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RAIN – A NEW TOMORROW

RAIN – A NEW TOMORROW

Quando pensi ai Rain pensi al lato più Heavy di Bologna, quando li pensi sul palco sai che puoi aspettarti uno show iper-energetico e coinvolgente: una vera botta sonora che ti stordisce e ti manda a casa soddisfatto. Ma quando pensi ad un loro nuovo album, non sai mai esattamente cosa aspettarti: negli anni di evoluzione, complice una line-up mai del tutto stabile, la band ha abbracciato diverse sonorità – dall’heavy metal più classico degli esordi (si parla del 1980!) allo street metal di Bigditch 4707 (mia prima recensione in assoluto per una webzine ormai estinta, quando la maggior parte dei nostri modem erano ancora a 56k), da sonorità acustiche dal sapore americano del convincente Mexican Way fino al corso attuale in cui la band di Alessio Amorati (per TUTTI – Amos) propone un groove metal moderno, con rimandi a band quali i Pantera (veri maestri del genere), i Cult (già omaggiati anni orsono con la cover della loro arcifamosa Rain – appunto) e non ultimi i Nickelback, complice anche la fantastica voce del nuovo cantante Maurizio “Evil Mala” Malaguti, molto “americana” e “moderna” per l’appunto.

I Rain sono tornati, quindi – con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro, tanto per citare il grandissimo Pierangelo Bertoli – e oltre al loro talentuosissimo singer figurano anche altri due nuovi acquisti: il solista Freddy V ed il batterista Andrew Gunner, ma che segue la band già avrà avuto modo di apprezzare il loro prezioso apporto in sede live. Con questa freschezza e la garanzia del leader Amos e di Gabriele “The King” Ravaglia al basso i Rain scrivono un nuovo ed eccellente capitolo della loro storia, ammiccando sempre più al mercato americano e sposando sonorità molto ben masticabili anche oltreoceano.

A new tomorrow, oltre ad essere il titolo dell’album è anche quello dell’ottimo brano scelto come singolo apripista, nonché prima traccia tra le 11 presenti in questo lavoro ben confezionato a partire dal sempre straordinario artwork di Umberto Stagni (Pasta Volante) al missaggio di Giuseppe “Dualized” Bassi, fino al mastering curato da Dan Korneff, produttore noto per i suoi lavori con band di livello quali Ill Niño, My Chemical Romance, Lamb of God, Breaking Benjamin o Paramore. Di fatto si tratta di un vero salto in avanti per la band, un album maturo sotto tutti i punti di vista e che può seriamente proiettarli su un mercato più ampio, conquistando anche giovani orecchie che di questi dinosauri (?) non hanno ancora sentito parlare. Si nota una gran crescita anche nel modo utilizzato per affrontare il songrwriting, arrangiando le canzoni in modo tale da poterle cucire come un abito di alta sartoria attorno alla potente e a volte ipnotica voce di Mala – un esempio lampante è il lavoro fatto su Peace Sells, cover dei Megadeth molto ben proposta, tanto che a un orecchio distratto suona molto “Rain 5.0” e quindi amalgamandosi molto bene tra gli altri brani.

Attenzione però, non è proprio tutto “pesche e crema”: quello che si nota, oltre a una decisa strizzata d’occhi a tutte le band menzionate in precedenza e più in generale alla corrente rock mainstream a stelle e strisce, è una divisione tra le prime tracce dell’album e le ultime – come se A new tomorrow fosse un’opera divisa in due atti in cui il primo ti carica e ti entusiasma e a volte ti prende a schiaffi, mentre il secondo non aggiunge nulla di particolarmente evocativo ed evolutivo rispetto a quanto sentito, facendo così calare un po’ l’attenzione e risultando a lungo andare un po’ ripetitivo. Occhio, si tratta comunque di undici brani di ottima fattura, come già detto – ma la tripletta iniziale di A new tomorrow, Down in hell e New Sin è così trascinante da non aiutare a far emergere brani quali la conclusiva, Nickelbackiana (periodo Dark Horse) Revolver, Loveself o Evil me che sicuramente hanno bisogno di più di un ascolto per venire assorbite anche dagli utenti più appassionati.

In conclusione, A new tomorrow è un album che merita la vostra attenzione e che sa bene come attirare a sé il gusto dei metallari più incalliti, ma anche di quello dei loro figli – se non dei loro nipoti. Metal per famiglie, quindi? Si, se ciò serve anche ad andare oltre quello che viene oggi presentato e venduto come rock – ben venga allora questa proposta transgenerazionale dei Rain, che ancora una volta hanno saputo catturarci: sono passati sei anni ma ne è valsa la pena!
Killer tracks: A new tomorrow, Down in hell, New Sin, Double Game, All you can hate, Peace sells, Revolver.

SANTI LIBRA

Tracklist:

1 – A new tomorrow
2 – Down in hell
3 – New Sin
4 – Double game
5 – Master of lovers
6 – Never alone
7 – Loveself
8 – All you can hate
9 – Peace Sells
10 – Evil me
11 – Revolver

Credits:
Pubblicazione: 23 settembre 2022
Mixed by Giuseppe “Dualized” Bassi
Mastered by Dan Korneff

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VOTO

Band:
Evil Mala: voce
Amos The Snake: chitarra
Freddy V – chitarra
King Gabry – basso
Andrew Gunner – batteria

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