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PANZERBALLETT – Ubercode Oeuvre

PANZERBALLETT – Ubercode Oeuvre

Giungono all’ottavo album i tedeschi Panzerballett, tecnicissima band guidata dall’estro chitarristico e compositivo di Jan Zehrfeld che in “Ubercode Oeuvre” è coadiuvato da grandi musicisti, due nomi su titti, Virgil Donati e Marco Minnemann. In questi album vengono rivisitati alcuni classici della musica classica, del metal e del funky, riveduti e corretti in versione jazz metal più qualche brano scritto dal chitarrista. Jan Zehrfeld, chitarrista e compositore dei Panzerballett, (come riportato nel comunicato stampa) su Pick Up the Pieces dice: “Abbiamo preso il groove funk originale e lo abbiamo reso nostro, giocando in quattro, cinque e sette suddivisioni. Volevo mantenere lo spirito del brano, ma con un tocco inconfondibile alla Panzerballett. Il risultato è un mix intricato, funky e assolutamente perfetto per l’headbanging! Ha il groove giusto, ma è anche abbastanza complesso da coinvolgere sia gli amanti del jazz che quelli del metal.”

C’è geniale follia in “Bleed”, lungo brano strumentale tra jazz metal, shred e sperimentazione, con un accenno al Guglielmo Tell, di Rossini, una rivisitazione di un brano dei Meshuggah e “Seven Steps To Hell” è un altro folle brano strumentale con forti influenze jazz e free-jazz e anche molto King Crimson, una rivisitazioni e stavolta di un brano di Nélida Béjar. “The Four Seasons: Summer” è un tributo alle Quattro Stagioni di Vivaldi  e Jan Zehrfeld lascia libero sfogo al talento del bassista Anton Davidyants con un assolo dal forte impatto jazz e un brano più heavy metal, ma con tempi dispari e partiture strumentali tecniche e virtuose è “Alien Hip Hop”, folle e geniale, brano scritto dal ‘tentacolare’ drummer Virgil Donati, presente anche come ospjte.

Non posso esimermi dal menzionare ogni brano come “Andromeda”, song più progressive che unisce King Crimson, Van Der Graaf Generator, Mahavishnu Orchestra e Soft Machine e con una forte presenza del sax di Florian Fennes, come “Ode To Joy”, tributo a  Ludwig Van Bheetoven e primo brano cantato dallo stesso Jan Zehrfeld accompagnato dalle voci di Andromeda Anarchia e Conny Kreitmeier e con testo in tedesco, classica meets jazz.

Spettacolare la cover di “Pick Up The Pieces” della Average White Band, un grande classico del funky rock, una rivisitazione  strepitosa e geniale (primo singolo e video) e “The Devil’s Staircase” ha partiture strumentali incredibilmente articolate e pazzesche. Nel finale ancora una volta “Ode To Joy” ma in versione strumentale e molto più jazz rock/fusion. Chiude questa folle corsa “Andromedaron”, altro brano geniale, bonus track nella versione digitale dell’album, una rivisitazione del brano “Andromeda” a cura di Aaron Thier. Cosa dire di più, Panzerballett, un’idea folle, geniale, virtuosa e tecnicamente in superabile e forse non esagero se confermo che “Ubercode Oeuvre” è forse l’apice di questa band, ma da musicsti del genere, da menti del genere è sempre lecito aspettarsi di più e tante nuove sorprese.

FABIO LOFFREDO

Tracklist:

  1. Bleed
  2. Seven Steps To Hell
  3. The Four Seasons: Summer
  4. Alien Hip Hop
  5. Andromeda
  6. Ode To Joy (Vocal)
  7. Pick Up The Pieces
  8. The Devil’s Staircase
  9. Ode To Joy (Instrumental)
  10. Andromedaron

Label: Hostile City
Genere: Heavy Metal/Progressive Metal/Jazz Metal/Shred
Anno: 2025

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/10
VOTO

Band:
Jan Zehrfeld: Chitarra e voce nel brano 6

Special Guests:
Virgil Donati: Batteria
Marco Minnemann: Batteria
Morgan Agren: Batteria
Anika Nilles; Batteria
Florian Fennes: Sax
Anton Davidyants: Basso
Jen Majura; Chitarra
Andromeda Anarchia: Voce
Conny Kreitmeier: Voce

 

www.panzerballett.de

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