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VOLBEAT pubblicano Becoming dall’ottavo album in studio Servant Of The Mind

VOLBEAT pubblicano Becoming dall’ottavo album in studio Servant Of The Mind

Oggi la band danese multiplatino Volbeat svela la nuova canzone “Becoming”, estratta dall’ottavo album, Servant Of The Mind, in uscita su Republic Records il 3 dicembre. Ascolta “Becoming” qui e guarda il lyric video qui. “Becoming” è il quarto singolo tratto da Servant Of The Mind. Il mese scorso la band ha pubblicato la furiosa “Shotgun Blues”, che era stata preceduta dalla doppietta estiva “Wait A Minute My Girl” e “Dagen Før (feat. Stine Bramsen)”, il primo dei quali è il nono singolo del gruppo a raggiungere il numero uno nella classifica Billboard Mainstream Rock. Per Servant of the Mind la band, che comprende Michael Poulsen (chitarra/voce), Jon Larsen (batteria), Rob Caggiano (chitarra) e Kaspar Boye Larsen (basso) ha portato il proprio caratteristico suono heavy metal, psychobilly e punk ‘n’ roll ad un livello superiore, mettendo in luce l’acuta capacità di Poulsen di scrivere canzoni e raccontare storie. Il nuovo disco sarà disponibile come standard CD, 2LP vinile deluxe (in diverse varianti in edizione limitata) e una edizione digitale deluxe. I preordini dell’album sono qui. “Ho scritto l’intero disco in tre mesi”, racconta Poulsen. “Mentre ero a casa, stavo bene ed ero di buon umore… Ci sono un sacco di caratteristiche dei Volbeat in esso. Se si torna al primo disco e lo si paragona a dove siamo ora, è possibile sentire come la band abbia sviluppato il suo stile, pur mantenendo la propria firma sonora”.

Altre canzoni dell’album tessono racconti intricati e affascinanti. “The Sacred Stones” racconta la storia di “un essere terreno che si è affidato al lato oscuro. È in missione, parla alle forze più oscure e agli angeli caduti”. D’altro canto, “The Devil Rages On” guarda all’idea del diavolo che prende forma umana. La canzone di apertura dell’album “Temple of Ekur” ritorna ai temi antichi esplorati in brani del passato come “The Gates of Babylon”, mentre l’epica chiusura del disco “Lasse’s Birgita” parla della storia dei primi roghi di streghe avvenuti in Svezia nel 1471.

Con una carriera ventennale alle spalle, i Volbeat hanno condiviso il palco con leggende come Black Sabbath, Metallica, Motörhead, Slipknot, Megadeth, Anthrax e altri. Hanno raggiunto quasi tre miliardi di streaming nel corso della loro carriera, hanno ottenuto una nomination ai Grammy nella categoria Best Metal Performance per “Room 24 (feat. King Diamond)”, tratta dall’acclamato disco d’Oro Outlaw Gentlemen & Shady Ladies del 2014, e si sono aggiudicati diversi Danish Music Awards. Senza riposare sugli allori, il loro prossimo album Servant of the Mind, che è stato scritto e registrato durante il lockdown e la quarantena resi necessari dalla pandemia COVID-19, è introspettivo ma non è meno rumoroso o trascinante dei lavori precedenti. I Volbeat hanno anche annunciato il loro tour del 2022 da co-headliner con i Ghost e gli ospiti speciali Twin Temple, che toccherà città come Seattle, Denver, Chicago, Houston e Phoenix. I biglietti del tour, co-prodotto da Live Nation e Frank Productions, sono disponibili qui. Pacchetti VIP limitati sono disponibili anche su volbeat.dk.

Da quando si sono formati nel 2001, i Volbeat sono passati dai club di Copenaghen ai palchi di tutto il mondo, compreso il famoso stadio Telia Parken in Danimarca dove hanno registrato il tutto esaurito, come primo artista nazionale. Nel corso di sette album da record, la band ha collezionato canzoni da numero uno (tra cui nove #1 nella classifica US Mainstream Rock), certificazioni multi-platino, premi e riconoscimenti in tutto il pianeta. Il loro ultimo album, Rewind, Replay, Rebound, è uscito il 2 agosto 2019 e da esso sono stati estratti i singoli di successo “Last Day Under The Sun”, “Die To Live (feat. Neil Fallon)” e “Leviathan”. Un album dal vivo con canzoni registrate durante il successivo tour mondiale, Rewind, Replay, Rebound: Live in Deutschland, è uscito in digitale il 27 novembre 2020. Più recentemente, hanno contribuito con una cover di “Don’t Tread on Me” a The Metallica Blacklist, e tutti i proventi del brano sono stati donati in beneficienza a All Within My Hands Foundation e alla danese Børne Cancer Fonden.