò una maturità non consueta ad un esordiente che dopo i numerosi paragoni con Bob Dylan e Woodie Guthrie doveva preoccuparsi di non deludere quella stampa che lo aveva preso in tenera simpatia. Con IF THE OCEAN GETS ROUGH di soli tre anni più tardi le coordinate musicali vanno ad essere orientate su di un country folk fiero e diretto, prima di quel cambiamento di rotta che rappresenterà CARRY ON (Fiction Records – 2012) album che pur conservando quei tratti di semplicità già espressi nei lavori precedenti, si rivelerà leggermente più vigoroso di quanto fatto in precedenza, ma sacrificando una certa orecchiabilità.

“Youth on a spit” brano dai piacevoli spunti elettronici e dalla voce oscura di Mason, aveva anticipato il disco il cui lancio (se così possiamo chiamarlo …) viene maggiorente mostrato dall’uscita del singolo “Outwit the devil”, uno sdolcinato pop rock dal testo impegnato, che nel video ci propone il trentasettenne cantautore in una veste tutt’altro che immobile.   Un tenero arpeggio di chitarra acustica accenna “Gilded lie” che scorre vie senza infamia e senza lode, mentre la religiosità di “Oh my country” prova a restituirci il gusto seminale che ha sempre distinto le composizioni più riuscite di Mason alzando leggermente l’asticella del gradimento per le orecchie dell’ascoltatore. Sulla stessa scia si prosegue con il rumorismo informe “One of the good ones” che scorre senza lasciar segno mentre l’introspezione di “If there’s a heart” coniuga solitudine e malinconia trasmettendo finalmente istanti di godibilità ed aprendo il terreno a “Worth it”, l’unico up-tempo del disco.

Brani che rispecchiano sicuramente un periodo riflessivo per l’autore che sembra come alternare in maniera imprevedibile stati d’animo opposti, tirando così fuori composizioni stilisticamente differenti tra loro che ad eccezione dell’aspetto vocale non appaiono avere un vero filo di congiunzione. Canzoni che pur garantendosi un fuggente ascolto si presentano come deficitarie di nerbo e passione, pur provando a mostrare una strada che ai più smaliziati appare chiaramente arcana e confusa.

Le due parole usate da Mason per il titolo, non stanno altro che a rappresentare quella condizione spirituale, in cui l’uomo si sente libero dai limiti e dalle restrizioni imposte dalla cultura e dalla mitologia, dalle quali il cantautore del di White Plains (NY), prova attraverso 10 brani non facili da assorbire, ma che garantiscono poco più che una distrazione per chi dovesse avvicinarsi a questo suo quarto lavoro.

CLAUDIO CARPENTIERI

Tracklist:

1) Youth On A Spit
2) You’d Like To Be Free
3) Gilded Lie
4) Reservation
5) Oh My Country
6) Slowside
7) One Of The Good Ones
8) Outwit The Devil
9) If There’s A Heart
10) Worth It

Credits:
Pubblicazione: 6 agosto 2021
Label: Cooking Vinyl, Egea Music, The Orchard,

Band:
Willy Mason

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