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Marco Maretti e il suo primo singolo da solista, “King Kong”

Marco Maretti e il suo primo singolo da solista, “King Kong”

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Abbiamo chiesto a Marco Maretti, “un carpigiano che cerca di essere un po’ internazionale” (come lui stesso ha dichiarato in una recente intervista alla Voce Di Carpi), di raccontarci di questo suo primo singolo, uscito da pochi giorni su Youtube, e della sua nuova esperienza solista.

Ciao Marco, benvenuto. Innanzitutto, mi pare di capire  che questa tua veste solista rappresenti, per te, una novità. Nel senso che tu fai parte, da tanti anni, dei  Blind Catfish, una formazione emiliana dedita prevalentemente al blues.

Sì, effettivamente è così. Ho fatto, e faccio tuttora parte, di quel progetto.  Il fatto è che  ad un certo punto  ho capito che avevo bisogno di mettermi alla prova da solo.  E questa decisione è maturata dopo aver fatto due dischi nei quali ho messo forse  un po’ troppo “il mio zampino”, nel senso che a volte mi sentivo davvero di essere “il boss” della situazione, e alla fine mi dispiaceva per gli altri ragazzi. E quindi ho deciso che questo mio essere “troppo” avrei dovuto esserlo da solo,  anche a rischio di fare castronerie.

Lavorare da solo però comporta un grande sforzo…

Sì, questo è vero. Sai, io non ho frequentato corsi di musica, scuole, fatto formazione eccetera, e non conoscendo la teoria musicale,  vado “ad orecchio”, a gusto mio. Quindi, creare gli arrangiamenti di tutti gli strumenti è  stata una sfida grandissima.

Quale obiettivo principale ti sei posto, nel decidere di intraprendere questo percorso?

Il mio primo obiettivo è stato, ed è l’ aspetto che mi caratterizza maggiormente, quello di creare immagini con la musica e le parole. Parlo sia delle immagini della mia vita che delle immagini che possono essere nella vita di tutti, usando tutta la musica che ho dentro come background, una musica che però non si vuole legare a nessun genere.  Una musica comunicativa, intuitiva, evocativa, emotiva e funzionale.

Hai parlato di “background”. Quali sono le tue influenze musicali?

Le mie influenze arrivano dal soul, dal folk, dal blues, dal pop e dal rock. Anche se , per quanto mi riguarda, personalmente non mi sento legato ad un genere. Non amo le “etichette” di genere.

Questi generi che hai citato, però, hanno tutti in comune il fatto che siano americani, o comunque anglosassoni.

Sì. Io canto da sempre in inglese, ed è per questo motivo che i miei brani li scrivo in quella lingua. “King Kong”, inoltre, ha un testo nel quale ho cercato di semplificare al massimo le parole, e di renderle più dirette e scarne possibili. Quasi a voler “imitare” il linguaggio del gorilla.

Parliamo del brano, e dell’ album del quale il singolo fa parte, ovvero “The Lighthouse Keeper & The Mermaid” (Il guardiano del faro e la sirena)

Il filo conduttore del disco, che comprende otto brani,  sono gli amori difficili, tormentati, abbandonati, mai detti, mai ascoltati. Il guardiano del faro e la sirena già nel loro essere rendono appieno la malinconia di un amore enorme, e  senza tempo.  Il titolo del singolo si ispira al primo film dedicato al famoso e gigantesco gorilla. Nella pellicola, la creatura vive un amore impossibile per Ann, interpretata da Fay Wray. Ho cercato di pensare ad un brano, semplice, chiaro, pulito,  come se fosse King Kong che provasse a scrivere poche righe alla sua amata. Dopotutto, abbiamo (o abbiamo avuto)  tutti la nostra Fay Wray per la quale scaleremmo l’ Empire State Building.  Il brano è una dedica d’amore infinita. E comunque, non è detto che tra loro non nasca l’amore. Come amo ripetere, parlando del brano, “Siamo tutti King Kong,  per qualcuno…”

La canzone è uscita da pochi giorni su Youtube. C’è una data, per la pubblicazione dell’ album, o per eventuali altri appuntamenti?

Non ci sono ancora date o programmi. Purtroppo la pandemia ha bloccato tutta l’attività musicale, come ben sappiamo. Non appena si potrà ripartire con i live, però, questi sicuramente saranno un buon veicolo promozionale.

Marco, hai una struttura che ti segue, a livello musicale?

No, io non ho etichette, distributori, manager, uffici stampa. Faccio musica perché dentro di me ho tantissime cose da dire, che ad un certo punto occupano troppo spazio. Esse lievitano e crescono ogni giorno, per cui ad un certo punto  sento il bisogno di farle uscire. E l’unico modo attraverso il quale voglio farlo, è la musica, la mia più grande passione.

Non potevi concludere in modo migliore. Grazie infinite per questa chiacchierata!

Grazie a te, Francesca, e a tutto il team redazionale di Tuttorock

Canale Youtube di Marco: https://www.youtube.com/channel/UC7n8H-G3oOUA1U_sEu0Dk3Q
Instagram : https://instagram.com/marco.maretti?igshid=1f5e0dxwc9h11
Facebook: https://www.facebook.com/marco.maretti.35

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