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BALLETTO DI BRONZO – Lemures

BALLETTO DI BRONZO – Lemures

Se andiamo ad ascoltare e ad analizzare “Sirio 2222”, opera prima del Balletto Di Bronzo, sembra di stare a parlare di un’altra band, perché è con l’ingresso di Gianni Leone, proveniente dai Città Frontale, che la band napoletana entrò nel mondo del progressive, per il nostro comunemente detto progressive italiano. “Ys” del 1972 vede un cambio totale e netto, i brani sono elaborati ed articolati, le tastiere di Gianni Leone spadroneggiano, le sue particolari parti vocali, il suo istrionismo ed il suo talento fanno si che “Ys” è e rimane uno degli album migliori di rock progressivo italiano e non solo aggiungerei, perché non ha nulla da invidiare ad altri capolavori del progressive internazionale. Poi il buio, il Balletto Di Bronzo non esiste più, ma forse queste mie parole non sono pura realtà, perché Gianni Leone tiene in piedi la band e negli anni a venire è sempre presente in sede live. Ci vogliono quindi 51 per risentire qualcosa di inedito del Balletto Di Bronzo e “Lemures” è realtà e Gianni Leone, Riccardo Spilli e Ivano Salvatori fanno rivivere quei fantastici anni gli anni 70 e la cosa che più stupisce è che nulla sembra vecchio, o ‘vintage’, come ci piace chiamarlo oggi, quindi o il progressive non è mai invecchiato oppure anche allora questo genere musicale era avanti, questo dilemma sarà risolto da ognuno di noi secondo cosa se ne pensa in materia. Una cosa è certa il Balletto Di Bronzo non è mai tramontato e “Lemures” ne è la prova lampante.

“Incubo e Succubo” è progressive, è Balletto Di Bronzo, è Gianni Leone, prog rock articolato, oscuro e ricco di pathos e le tastiere sono la Prima Donna del brano, ma posso affermare che spadroneggiano su tutto l’album e “Oceani Sconosciuti” continua verso le stesse tematiche ma arriva anche la voce di Gianni Leone, i suoi gorgheggi e la sua teatralità e parte essenziale è anche la sezione ritmica di Riccardo Spilli e di Ivano Salvatori, rispettivamente batteria e basso e dove c’è quella teatralità e drammaticità alla Van Der Graaf Generator. A seguire c’è “L’Emofago”, organo distorto e potenza prog, articolato brano che rasenta lo sperimentale e “Napoli Sotterranea”, la sua Napoli, più di otto minuti che corrono tra un progressive in folle corsa, anche se ci sono marcate melodie, con un egregio lavoro ritmico, il basso è tecnico e virtuoso e richiama il jazz rock e la batteria tra ritmiche dispari e tecniche e ancora “L’Ombra Degli Dei”, progressive rock tetro e dark. Altri quattro brani, “Labyrinthus”, quasi nove minuti, un intro percussivo e arrivano subito le tastiere, epiche e maestose e il brano poi viaggia verso contaminazioni care agli Emerson, Lake & Palmer e “Certezze Fragili” è un meraviglioso brano di progressive rock a tratti sinfonico, una prog ballad che cresce e diventa articolata e le tastiere di Gianni Lene si illuminano ed illuminano di vari colori smaglianti ed abbaglianti e che sfuma delicatamente. A chiudere il CD spetta a “Deliquio Viola”, dove tornano atmosfere più cupe, brano che si potrebbe definire come hard/dark/progressive e dove c’è tutta la classe del Balletto Di Bronzo e tutto il carisma di Gianni Leone e “Il Vento Poi”, lento e magnetico brano. Ed ora? Il Balletto Di Bronzo c’è e speriamo che ne risentiremo parlare presto e non solo in sede live.

FABIO LOFFREDO

Tracklist:

  1. Incubo E Succubo
  2. Oceani Sconosciuti
  3. L’Emofago
  4. Napoli Sotterranea
  5. L’Ombra Degli Dei
  6. Labirinthus
  7. Certezze Fragili
  8. Deliquio Viola
  9. Il Vento Poi

Label: Black Widow Records
Genere: Progressive Rock
Anno: 2023

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/10
VOTO

Band:
Gianni Leone: Tastiere e voce
Ivano Salvadori: Basso
Riccardo Spilli: Batteria

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