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THE 69 EYES – West End

THE 69 EYES – West End

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Correva l’anno 1989 quando cinque ragazzi finlandesi iniziarono a suonare insieme e, tre anni dopo, pubblicarono il loro primo LP “Bump ‘n’ Grind”. Quei cinque ragazzi, trent’anni dopo, escono con il loro dodicesimo album, “West End”, cui la città di Hollywood ha dato molta ispirazione e che sarà disponibile il prossimo 13 di settembre. Sto parlando dei The 69 Eyes, gli inventori del genere Goth ‘n’ Roll, che presentano così la loro ultima fatica:  “Siamo la band che il tempo ha dimenticato, siamo la band che rifiuta di morire, siamo i vampiri di Helsinki”. Il tempo, veramente, non li ha dimenticati, anche perchè sono l’unico gruppo musicale finlandese sopravissuto ad un filone cui appartenevano Him, Charon, Sentenced, band che oggi non esistono più.

La voce profonda di Jyrki, il suo modo di ballare e il suo aspetto che tanto piace alle ragazze, i testi farciti di storie di amore e di morte, oltre che di citazioni a personaggi e film di culto, che troviamo in alcuni dei loro cavalli di battaglia come “Lost Boys” e “Brandon Lee”, hanno permesso ai cinque di costruirsi un notevole nugolo di fan in tutto il mondo.Il titolo di quest’album, “West End”, a detta di Jyrki, che ho intervistato alcuni giorni fa, “evoca un’immagine oscura, quando qualcosa muore, qualcosa di nuovo prende il suo posto e tutti dobbiamo cambiare per rimanere in vita. Questo pianeta è a una svolta. La fine del mondo occidentale è vicina e la domanda è: cosa succederà quando l’ovest finirà?”.

La prima traccia, Two Horns Up”, viene aperta da campane che rintoccano, seguite da un bel giro di basso di Archzie. Le chitarre sono molto dure e Jyrki duetta con Dani Filth, cantante della black metal band inglese Cradle of Filth. È uno degli episodi più pesanti della carriera dei cinque finlandesi e probabilmente sarà uno dei più efficaci in fase live. “27 & done” è il primo singolo estratto dall’album ed è un classico brano dei The 69 Eyes con un testo che omaggia il famoso club dei 27, ovvero i vari artisti morti a 27 anni come Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Cobain, Amy Winehouse. Il terzo brano, “Black Orchid”, anche terzo singolo, inizia con un altro bel giro di basso di Archzie accompagnato da note dolci di pianoforte, note che si sposano perfettamente con la voce di Jyrki nel ritornello. C’è spazio anche per un bellissimo assolo di chitarra di Bazie che fa da preludio al finale in crescendo. I ritmi rallentano in “Change”, dove archi e pianoforte danno vita ad una ballad che farà la felicità degli amanti del lato più melodico della band finlandese che sa quando colpire e quando invece rilassare l’ascoltatore. “Burn Witch Burn” è forse l’episodio meno ispirato dell’album mentre “Cheyenna”, il secondo singolo, presenta un bel riff che fa da linea melodica ad un brano che trascina l’ascoltatore on the road insieme alla ragazza motociclista protagonista del video. Bazie si dimostra un creatore di riff e assoli ancora molto efficace. È nuovamente tempo di potenza, “The Last House On The Left”, omaggio al film horror omonimo, dove Jyrki viene affiancato dall’ex cantante dei Murderdolls, Wednesday 13, e da Calico, figlia di Alice Cooper nonchè cantante dei Beasto Blanco. L’ottava traccia, “Death & Desire”, è un’altra splendida ballad, forse una delle più belle scritte negli ultimi anni dai The 69 Eyes. Gli arpeggi di chitarra, gli archi, il pianoforte e la voce caldissima di Jyrki convivono perfettamente per tutta la durata del brano. “Outsiders” ha un ritmo molto veloce ed un ritornello orecchiabilissimo e, a detta del sottoscritto, sarà un’altra canzone molto apprezzata durante i concerti. Una serie di clap clap apre la piacevole “Be Here Now” dove il cantante di Helsinki raggiunge linee vocali profondissime. La chiusura è affidata a “Hell Has No Mercy”, qualche nota di chitarra hard rock, i piatti di una batteria, un basso, una voce perfetta per il combo ed il gioco è fatto per chiudere degnamente un album di una band che presenta ancora molta ispirazione e che ha ancora molto entusiasmo nel creare nuove canzoni, restando ancorata al suo classico stile. I tempi di “Wasting The Dawn”, “Blessed Be” e “Paris Kills” sono lontani e probabilmente non torneranno più ma i cinque musicisti di Helsinki hanno e avranno ancora molto da dire e da dare ai propri fans.

MARCO PRITONI
Voto 8/10

Tracklist:

  1. Two Horns Up
  2. 27 & Done
  3. Black Orchid
  4. Change
  5. Burn Witch Burn
  6. Cheyenna
  7. The Last House On The Left
  8. Death & Desire
  9. Outsiders
  10. Be Here Now
  11. Hell Has No Mercy

Credits:
Etichetta: Nuclear Blast Records

Band:
Voce: Jyrki69
Chitarra solista: Bazie
Chitarra ritmica: Timo-Timo
Basso: Archzie
Batteria: Jussi69

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