PASSENGER – SONGS FOR THE DRUNK AND BROKEN HEARTED


Michael David Rosenberg è un cantautore inglese nato il 17 maggio 1984 a Hove da madre inglese e padre americano. Rosenberg iniziò a studiare chitarra classica sin da piccolo e all’età di 14 anni inizia a scrivere le prime canzoni. A 16 anni lascia la scuola per dedicarsi alla propria carriera musicale. Grazie al padre, dipendente di una casa di produzione cinematografica, inizia a lavorare con alcuni cantanti come Jamie Catto e alcune band britanniche come i Faithless. La svolta arriva nel 2003 quando conosce Andrew Philips, con il quale fonderà la Michael Rosenberg’s band. Con l’ingresso di Marcus O’Dair al basso, Alon Cohen alla batteria e Richard Brinklow alla tastiera, la band cambia nome è diventano i Passenger. Nel 2007 come gruppo musicale pubblicano un solo album intitolato Wicked Man’s Rest e nel 2009 mettono fine alla loro unione artistica. In merito a questo disco si diceva che i suoi testi erano spesso banali, con slogan riciclati come Puoi avere il sole solo dopo la pioggia disseminati ovunque, ma è anche impenitente e piacevolmente sincero. Gli arrangiamenti sono ottimizzati e orientati ai dettagli, con pianoforti tintinnanti, squilli del telefono campionati e abbondanti suoni elettronici. Nessuno di questi ornamenti, tuttavia, toglie nulla ai testi e alle voci lamentose di Rosenberg, che rimangono in primo piano. Dopo la rottura con il gruppo Rosenberg inizia una carriera da solista mantenendo il nome di Passenger. Si trasferisce in Australia dove talvolta si diletta artista di strada e altre volte accompagna altri gruppi e cantanti australiani.
Ogni nuovo anno porta con sé un nuovo album di questo cantautore indie/folk. Il 2020 è targato Patchwork, l’album che vede come produttore Chris Vallejo, come arrangiatore e compositore Andrew Philips e Richard Brinklow con il suo pianoforte crea un’atmosfera autentica. Tutti i proventi del disco vanno a The Trussell Trust. Patchwork è stato realizzato durante il lockdown, in un periodo in cui la memoria condivisa della tragedia spesso aiuta tutti noi reagire e a confortarci a vicenda. Dolore, sofferenza, speranza e connessione risuonano in questo album, ma c’è speranza nella nostra inseparabilità. La voce chiara, profonda e malinconica di Passenger, accompagnata dal suono di una chitarra, in questa circostanza, è una carezza sul cuore.
A chiudere il 2020 ci pensano cinque canzoni che faranno parte del nuovo e attesissimo album intitolato Songs for the Drunk and Broken Hearted la cui uscita è prevista per l’8 gennaio 2021. Il packaging del supporto fisico (cd, vinile) è realizzato al 100% con materiale riciclato e per ogni album venduto, verrà piantato un nuovo albero, grazie alla partnership di Passenger con Ecologi ed Eden Project. La maggior parte dei brani di questo nuovo progetto sono stati scritti da Rosenberg nel momento in cui era appena tornato ad essere single: Sei così abituato alla sicurezza di stare con qualcuno e improvvisamente sei fuori nel mondo da solo. E ti arrabbi e probabilmente prendi delle decisioni sbagliate. In un certo senso, peggiora le cose per te stesso. Ma è un momento inebriante perdere l’amore e essere ubriachi. Ed è universale. Tutti lo affrontano a un certo punto. Suzanne il secondo brano pubblicato il 13 novembre è la naturale continuazione di A Song for the Drunk and Broken Hearted: Questa canzone racconta la storia di una signora anziana, che beve da sola in un bar e ripensa a un tempo in cui era giovane e bella e aveva tutta la sua vita davanti. Penso che sia un argomento su cui continuo a tornare nelle mie canzoni: la natura fugace della giovinezza e l’inevitabile passare del tempo. Suzanne aveva tutto davanti a sé e l’ha sprecato e ora siede desiderando qualcosa che non potrà mai più accadere.
