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TRAIN DE VIE – Intervista alla band toscana

TRAIN DE VIE – Intervista alla band toscana

In occasione dell’uscita di “Venti”, che racchiude 6 brani per festeggiare i 20 anni di carriera, ho avuto il piacere di intervistare i Train de Vie, band autarchica per antonomasia.

I Train de Vie vendono ancora i dischi solo ai concerti, hanno la loro etichetta, il loro “booking” ecc. Dal 2002, anno in cui si sviluppa la prima formazione, sono più di 500 le loro “live performances” in festival, club e radio di tutta Italia.

La loro musica è un indie folk, sociale e militante.

Da sempre impegnati e attivi sul sociale, le loro canzoni sono citate sul portale internazionale Antiwarsong.

Ciao ragazzi, benvenuti su Tuttorock, parliamo un po’ di questo vostro nuovo lavoro, “Venti”, 6 brani nati come e quando?

Ciao Marco e grazie a voi per averci invitato su Tuttorock a presentare il nostro nuovo disco. Le canzoni che sono contenute in VENTI sono nate nel periodo del primo lockdown da delle immagini “rubate” da vari viaggi, sguardi, sorrisi che pian piano si sono mischiate alla musica e via via hanno preso vita nella “forma-canzone “.

Tra i brani ce n’è uno dedicato a “L’amante di Lady Chatterly” di D.H.Lawrence, come mai avete pensato a quel libro?

È un libro splendido che parla di una storia d’amore intensa, bellissima e libera, ma soprattutto parla di una ragazza, una donna che sceglie di amare chi vuole, andando contro tutti i pregiudizi e le regole di una società borghese che la voleva fidanzata con un uomo ricco, ma che non la sapeva amare.

La storia che Lawrence racconta è una storia laica, ricca di passione e desiderio, e Lady C è un esempio magnifico di donna libera che ci ha ispirato tantissimo. Lady C ha il coraggio di dire NO a un’immagine precisa di donna casalinga, che sta a casa a fare l’uncinetto davanti al camino e a servire il marito. Lei desidera altro per sé stessa e inizia una ricerca che la porterà a fare scoperte che pensava impossibili. Ci piace l’idea di donna ribelle che lotta per la propria libertà, e vorremmo una società in cui tutte le donne siano libere di fare le scelte che vogliono senza dover rendere conto a nessuno.

Sono presenti molti ospiti, immagino li abbiate chiamati per amicizia e/o per stima, è così?

Gli ospiti che abbiamo nel nostro disco sono prima di tutto cari amici, oltre che ottimi autori e musicisti. 20 anni fa quando eravamo ragazzi, ascoltavamo le loro canzoni ed eravamo affascinati dal mondo dei concerti ed è proprio grazie a questi stimoli che abbiamo iniziato questa nostra carriera. Non a caso Davide “Dudu” Morandi e Massimo “Ice” Ghiacci dei Modena City Ramblers, Luca Lanzi della Casa del vento, Lorenzo Monguzzi dei Mercanti di liquore e Marino Severini dei Gang, partecipano nel brano intitolato “Impronte”. Il brano porta con sé molte immagini, tutte hanno che fare con un cammino che qualcuno ha iniziato e che altri hanno seguito per poi a loro volta prendere la loro strada. Volevamo che questo disco non fosse solo nostro, ma che coinvolgesse anche gli amici e i musicisti che hanno dato il via a questo nostro viaggio.

L’idea della copertina è stata vostra?

No, la copertina è stata realizzata dall’illustratore Francesco Chiacchio, anche lui un caro amico che abbiamo coinvolto in questo “disco compleanno” e che dopo aver ascoltato i primissimi provini ha realizzato questa splendida copertina. Ne siamo molto molto orgogliosi, anche perché Francesco ha saputo cogliere in pieno la delicatezza e la profondità che cercavamo di dare alle canzoni.

Come vi siete conosciuti e qual è stata la scintilla che ha dato il via al progetto?

