Afghan Whigs – Arabian Heights (Radio Edit) il nuovo singolo uscito lo scorso 20 giu …
Singolo: Arabian Heights (Radio Edit)
Etichetta: Sub Pop Records
Greg Dulli e il ritorno degli Afghan Whigs: “Per noi la musica è come il sesso” Repubblica
“Dulli in questi 10 pezzi scava ed esplora un concetto ampio, sfuggente per definizione e inafferrabile, come la memoria, nel senso di percezione e ricordo” Rockol, Voto 4/5
“l’impressione che l’ostico gentleman dal cuore nero, che alcuni credono scorbutico e insidioso, sia al giorno d’oggi sorridente e oltremodo squisito, oltre che un grande interprete e scrittore di canzoni”
XL Repubblica
“Rock potente con un tocco Soul”
Sportweek, Voto 4/5
ISRC: USSUB1715031 | Composer: Greg Dulli
Publisher: Kali Nichta Music (BMI)/Music of Big Deal administered
by BMG Rights Management (US) LLC
P&C: 2017 Sub Pop Records
Secondo singolo tratto dall’album “In Spades” uscito il 5 Maggio 2017
il singolo “Arabian Heights”, canzone estratta dall’album “In Spades” degli AFGHAN WHIGS uscito a Maggio su Sub Pop Records/Audioglobe, trasuda l’esotismo di due grandi album dei Led Zeppelin “Houses of the Holy” e “Physical Graffiti” guidato dalla bravura ai tamburi di Patrick Keeler. Le cadenze tribali e i suoni creati da lui sono stati amplificati e resi ancora più incredibili dall’ingegnere del suono Rick Nelson nel mixaggio.
In Spades rappresenta la quint’essenza degli Afghan Whigs; coniuga il Midwestern punk dei Die Kreuzen e Hüsker Dü, con le sinfonie psichedeliche dei The Temptations e l’hard rock dei Led Zeppelin e dei Lynyrd Skynyrd. Al contempo pero’ l’album sposta il confine musicali degli Afghan Whigs ancora piu in là.
La chimica tra i membri della band – Dulli, i chitaristi Dave Rosser e Jon Skibic, il batterista Patrick Keeler, il polistrumentista Rick Nelson, ed il bassista John Curley – permea tutto l’album. Sin dal loro ritorno sulla scena con Do To the Beast (Sub Pop 2014), il dado era tratto. “Alla fine del tour io e Greg abbiamo sentito la necessita’ di mantenere l’inerzia che avevamo creato durante i concerti, registrando un nuovo disco.”
In preda ad un delirio creativo le nuove canzoni furono registrate senza limiti, ed in due settimane di lavoro al Marigny Sound Studio di New Orleans oltre la metà delle canzoni era pronta. “In ogni disco ho sempre avuto una “figlia prediletta” ed in questo caso e’ stata la canzone ‘Toy Automatic’ per la quale ho cantato con tutta l’anima e nella quale ho inserito una sezioni di fiati che danno alla canzone un impatto devastante” dice GregDulli.
I testi sono pervasi da riflessioni sul tema della morte e derivano da un periodo della vita di Dulli durante il quale e’ stato costretto a riflettere su questi temi. Per esempio “I Got Lost” e’ stata scritta al momento in cui Dulli ha scoperto che il suo collaboratore di lunga data Dave Rosser aveva un cancro al colon. Inoltre, nel 2016 sono scomparse molte delle iconee musicali che lo avevano ispirato a diventare un muscista, primo tra tutti Prince da sempre la stella polare della traiettoria artistica di Dulli. “Da Prince ho imparato l’importanza di evolversi costantemente.”
In Spades esplora le origini degli Afghan Whigs, prima band messa sotto contratto da Sub Pop, ed il viaggio che li ha portati ai giorni nostri. “Eravamo ventenni quando abbiamo iniziato con la band” ricorda Dulli “e siamo ancora qua a rincorrere i nostril sogni, dopo averne realizzati una buona parte”. Questo e’ il viaggio, ed è lungi dal essere concluso.”