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SATIN – Appetition

SATIN – Appetition

Se l’AoR è ancora vivo e produttivo lo si deve anche a etichette discografiche a torto considerate “minori” come l’italiana Burning Minds – che periodicamente sa dare chance a nomi emergenti in ambito Hard n’ Heavy lasciando spazio a grandi melodie di ispirazione ottantiana, con band provenienti dal fertilissimo humus nostrano – ma anche dall’estero.
E’ il caso oggi dei Satin, one – man band nella persona del norvegese Tom Satin che si affida all’etichetta di Stefano Gottardi per pubblicare e distribuire il suo Appetition, terzo album di una carriera ancora in fase di crescita a partire dall’omonimo Satin datato 2014 fino al successivo It’s about Time del 2017. Questi cinque anni hanno permesso all’artista di affinare le sue capacità di songwriting per presentare un lavoro di ottima fattura che rimanda in primis ai Journey (veri numi tutelari del norvegese), ma anche a band più “recenti” come i The Storm o i Two Fires – entrambi con Kevin Chalfant alla voce, senza scordarci dei tanti nomi della attuale scena hard – melodica scandinava, più vicina e affine a Tom.
Ecco, partiamo proprio dalla voce del nostro Satin, a volte sottile e leggera e a volte incisiva e versatile: sa ben gestire l’abbondanza di melodie che questo lavoro sciorina brano dopo brano.

Il benvenuto ci è infatti dato da due punte di diamante ( due singoli, non a caso) come Going your way e Angels come, Angels go con linee melodiche dirette e ritornelli ariosi che già dal secondo ascolto diventano cantabili e familiari. Degne di nota anche Waiting fo another man, dal ritornello ficcante – e la Journeyiana Everybody needs to be loved, tra i brani migliori di un album scorrevolissimo, grazie anche ai successivi A dream coming true (più vicina al sound dei Poison) e Looking at you (dal sapore assolutamente West Coast), che continuano la classica ricetta del rock melodico seppur con qualche piccola variazione. Pearly gates è invece più ammiccante, con qualche sterzata più sleaze, ma senza esagerare – il tanto che basta per dare un po’ più di sapore ad una pietanza  di per sé molto piacevole. Ed eccola che arriva, il momento – ballad con Jenny (I’m bringing you down), ottava traccia che ben si sviluppa nei suoi quattro minuti precisi; I’m still waiting è un altro lentone pop dalle melodie già trite e ritrite ma quasi una tappa obbligata per chiunque osi avvicinarsi al mondo AoR, mescolando i Def Leppard di Hysteria ai Journey di Raised on Radio suonando più “americano” degli americani stessi. Appetition si chiude con un brano più veloce e diretto – Fight again, non aggiungendo però nulla ad un album comunque di altissima qualità, ma che ha sicuramente un appeal maggiore nella sua prima metà per poi “standardizzarsi” sul finale.

Intendiamoci, si tratta di un lavoro godibilissimo, ben suonato e dalle idee chiare ma che si muove in territori molto comodi e già ampiamente battuti: se siete fan dell’AoR quest’album sarà immancabile nella vostra collezione, per tutti gli altri potrebbe essere comunque un bello spunto o una piacevole colonna sonora per un viaggio in auto o una serata in relax.
La cosa più importante sarà vedere Tom Satin in azione dal vivo, cosa che gli auguriamo accada presto con una valida band alle spalle, magari con una tappa nel nostro paese – per ora la produzione in studio è ampiamente promossa!
Killer tracks: Going your way, Angels come, Angels go, Waiting for anotrher man, Everybody needs to be loved, Looking at you.

SANTI LIBRA

Tracklist:

1 – Going your way
2 – Angels come, Angels go
3 – Waiting for another man
4 – Everybody needs to be loved
5 – A dream coming true
6 – Looking at you
7 – Pearly gates
8 – Jenny (I’m bringing you down)
9 – Still waiting
10 – Fight again

Credits:
Pubblicazione: 2022
Etichetta: Art Of Melody Music & Burning Minds Music Group
Distributore: Plastic Head

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VOTO

Band:
Tom Satin: voce e tutti gli strumenti 

https://www.tomsatin.com
https://www.facebook.com/officialsatin
https://www.youtube.com/watch?v=idamSnhmayo