Questa risposta cade un po’ nella banalità, ma tant’è e quindi vi sveleremo che anche noi ci siamo conosciuti sui banchi di scuola durante un’occupazione, suonando in classe e da lì via via è nato tutto.

20 anni di carriera, sono cambiati gli obiettivi che avevate nel 2002 rispetto ad oggi?

Sinceramente no, non sono cambiati gli obiettivi, per noi l’importante è sempre raccontare al meglio le storie, con entusiasmo, emozione e sincerità. Quello che è cambiato è il modo di approcciarsi al lavoro. Nel senso: quando avevamo 20 anni provavamo per ore in una casa di campagna tra i cartoni delle uova che usavamo per “insonorizzare” e i gatti che si nascondevano tra gli strumenti. Passavamo interi pomeriggi a suonare e ci perdevamo a cercare delle parti strumentali o dei ritmi che ci piacessero. Adesso lavoriamo molto in maniera autonoma, questo non vuol dire che non ci troviamo più in sala prove, ma abbiamo imparato a essere più produttivi e a lavorare con molta più efficienza. Come vi abbiamo detto all’inizio “Venti” è nato in lockdown e abbiamo fatto la preproduzione totalmente separati e confrontandoci con le videochiamate.

Tra i tanti live che avete fatto ce n’è uno che ricordate in maniera particolare?

Sì, risale indietro negli anni…esattamente 20 anni fa, quando il 26 ottobre del 2002 aprimmo il concerto a Firenze della Bandabardò davanti a un pubblico di 3000 persone. Lì capimmo cosa volevamo fare “da grandi”.

A proposito di concerti, che tipo di live sarà quello del 21 ottobre a Borgo Tossignano?

Abbiamo ricevuto con molto piacere l’invito fatto da Associazione Musicale, Amministrazione Comunale, Pro Loco e volontari di Borgo Tossignano, un comune in provincia di Bologna di circa 3000 abitanti che sorge al centro della Valle del Santerno sormontato dall’imponente catena gessosa della Vena del Gesso Romagnola. Vogliamo ringraziarli moltissimo per averci chiamato e per fare un lavoro immenso di formazione e promozione musicale. Il lavoro formativo sui giovani è fondamentale perché va a creare quelli che diventeranno i nuovi musicisti o semplicemente nuovi ascoltatori, ma educati a un ascolto “consapevole”. Non ci scordiamo poi, che la musica è la più grande democrazia che esista, prima di poter suonare insieme bisogna ascoltare e studiare molto. Per tornare alla domanda iniziale, più che a un concerto, vorremmo invitare chi leggerà questa intervista, a partecipare a un “viaggio”. Il pubblico salirà su un treno e non ne conoscerà la destinazione, attraverserà paesi diversi, ascolterà storie di donne e uomini che con il loro coraggio e le loro azioni hanno cambiato il corso della storia. Tra le canzoni che vi faremo ascoltare, vi racconteremo sicuramente la storia di Lady C e del suo amore per il guardiacaccia, quella dei comuneros Peruviani di Cerro de Pasco, o della Notte, regina indiscussa del mondo irrazionale in cui tutti ci immergiamo quando andiamo a dormire.

Avete altre date in programma?

Assolutamente sì, il 22 ottobre saremo a Feltre in provincia di Belluno per una grande festa a festeggiare i 35 anni di attività dell’Associazione Italiana persone Down della sezione di Belluno, il 12 novembre saremo in provincia di Firenze, alla Casa del Popolo di Ponte a Ema e il 19 novembre a Grosseto. Le date comunque sono in continuo aggiornamento e invitiamo tutti a seguirci sulla nostra pagina Instagram @traindevieband.

Grazie mille per il vostro tempo, volete aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?

Ma grazie a te e a tutta la redazione di Tuttorock per averci fatto questa piacevole intervista! Ci vediamo in tour!

MARCO PRITONI

Band:
Andrea Landi: chitarre, voce e cori
Giacomo Ferrari: tastiere
Eleonora Vignozzi: flauto traverso e cori
Cesare “Pablo” Manganelli: basso
Andrea “Ciccio” Sciarra: batteria e percussioni

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