BEFORE BACON BURNS – Difetti

E’ uscito il nuovo disco de i “Before Bacon Burns”. Cosa ci propone questa volta il quartetto lombardo formato da Eleonora, Andrea, Davide e Stefano? “Difetti” è un disco gustosamente poroso, ellittico per certi versi, ma soprattutto ben dinamicizzato. La durata si tiene sui ventitre minuti (ed è per questo che d’ora in avanti lo nominerò “dischetto”). La durata breve non permette alla giovane band Monzese di porsi in maniera ed eterogenea, ma tanto basta a darci una buona atmosfera lugubre e post-punkettosa, tutta all’italiana. L’energia è alta, lo si percepisce dalla coesione di tutti e quattro gli strumenti (voce inclusa) che posano all’interno del tableau sonoro e dal sudore che quasi sembra fuori uscire da esso.

Stiamo parlando di un dischetto che propone soluzioni ritmiche serrate e che smuovono decisamente il crogiolo del focus dell’ascoltatore. Abbiamo dinamiche risolute, chiare e ben curate, tra la batteria che butta fuori i giusti pestoni, il basso che martella senza riserve e la chitarra che si districa tra pattern ritmici altamente cadenzati ed arpeggi fluttuanti che si limitano a decorare l’esterno del vaso. Anche le linee melodiche scaturite dalla voce appaiono secche e ben congegnate. L’unico problema di “Difetti” sta nell’ ambiguità testi-comparto strumentale. Purtroppo non si può essere delicati in questo caso, i testi sono letteralmente: “la fiera dei luoghi comuni” (si salva “Insonnia” che riesce a proporre uno story-telling immersivo e disinvolto, sulla scia di operatori perduti quali Offlaga disco pax e Massimo volume).

I due brani dell’avvio del dischetto, “Vent’anni” ed “Infelicità” (Quel “Dovrai smettere di stare male” ripetuto più volte, ha funzione refrigerante), sono letteralmente annichiliti da una scrittura obsoleta, consunta e troppo, troppo superficiale. Il contrasto è troppo netto, il divario troppo ampio, (qui evochiamo Marianna, brano che strumentalmente, riesce ad essere folgorante nonostante sia interpretato in chiave maggiore; nel quale poi tutto è reso vano da “Marianna, lo sai che chi ha il cuore spezzato non parla mai tanto, perché per parlare ci vuole più serenità”). Ma al di là di tutto “Difetti” agguanta una sufficienza, dettata dal fatto che nonostante i suoi picchi più bassi è un dischetto che per qualcuno potrebbe non pesare sul giradischi.

GIOELE AMMIRABILE