PIRATE QUEEN – Ghosts


Qualcuno potrebbe eccepire, ma come mai ti preoccupi adesso di spendere quattro parole su di un disco oramai uscito nella primavera del 2024? Due sono le motivazioni che mi portano a farlo: 1) trattasi di un symphonic metal fuori dai canoni; 2) a suonarlo sono ragazze provenienti dalla mistica Lyxion (triangolo delle Bermude), presente per secoli su delle antiche mappe geografiche, per poi scomparire probabilmente proprio con l’avvento dell’era moderna.
L’ambito musicale del symphonic metal nel quale ci si muove presenta comunque confini di genere superabili e che lasciano porte aperte ad un’epicità che si esprime attraverso melodie di stampo folk, l’ariosità del power metal non priva di elementi fantasy, permeati da un equilibrato gusto pop che non viene mai meno. Sul vascello troviamo un equipaggio di cinque e strumentalmente preparate fanciulle che si rendono protagoniste di un immaginario viaggio dove è facile farsi trascinare insieme a sirene e fantasmi che con il mar in tempesta che completano un’atmosfera accesa ma sempre domabile.
Ad inaugurare l’ascolto è Pirates from the sea aperta da una vibrante chitarra che introduce ad un vero tornado musicale in cui si fondono esoticità ed un’aria epica in cui la cadenzata ritmica si completa alla perfezione, con liriche che esprimono al massimo lo spirito piratesco corroborato inneggiando alla positività. Un clima ludico e pieno di energia che farebbe ricredere anche i meno avvezzi a certe sonorità. Il minaccioso interludio strumentale di Siren’s tears scorre fluido verso Ghosts, una seduta spiritica up-tempo dove non si possono non apprezzare le estensioni da soprano di Her Majesty Maria Aurea (ora definitivamente con i Tales of time) regnano sovrane su un impianto musicale compatto e drammatico, in un alternarsi di umori distanti ma perfettamente in equilibrio, nonostante le accelerazioni ritmiche generate dalle dotate Luna Lyss (bass) e Raindrop Ocean (drums) che arricchiscono il tutto e mai fine a se stesse.
La componente fantasy oltre che dai nick delle nostre bucaniere si diffonde tanto dalla copertina e ancor di più da quanto riflesso in maniera speculare sul disco: l’impronta melodica dettata dal lavoro di fino ritmico e solista dalle sei corde di Capitan Destiny Grieflord e Fata Morgana ove alternano cavalcate a ritmiche più distese con un susseguirsi di linee vocali caratterizzati da una regolare mutevolezza personalizzando la proposta. L’aria che si respira è sognante e l’epicità regnante dove i paesaggi musicali possono anche richiamare al già sentito, ma senza indulgere nei copia/incolla che molte band propongono.
A confermare la qualità di questo disco ci pensa In the search of Eldorado (dedicata al guerriero spagnolo Lope De Aguirre) dove l’amore per il power metal classico esce a tutta forza a partire da una strofa aggraziata, un vigoroso bridge ed un ritornello che dal vivo risulterà dirompente e affascinante come non mai. Si giunge alla sinfonia battagliera di Santa Lucia che lascia a riff accelerati e interludi vocali prendere la scena, in un vortice di potenza ed armonia sempre in equilibrio. Considerata la chiusura del lavoro con le versioni radio edit della citata Ghosts, l’ultimo brano originale è il mid-tempo di Open fire gelida e misteriosa nel suo incedere ed intensa nella narrazione che pur rappresentando un brano a sé stante non appare fuori contesto.
GHOSTS pur non essendo alla fine un vero album (24 minuti di musica lo candidano a qualcosa più di un ep), non ha di certo la presunzione di stravolgere le strutture portanti di un genere ampiamente sfruttato, ma fa sì che la leggerezza e l’originalità delle sue peculiari sinfonie, rifletta l’onestà della riuscita proposta di queste promettenti piratesse.
CLAUDIO CARPENTIERI
Tracklist:
1) Pirates from the sea
2) Siren´s tears
3) Ghosts
4) In The Search Of Eldorado
5) Santa Lucia
6) Open Fire
7) Ghosts (radio edit)
8) Ghosts ( instrumental)
Credits:
Label: Despotz Records
Pubblicazione: 3 maggio 2024
Band:
Her Majesty Maria Aurea: vocals – Admiral
Destiny Grieflord: guitar – Captain
Luna Lyss Shin: bass – Vice Admiral
Victoria Pearl-Fata Morgana: guitar – Admiral
Raindrop Oceanus: drums – Commander
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Nasco Ia Ferrara nel 1966 ma dopo alcuni anni per questioni di lavoro il mio papà si trasferisce a Roma dove attualmente vivo. Cresciuto come in molti della mia generazione con lo Zecchino D’Oro dell’indimenticato Mago Zurlì (in pancia però già scalciavo al ritmo di (I Can’t Get No) Satisfaction) muovendo i primi passi verso un ascolto di massa con trasmissioni come Discoring (ispirato al Top of the Pops inglese) e successivamente mi mostravo affascinato all’iperspazio dell’innovativo Mister Fantasy(condotto da Carlo Massarini). I primi amori? Dire Straits, The Police, Deep Purple e Supertramp. Ma nel mio bel mobile ove ancora oggi continuo a custodire ed a collezionare Lp e Cd l’eterogeneità regna sovrana e c’è sempre stato spazio per tutti! Al fianco di un disco di Dylan è facile trovare un album dei Duran Duran, come subito dopo i Van Halen trovare inaspettatamente i Visage, ma anche trovare come “vicini di casa” Linkin Park e Nirvana. Sì, la musica è bella perché varia e Tuttorock incarna al meglio un luogo magico dove la disuniformità del mondo delle sette note, non può non attrarre chi alla musica non ha mai posto confini. Keep the faith…