Lungi da me mettere in discussione il talento e la bravura di questo artista ma, per onestà intellettuale, mi sento in dovere di dire che ascoltare un album di Passenger equivale ad ascoltare tutti gli altri. Il disco, infatti, suona più come una raccolta di canzoni che suonano tutte uguali che un progetto coeso con variazioni su un tema. Penso che questo possa essere attribuito al fatto che ogni brano utilizza la stessa identica strumentazione rimanendo sempre uguale a sé stessa.
LUDOVICO DE BONIS
Tracklist:
- Sword from the Stone
- Tip of My Tongue
- What You’re Waiting For
- The Way That I Love You
- Remember to Forget
- Sandstorm
- A Song for the Drunk and Broken Hearted
- Suzanne
- Nothing Aches Like a Broken Heart
- London in the Spring
- London in the Spring (Acoustic)
- Nothing Aches Like A Broken Heart (Acoustic)
- Suzanne (Acoustic)
- A Song for the Drunk and Broken Hearted (Acoustic)
- Sandstorm (Acoustic)
- Remember to Forget (Acoustic)
- The Way That I Love You (Acoustic)
- What You’re Waiting For (Acoustic)
- Tip of My Tongue (Acoustic)
- Sword from the Stone (Acoustic)
Credits:
Pubblicazione: 8 gennaio 2021
Label: Cooking Vinyl/Egea Music/The Orchard
Band:
Voce: Passenger
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Ludovico De Bonis, classe 83, vive a Mesagne (BR), Puglia. Comunicatore e Social Media Analyst, Co-Fondatore dell’Associazione Culturale FantasyEra, sita in Casarano (Lecce) in cui svolge le seguenti attività: Curatore area Social, Pubbliche Relazioni, Curatore Settore Musica, Promozione e Marketing, Analista dei prodotti televisivi fantasy, Recensione dei libri di genere fantasy. Si definisce una persona solare, determinata, ambiziosa, passionale, ironica, poco incline al pregiudizio e alla falsità e apparentemente polemica. E’ una persona ottimista e realista che non ama vivere di illusioni ma crede che i sogni possano realizzarsi con il sudore, la fatica e tanta buona volontà. Ha diverse passioni e hobbies che hanno coinvolto e completato la sua intera esistenza. E’ un fan collezionista di Madonna, Marco Mengoni e i Pentatonix ma ascolta tanti altri artisti italiani e stranieri. Considera i concerti adrenalina pura. Adora la comunicazione in ogni sua forma al punto tale da sentirsi sommerso in essa. Non riesce a vivere senza la televisione, le serie tv e la musica. Sin da piccolo sogna di diventare un critico dei media e grazie ai suoi studi ha scoperto l’amore per la psicologia, l’analisi dei prodotti culturali e la ricerca. I suoi studi sono lo specchio di quello che ha appena descritto, infatti, ha conseguito una Laurea Triennale in “Scienze della Comunicazione” presso “l’Università del Salento” e una Laurea Specialistica in “Industria Culturale e Comunicazione Digitale” presso “La Sapienza” di Roma. Nella capitale ha avuto anche l’opportunità di conseguire un Master di I livello in “Management, Marketing e Comunicazione della Musica” entrando in contatto con diversi esponenti dell’ambito musicale discografico arricchendo ulteriormente le sue conoscenze verso un settore poco conosciuto dal punto di vista interno, logistico e produttivo. L’esperienza avuta come stagista presso la “Believe Digital”, una multinazionale che si occupa della distribuzione digitale della musica online, è stata la diretta conseguenza del master appena citato. Giornalista Freelance per la testata scientifica online H-ermes, in collaborazione con l’Università del Salento, per la quale ha recensito libri dedicati alla musica, alla letteratura ed alla televisione ed ha scritto un articolo sulla differenza esistente tra il supporto fisico e quello digital.