VENUS IN VEGAS – Intervista all’hard rock band romana


Una nuova eccellente band di hard rock proveniente da Roma è pronta ad entrare prepotentemente nell’Olimpo del Rock con il loro sound graffiante e trascinante ne con la splendida voce di Gianna Chillà. L’album d’esordio “Back In Sin” (leggi qui la recensione) è un ottimo biglietto da visita per capire il grande potenziale della band. Ne ho parlato con loro, di seguito l’intervista.
Ciao e benvenuti su Tuttorock. Come nascono i Venus In Vegas?
Alex Giuliani: I Venus In Vegas nascono grazie all’iniziativa di Fed che aveva composto una manciata di canzoni molto valide. Svestiti i panni del compositore, ha indossato la tuta da ‘selezionatore’, cercando musicisti adatti ad esaltare quei brani e di suonarli come era nelle sue intenzioni iniziali. Alla fine, ha contattato noi altri tre che abbiamo accettato con entusiasmo la sua convocazione!
Perché la voglia di formare un’altra band visto che siete, o siete stati, tutti impegnati con altre realtà?
Alex Giuliani: Personalmente, non ci pensavo affatto ad entrare in un’altra band! Ho una certa età, comincia a diventare mentalmente impegnativo e fisicamente dispendioso concentrarsi su più progetti. Ma, sono onesto, il materiale che mi mandava Fed mi ha convinto subito e appena ho saputo che Gianna e Grab avrebbero fatto parte della band, allora ogni dubbio si è volatilizzato! Il piacere di fare musica con musicisti di questo livello ha decisamente vinto sulla mia pigrizia!
Grab Alvarez: già con il suo progetto precedente del quale ero fan, quando mi ha contattato ero molto interessato, poi con questa line up mi ha convinto subito.
Gianna Chillà: Se Alex, che credo sia la persona più attiva che io conosca, tra concerti (che va a vedere) e progetti (è un musicista magnificamente attivo) si definisce un pigro, allora io sono certamente un bradipo… erano passati 3 anni dall’ultimo progetto originale nel quale avevo messo l’anima e si fa sempre un po’ fatica a rimettersi in gioco. Ma quando sono entrata in contatto con Fed ed ho capito la potenzialità dei brani, mi sono lanciata con entusiasmo in questa avventura, e subito dopo sono arrivati Alex e Grab…e tutto ha funzionato!
A questo punto presentatevi uno per uno ai nostri lettori.
Alex Giuliani: Sono un batterista classicamente rock e i miei punti di riferimento sono Ringo Starr, Phil Rudd e Lars Ulrich, tre musicisti che da molti ‘professori’ sono ritenuti delle mezze seghe. Come loro, cerco sempre di stare ‘dentro’ la canzone ed essere al servizio di questa. Per me la semplicità e il groove sono elementi essenziali nel rock. Non amo i tecnicismi inutili e gli assoli di batteria mi annoiano tremendamente!
Grab Alvarez: Come bassista le mie radici sono negli anni 90 e 2000, sono amante dello Stoner, del punk e mi trovo a mio agio con l’hard rock, come Alex sono per la semplicità e per il groove.
Gianna Chillà: Mah, non saprei… credo di essere il frutto di un miscuglio non ben calibrato di influenze, ho amato l’R&B, l’hip-hop, durante la mia permanenza negli Stati Uniti era la musica che componevo e suonavo… Il blues fa parte da sempre della mia attività live più intensa, ma sono nata col Rock, ed è quello che mi fa scaldare il sangue come nient’altro. Sono una cantante sanguigna, e con i Venus In Vegas questo si realizza e si manifesta completamente.
Perché il nome Venus In Vegas?
Gianna Chillà: Il nome Venus in Vegas è frutto di un’altra intuizione di Fed… cercavamo un nome che racchiudesse alcune delle peculiarità che ci contraddistinguono, come la caratteristica della vocalist donna, ma non solo…ed ecco, racchiusi in tre piccole parole, peccati e peccatori!
Il sound è palesemente hard rock, questa è la strada che la band seguirà anche in futuro?
Alex Giuliani: L’hard rock rappresenta una parte enorme del nostro background musicale. Sono cresciuto ascoltando band come AC/DC, Motorhead, The Cult, D-A-D ed Aerosmith. Ancora oggi, se voglio darmi la giusta carica o regalarmi una buona dose di buon umore, metto su un disco qualsiasi di queste band. A parte questi grandi classici, mi piace anche ascoltare gruppi più recenti come The Hawkins, Wolfmother, Dirty Honey, Black Stone Cherry o Rival Sons, che stanno lì a dimostrare come l’hard rock sia ancora assolutamente vivo e vegeto. Tornando a noi, credo che le composizioni future proseguiranno sulla stessa falsariga ma senza escludere contaminazioni di alcun tipo. In fondo siamo ascoltatori voraci e sempre aperti a cose nuove.
Grab Alvarez: Sicuramente è parte integrante del nostro sound, ma sicuramente ci saranno altre contaminazioni, è sempre bello sperimentare.
Parliamo ora dell’album “Back In Sin”, come nascono i brani?
Alex Giuliani: I brani sono frutto dell’innata capacità compositiva di Fed, impreziositi poi dal grande lavoro vocale e lirico di Gianna. Per quanto mi riguarda ho cercato di suonare assecondando la musicalità di queste canzoni, senza mai strafare o cercare qualcosa di troppo particolare. In pratica, ascoltando le demo dei pezzi, mi sono chiesto: “Come li suonerebbe Phil Rudd?”. Ed ho solo cercato di mettere in pratica gli insegnamenti di quello che io considero uno dei più grandi rock drummer di sempre.
