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Trojan Jamaica e BMG presentano una nuova versione del singolo Got To Be Tough

Trojan Jamaica e BMG presentano una nuova versione del singolo Got To Be Tough

Oggi, Trojan Jamaica e BMG pubblicano una nuova potente versione registrata dagli Until The Ribbon Breaks del singolo “Got To Be Tough” dei Toots and The Maytals (la title track dell’album uscito ad agosto 2020 per Trojan Jamaica/BMG). Il brano sarà presentato in radio da Jason Karmer su KCRW ed è disponibile ora su tutte le piattaforme digitali. Trojan Jamaica e BMG hanno confermato che tutti i proventi del singolo saranno destinati a Black Lives Matter. ”ll palese disinteresse verso i Neri e direi la minoranza della società è qualcosa che ha bisogno di urgente attenzione”. Ha detto Toots, l’anno scorso, parlando della pubblicazione del suo album, sulla scia della morte di George Floyd. “Tutte le persone hanno bisogno di essere accettate nel loro spazio. La legge e l’ordine devono essere rispettati, ma le forze dell’ordine devono considerare lo spazio delle persone, indipendentemente dal colore o dal credo.”

Gli Until The Ribbon Breaks hanno fatto un’emozionante reinterpretazione di una canzone che aveva già riportato il 77enne Toots in cima alle classifiche radiofoniche dei college statunitensi e spinto l’album omonimo “Got To Be Tough“, dalla nomination GRAMMY al primo posto della classifica NielsenSoundScan nella sezione Current Reggae Albums. Uscito il 28 agosto per la Trojan Jamaica, “Got To Be Tough” è stato il primo album in studio e il ritorno di Toots dopo quasi un decennio a seguito di un incidente nel 2013 che lo ha spinto ad allontanarsi dalla vita pubblica e dalla musica in studio. Tuttavia, grazie all’incoraggiamento e alla fiducia del co-produttore Zak Starkey e del co-fondatore dell’etichetta Sharna Sshh Liguz, Toots ha fatto un gradito ritorno quest’estate con uno dei più grandi album reggae del nostro tempo, che da allora è stato nominato per la categoria il miglior album reggae ai prossimi 63° GRAMMY® Awards. La nuova versione degli Until The Ribbon Breaks inizia con un malinconico ritornello di piano, che mette in scena la voce familiare del senatore degli Stati Uniti Corey Booker con una frase e un significato che viene ripetuto per tutto il brano: “tutto ciò che ci riguarda è intrecciato, è interconnesso, siamo in relazione gli uni con gli altri”. La linea dei fiati e il boom bap della batteria che segue, richiamano la militanza all’hip hop degli anni ’90. Il testo di Toots “this is a warning” riceve ora una nuova immediatezza, dato che diventa anche un punto focale ripetitivo chiave del remix. Il video, che è stato anche montato dagli UTRB, presenta una serie di icone dei diritti civili che vanno contro allo sfondo di brutalità e ingiustizia attraverso i decenni. Il messaggio è sempre di forza e speranza che ci arriva da figure storiche come Jesse Jackson, Andrew Young, C.T. Vivian, Paul Robeson e da Rosa Parks che nella sequenza di apertura viene ricordata per essersi opposti all’autorità ingiusta, che ha portato al suo infame arresto del 1955 per aver violato le leggi sulla segregazione in Alabama. Il fondatore degli Until The Ribbon Breaks Pete Lawrie-Winfield parla del remix al magazine Vulture: “Mi sento incredibilmente fortunato ad aver potuto presentare questo a Toots solo poche settimane prima della sua tragica scomparsa all’inizio di questo mese. Abbiamo fatto questa nuova versione ed il video di accompagnamento, non solo per dare voce a quello che è un movimento così importante, in un momento così cruciale, ma anche, perché non capita spesso di avere l’opportunità di lavorare per una vera leggenda. Continuiamo a perdere i nostri eroi anno dopo anno, coloro che hanno letteralmente dedicato un’intera vita all’espressione senza paura. Ispirando intere generazioni, futuri artisti e, nel caso di Toots, dando voce ai silenziosi. Sorprendentemente, a 77 anni, Toots stava facendo esattamente questo, cantando ancora le ingiustizie di un mondo che sarà peggiore senza di lui. Fortunatamente per tutti noi, abbiamo la musica, l’eredità e le lezioni. Riposa tra fiati stridenti e sirene dub Toots, penso di sapere quale tipo di pace preferivi”.

“Got To Be Tough” è il primo album in studio dei Toots and the Maytals con materiale inedito da un decennio a questa parte. La raccolta di 10 tracce, prodotta da Toots, con la co-produzione di Zak Starkey, Nigel Burrell e Youth, e con la produzione aggiuntiva e l’artwork del co-fondatore dell’etichetta Sharna Sshh Liguz, ha ricevuto il plauso della critica in tutto il mondo da uscite come Rolling Stone, MOJO, Spin, Pitchfork, e ha persino spinto The Big Takeover  a definirlo “l’album più bello” della carriera dell’amato artista, un’impresa non da poco per un uomo che si è già guadagnato il Grammy Award per il miglior album reggae con “True Love” del 2005 e ha prodotto più di 30 hit numero uno solo in Giamaica nel corso dei suoi oltre 60 anni di carriera. Il singolo del gruppo del 1968 “Do The Reggay” fu la prima canzone ad usare la parola “reggae”, dando il nome al genere e introducendolo ad un pubblico globale. Non permettendo mai all’età di rallentarlo, “Fireball”, come l’instancabile bandleader era amorevolmente soprannominato, è rimasto un’istituzione per I suoi concerti dal vivo e un prolifico autore di canzoni fino ai suoi ultimi giorni.