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ZIBBA – Intervista al cantautore

ZIBBA – Intervista al cantautore

Prima del concerto al Sound Music Club di Frattamaggiore, abbiamo voluto intervistare Zibba per poterlo conoscere meglio come Artista e per poter conoscere meglio la sua musica e la sua sensibilità di musicista e di autore.

Leggendo la tua biografia e degli Almalibre siete un gruppo musicale davvero special e tu un artista e compositore tutto da scoprire. Lontanissimo dai fenomeni stile Xfactor per intenderci, ma con concetti molto ben radicati come riflessione e specchio della vita reale. Come nasce una canzone come “Universo” (brano prodotto da Andrea “Andro” Mariano dei Negramaro)  e cosa ti ha ispirato nel comporla ?
In realtà tutte le canzoni hanno la stessa natura, nascono tutte per l’esigenza di volersi svuotare di una sensazione di qualcosa che si vuole dire. Universo nasce dal un bisogno, una necessità di voler guardare la situazione da un altro punto di vista che ci può aiutare a stare meno male, o a fare meno fatica nel dover fare alcune cose e questo è quello che dice la canzone, ed è nata come tutte le alter chiacchierando con le persone, composta su un divano a Milano, e poi la parte musicale in giro per l’Italia, completata durante il tour a Lecce, su un furgone. è nata in vari posti del tour con la stessa sensazione di voler comunicare quello che si ha dentro. In tour perché io scrivo molto durante I vari spostamenti nelle varie città, in albergo, in giro per città diverse forse perché stando in giro si è più liberi di pensare e quindi di scrivere. Mi sento più ispirato.
 
Nel 2002 l’album dell’esordio “L’ultimo giorno”, poi diverse esperienze, altri 6 album importanti e altrettanto importanti partecipazioni al Premio Tenco, alla trasmissione televisiva “Parla con Me”, Premio Bindi e Artista che non c’era nel 2011, Festival di Sanremo nel 2014 cosa ti hanno lasciato in voi queste esperienze e soprattutto come hanno e in cosa hanno influito o anche cambiato eventualmente nella vostra musica?
Non solo una partecipazione al Premio Tenco ma anche una bellissima Targa che ci rende orgogliosi e felici. Per quanto riguarda cosa ci hanno lasciato queste bellissime esperienze… beh. fare questo lavoro da tantissimi anni fa si che si accumulino una serie di nozioni, di appunto conoscenze però mi sono sempre vissuto ogni cosa fortunatamente in modo molto rilassato. È la mia vita, la mia passione e tutto viene ad arricchirmi e a prepararmi per la collaborazione successiva, per il nuovo disco, per la nuova tappa del tour e così via. Insomma tutto e’ vita.
 
Il Vostro ultimo album “Muoviti svelto” oltre ad una particolare attenzione al suono sembra contenere una serie di messaggi, una sorta di “consiglio” che tu dai al tuo pubblico ma anche a te stesso. È così? ci parli di questo Album così speciale?
Al mio pubblico no, più semplicemente forse solo a me stesso, poi se qualcuno lo coglie come messaggio ben venga, significa che davvero siamo sulla stessa lunghezza d’onda. “Muoviti svelto” è un disco molto complicato, bellissimo ma complicato, ha delle canzoni davvero speciali ed è stato costruito con tanta fatica perché eravamo in tour , pochi giorni dopo che eravamo usciti dal Festival di Sanremo e quindi impegnatissimi in un centinaio di concerti in giro per l’Italia, poi ero appena diventato papà (altra emozione bellissima!) e siamo riusciti a registrarlo in Spagna , prendendoci anche tanto tempo per poter realizzare ciò che avevamo in mente, però poi alla fine siamo assolutamente felici del risultato ottenuto perché’ il disco è esattamente quello che volevamo che fosse.
 
In “Muoviti svelto” ci sono bellissime collaborazioni con Niccolò Fabi, Omar Pedrini, Bunna, Patrick Benifei oltre che una canzone davvero speciale che unisce la musica alla lettura di un testo particolare. Ci parli sia di quello che ti hanno trasmesso queste “voci” che hanno partecipato al Vostro album e se pensi che unire musica alla lettura sia una nuova evoluzione della musica?
Si infatti, una serie di collaborazioni ma tutti amici alla fine, come il brano con Nicolò Fabi (il cui video è cliccatissimo su YouTube) che è diventato una sorta di inno per tutti coloro che ascoltano la mia musica è per me ha un significato molto profondo ed è bello averla condivisa con lui. Il brano che tu citi è “Ovunque” dove appunto uniamo la musica alla lettura di un testo molto particolare, come ogni cosa che sperimentiamo o proviamo, entra inevitabilmente a far parte di sé stessi. Per quanto riguarda il nuovo album, in questi ultimi due anni anche per lavoro, in quanto faccio l’autore per altri Artisti, ho dovuto prendere un po’ in mano l’utilizzo del computer, dell’elettronica e quindi abbiamo pensato di utilizzare modalità comunicative e musicali diverse per poter dare vita a questo nuovo progetto, anche perché fare un nuovo disco uguale a quello precedente non ha senso e poi anche perché è naturale che ci sia un’evoluzione, per quanto piccola, ma sempre evoluzione.
 
14 anni tra dischi e tour, cosa c’è di diverso in Zibba del primo album e l’attuale Zibba? Cosa rifaresti e cosa invece eviteresti di fare, se c’è qualcosa che eviteresti?
Nulla. Rifarei ogni cosa come ho già fatto perché anche quell’ anche andata meno bene è servita, secondo me, per farne poi una successiva ancora meglio e quindi no, salvo ogni cosa e ripeterei ogni cosa. Nessun pentimento. D’altronde è la mia vita e anche nella vita ogni cosa ha un suo perché e un suo motive.
 
Ultima domanda: I tuoi prossimi progetti? Cosa c’è nel futuro di Zibba?
Stiamo lavorando al disco che uscirà verso aprile/maggio del nuovo anno, ho già fissato tutte le date, anche quelle della registrazione e sarà un album che vi piacerà molto in quanto sono tutte canzoni particolarmente “fighe” come ci piace spesso dire anche dal palco.
 
Annamaria De Crescenzo
Foto di Mario Catuogno Spectra foto 

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