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PENGUIN CAFE – A MATTER OF LIFE…2021

PENGUIN CAFE – A MATTER OF LIFE…2021

Per quelli che non lo sanno la Penguin Cafe Orchestra fu un’idea di Simon Jeffes, chitarrista e compositore inglese formatosi come studente di chitarra alla Royal Academy di Londra, ma amante di musica etnica e tradizionale a cui diede una personalissima forma incastonandola nelle rigide regole che hannoo sempre in linea di massima governato la musica classica. Quest’idea era rimasta tale a partire dal 1972, per diversi anni in quanto non facilmente realizzabile visto che trovare produttori interessati ad un simile progetto non era proprio cosa facile. Mentre Jeffes arrangiava materiale per Caravan e Kevin Ayers (fondatore dei Soft Machine), riuscì ad attrarre l’interesse di tale Brian Eno (all’epoca legato ai Roxy Music) che fece pubblicare per la sua Obscure Music nel 1976 il primo lavoro della …..Orchestra con il titolo di MUSIC FROM THE PENGUIN ORCHESTRA. In quest’esordio si divulga un approccio dove non sono solo malinconia e personale sensibilità a regnare incontrastate, ma al contrario della maggior parte delle precedenti produzioni Obscure ove a farla da padrone era un’atmosfera surreale proiettata a quella che verrà definita ambient music, sono sempre melodie distese e leggere a prevalere e che  caratterizzeranno  anche le successive uscite discografiche (PENGUIN CAFE ORCHESTRA del 1981 -, BROADCASTING FROM HOME del 1984 -, e SIGNS OF LIFE del 1987 -.) fino a quell’apprezzato capitolo terminale che chiuse temporaneamente il cammino dell’ensemble britannico a causa della morte di Simon Jeffes avvenuta l’11 dicembre del 1997 a causa di un tumore al cervello. La macchina messa in moto da papà Simon, venne nuovamente assemblata nel 2009 dal figlio Arthur che si distinse per una inclinazione fortemente jazzy, coinvolgendo nell’avventura musicisti del calibro di:,  Cass Brown (Gorillaz), Neil Codling (Suede), Oli Langford (Florence+The Machine) e Darren Berry (Razorlight).

In questi anni i musicisti coinvolti in questo encomiabile progetto tirano fuori diversi titoli, tutti degni di attenzione e che resuscitano l’interesse per il gruppo originale, dando il via comunque anche ad un ritrovato apprezzamento da parte del pubblico di quanto proposto dal gruppo di Arthur Jeffes che probabilmente mai più è riuscito a far incontrare le proprie esigenze espressive con quelle dell’imprescindibile genitore se non con l’uscita di A MATTER OF LIFE del 2011, pubblicato nuovamente oggi con il titolo di A MATTER OF LIFE … 2021 su Erased Tapes (Audioglobe).

Già quando uscì originariamente, il disco si mostrò meritevole di interesse per via di composizioni che per quanto guardassero al passato, non dimenticavano quanto fosse importante mai perdere di vista la contemporaneità, mostrandosi comunque di qualità e raccogliendo notevoli consensi. Brani la cui completa rimasterizzazione permette ancor di più renderli perfetti per fare da sottofondo, senza assumere però la veste di una colonna sonora passiva, ma anzi lasciando fluire in maniera più naturale la percezione di suoni  neocameristici ed educatamente pop. Una geografia fatta di suoni minimali e mesti che non peccano di ispirazione dimostrandosi incarnazione di stati umorali dolenti dai quali poter emergere e decidere, se la stessa musica possa far propria la nostra attenzione o semplicemente da sfondo … a deciderlo siamo solo noi.

La curiosità che comunque mi ha spinto con ancor di più a sentire questo lavoro è stata la nuova versione di “Harry Piers” (registrata il 28 aprile 2021 al Convento di Santa Croce “genericamente” indicato in Toscana) che Arthur Jeffes concepì alla morte del padre, ritoccandola continuamente negli anni successivi e dove la preponderanza del pianoforte, non ha fatto altro che rafforzare questo legame con colui che ha trasformato la Penguin Cafe Orchestra da idea a progetto musicale concreto, conferendo al brano ancor di più in questa nuova veste ancor di più contemplativa ed  ammantata di pathos.

Il disco che viene rimesso sul mercato oltre che in cd e file digitali anche in formato Lp, che farà apprezzare ancor di più chi vorrà farlo proprio, in quanto il dipinto dell’artista Emily Young (madre di Arthur) in cui il bambino accarezza il pinguino suggellando il rapporto padre/figlio, viene ad essere sostituito con l’immagine di un pinguino adulto ed umanizzato con la figlia di Arthur in braccio, quasi a voler dare una continuità di significato al rapporto genitore/figlio. Un motivo in più per valutarne l’acquisto.

CLAUDIO CARPENTIERI

Tracklist:

Side A:
That, Not That
Landau
Sundog
The Fox and the Leopard
Finland
Pale Peach Jukebox
Side B:
Harry Piers 2021
Two Beans Shaker;
From A Blue Temple;
Ghost in the Pond;
Coriolis

Credits:
Etichetta: Erased Tapes, Audioglobe
Pubblicazione: 29 aprile 2022

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VOTO

Band:
Arthur Jeffes – piano/ringmod/cuatro/dulcitone/ukulele/bass/percussion/harmonium/penny whistles/prayer bowl
Neil Codling – ukulele/piano/cuatro/harmonium
Vincent Greene – viola/violin/guiro
Pete Radcliffe – percussion
Rebecca Waterworth – cello/paper percussion
Darren Berry – violin
Andy Waterworth – double bass/bass guitar
Tom Chichester Clarke – cuatro/ukulele/melodica
Des Murphy – ukulele/cuatro/glockenspiel
Cass Browne – percussion
Oli Langford – violin

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