Grab Alvarez: I brani nascono da Fed, da una sua idea, da un riff, a volte anche da un pezzo intero scritto da lui, poi insieme creiamo “l’amalgama” che serve, aggiungendo ognuno di noi il proprio contributo.
Gianna Chillà: Quando sono stata contattata da Fed, mi sono innamorata dei suoi riffs, della potenza che esprimevano nella loro semplicità… Abbiamo lavorato su linee melodiche esistenti e su altre nuove. Fed è sempre quello da cui parte la scintilla, e quando mi passa la palla, cerco di fare la mia parte trovando le migliori soluzioni possibili, che si sposino bene con la sua idea iniziale. Ognuno della band mette la sua parte di arrangiamenti, e tutto funziona fluidamente, come per magia.
Il significato dei testi e del titolo?
Gianna Chillà: “Back In Sin” è un album sincero, dalle liriche dirette, senza metafore, senza giri di parole. Ogni brano è una denuncia, a volte camuffata dall’ironia, a volte crudo come sa esserlo la verità. Come nelle migliori tradizioni, il rock è espressione ed esternazione di contestazione, a volte di disagio, e noi diciamo la nostra. Il titolo dell’album vuole proprio sottolineare il peccato come viene visto dalla società, il non avere remore ad essere diversi, a parlare fuori dai denti.
Dal vivo tanta energia, dove trovate tutta questa energia?
Alex Giuliani: La verità è che suonare dal vivo è la cosa più bella del mondo. A volte arrivo al giorno del concerto stanco, pieno di acciacchi e pensieri ma, magicamente, appena salgo sul palco torno ad essere quel sedicenne che pestava le pelli e trasformava le bacchette in segatura nei primi concerti fatti a scuola. Per me suonare è felicità pura e continuerò a farlo finché il fisico regge e finché ci sarà qualcuno disposto ad ascoltarmi.
Grab Alvarez: L’energia me la dà la musica, quando sono sul palco penso solo a suonare, liberare la mente, gli acciacchi li sento dopo.
Gianna Chillà: Suonare dal vivo, credo sia la più efficace fonte di produzione di adrenalina che l’uomo conosca, non c’è bisogno di accumulare energia per poter fare un concerto, sali sul palco e vieni trasportato in un’altra dimensione, l’energia si crea con la band, con la gente che ti ascolta, con il muro di suono. Quando finisco un concerto, personalmente continuo ad avere quella carica per diverse ore, è il booster più potente che abbia mai provato!
Le vostre influenze musicali?
Alex Giuliani: Io mi sono innamorato della musica grazie ai Beatles. Senza di loro non mi sarei avvicinato ad uno strumento e, soprattutto, non avrei mai avuto quell’apertura mentale che mi consente di ascoltare quasi qualsiasi cosa, dal pop al punk, dalla musica etnica al thrash metal. I quattro di Liverpool, per quanto mi riguarda, sono l’inizio di tutto.
Grab Alvarez: Sono cresciuto negli anni 90, per tanto tutte le correnti dell’epoca, dal grunge allo stoner all’hard rock, passando per il nu metal qualche anno dopo, ma non disdegno affatto la new wave anni 80.
Gianna Chillà: Nasco con un miscuglio di Janis Joplin, Hair metal e Chopin…I miei studi di pianoforte classico uniti alla mia passione per il Glam e il blues hanno fatto di me una inguaribile romantica . Nella mia interpretazione e nella composizione riconosco sempre gli Skid Row, un sacco di Etta James e una punta di cattiveria alla Pantera, poco femminile, ma molto efficace.
Cosa volete trasmettere all’ascoltatore con il vostro album?
Alex Giuliani: Sicuramente vogliamo cercare di emozionare l’ascoltatore e portarlo a riconoscersi in alcune storie raccontate nel disco. Senza però dimenticare che la musica deve essere anche un’oasi in cui rilassarsi, lasciando fuori per qualche minuto tutti i casini che ci aspettano nella vita quotidiana.
Gianna Chillà: Suoniamo quello che ci piace, cerchiamo di trasmettere quello che fa parte di noi, senza prestare troppa attenzione alle mode, ad arrangiamenti mirati o a suoni innovativi. Hard Rock, testi diretti, messaggio forte e chiaro. Noi trasmettiamo, e speriamo che chi ascolta si sintonizzi sulle nostre onde radio.
Progetti futuri?
Alex Giuliani: Il progetto futuro è vivere alla giornata e prendere tutto quello che di buono sta arrivando e arriverà. Per la musica sono tempi durissimi e resistere è già una grande prova di forza. Di certo vogliamo portare la nostra proposta in ogni angolo del pianeta dove ci sarà permesso di suonare, sperando che venga apprezzata.
Gianna Chillà: Vogliamo conquistare il mondo!!!! Ahahaha!!
Chiudete l’intervista come volete, un messaggio ai nostri lettori per ascoltare la vostra musica.
Gianna Chllà: La proposta musicale nel mondo è ampia, e continua a proliferare nonostante le difficoltà, perché non si può fermare la voglia di esprimersi attraverso la musica, e aggiungerei un grande “per fortuna”. Noi diciamo la nostra, e lo facciamo con tutta l’energia e il trasporto di cui siamo capaci, e nelle nostre tracce questo si sente. Provare per credere.
FABIO LOFFREDO
Band:
Gianna Chillà – voce
Fed Venditti – chitarra
Grab Alvarez – basso
Alex Giuliani – batteria
https://venusinvegas.com
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https://venusinvegas.bandcamp.com/album/back-in-sin
https://www.instagram.com/venus_in_vegas/

Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!