Roberto Caselli e Stefano Gilardino – La storia del Rock in Italia (Hoepli Editore)

Il rock fine anni Cinquanta del Celentano epigono di Elvis, i Beatles al Vigorelli di Milano il 24 Giugno del 1965 (suonarono due volte, alle 17 in presenza di 7000 spettatori e alle 21 per altre 20000 persone) non vi dicono niente perché all’epoca non eravate nati? Titoli di canzoni come “Impressioni di Settembre”, “Stalingrado”, “Gioco di bimba” non rievocano in voi dolci ricordi di gioventù? Sentir parlare di “Bandiera gialla” e del settimanale “Ciao 2001”, del festival di Parco Lambro e di “Re nudo”, rivista italiana dedicata alla “controcultura” e alla “controinformazione”, non suscita in voi il classico nostalgico groppo alla gola perché appartenete a una delle generazioni più recenti? Tanto meglio, perché questo splendido manuale (in linea con i consueti standard qualitativi dei volumi musicali Hoepli per capacità di destare l’interesse del lettore, chiarezza espositiva, completezza della trattazione e ricchezza del materiale fotografico e iconografico) vi trascinerà dentro una storia musicale densa di fascino che racconta di protagonisti, dischi, canzoni e concerti straordinari che vale davvero la pena di essere conosciuta, una storia che dura da 60 lunghi anni: quella del rock in Italia. Scrive Roberto Caselli in sede introduttiva che “[…] in questo libro, si è voluto parlare del rock in Italia, di cosa abbia significato quella musica nello sviluppo della nostra società. Quanto abbia contribuito a uscire dalle difficoltà del dopoguerra indicando un traguardo possibile di libertà e progresso, allora inevitabilmente legato all’America, ma ben presto riscattabile con moneta nostrana.” Negli intenti di Stefano Gilardino, invece, parlare di rock (italiano e non) “[…] nel modo più esaustivo possibile, legandolo per quanto praticabile alla storia politica, sociale, economica e artistica di questo Paese.” Coerentemente con quanto indicato da Caselli e Gilardino, il volume si articola in nove macro sezioni all’interno delle quali, di volta in volta, si parla degli” urlatori” e di personaggi che iniziano a operare alla fine dei Cinquanta come Celentano, Jannacci, Di Capri, Carosone, Gaber e del “beat” che si diffonde nel decennio successivo (focus sui Beatles a Milano, sul 45 giri, su cantanti come Rita Pavone, Gianni Morandi, Sergio Endrigo e gruppi come i Rockes ed Equipe 84). Agli anni Settanta e alle interconnessioni createsi tra musica e politica, alle avanguardie e al progressive sono ugualmente dedicate pagine di grande interesse (protagonisti, tra gli altri, Mario Schifano, Battiato, Stormy Six, Demetrio Stratos e gli Area, PFM, Le Orme e tanti altri). Grande risalto viene infine dato al punk, al “fenomeno” Vasco Rossi, alle tendenze musicali e musical-mediatiche degli anni più vicini a noi. Personaggi, fenomeni ed eventi narrati nei diversi capitoli schede e sezioni vengono di volta in volta inscritti all’interno del contesto storico politico sociale di riferimento. Opera imprescindibile, quella di Caselli e Gilardino, se si vogliono conoscere le specificità rivestite dal rock in Italia e i cambiamenti di costume e culturali che questo ha contribuito a suscitare da noi nei vari decenni, da sessant’anni a questa parte.

GIOVANNI GRAZIANO MANCA 

https://www.amazon.it/storia-Italia-Protagonisti-concerti-luoghi/dp/8820391686
https://www.ibs.it/storia-del-rock-in-italia-libro-roberto-caselli-stefano-gilardino/e/9788820391683