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THINKABOUTIT – INTERVISTA ALLA BAND PER IL PRIMO LIVE ITALIANO POST-LOCKDOWN

THINKABOUTIT – INTERVISTA ALLA BAND PER IL PRIMO LIVE ITALIANO POST-LOCKDOWN

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i THINKABOUTIT ci parlano del loro ultimo album  “Marea”

Eravamo tutti speranzosi e fiduciosi che i live in Italia potessero riprendere, pur in condizioni limitate rispetto al passato. Per questo non abbiamo esitato ad assistere a questa esclusiva nazionale del live dei THINKABOUTIT che hanno presentato il loro ultimo lavoro di ben 16 tracce “Marea” all’Officina degli Esordi di Bari alle ore 00:01 in punto del 15 giugno 2020.

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Dopo tre anni dall’ultimo lavoro “In Secondo Piano”, un album con oltre 16 brani è sintomo di un duro lavoro. Ci parlate di “Marea” ?
Abbiamo deciso di fare un album di 16 brani, perché volevamo farlo. In 4 anni di pseudo silenzio, molte idee, molte sperimentazioni che stavamo provando sugli strumenti,
abbiamo detto ok! dobbiamo  dire tutto quello che abbiamo, nel migliore dei modi e l’abbiamo fatto, senza tener conto di alcuna tipologia di mercato che vuole sempre
la lunghezze dei prodotto più breve.

 

Trasportando il significato del titolo “Marea” al vostro modo di fare musica, da quale forza (non gravitazionale) vi ha mantenuto in questi 4 anni  per ottenere questo risultato questo risultato? 
Questa è una ottima domanda ! Dobbiamo dire che non è stato un percorso facile, dopo 2 anni di tour con il vecchio disco, eravamo saturi di quello che stavamo dicendo, abbiamo incontrato molti scogli.
Però devo dire che il  rifarci anche da un punto di vista di tematiche, magari  della nostra terra, ritornare da luogo da cui veniamo, credo che sia stato quello la forza per poi esprimere realmente quello che avevamo dentro, singolarmente e poi anche come gruppo. Questo penso ci abbia legato ancora di più, tanto da permetterci di scrivere nuova musica, nuova linfa vitale.


Marea” sembra rappresentare il raggiungimento di una maturità professionale. In che punto del cammino artistico vi sentite oggi, dopo 7 anni di strada?
Sicuramente ci troviamo qui dopo 7 anni  con molta più consapevolezza, perché quello che erano i thinkaboutit 4 anni fa non lo erano 7 anni fa e non lo sono chiaramente adesso.
Penso che questo sia il belo della vita di ogni gruppo musicale che cambia, si rinnova, sperimenta e cerca altra linfa vitale che magari prima non aveva tenuto in considerazione.
Per esempio, ci siamo rifatti alla nostra terra, cosa che nello scorso disco, abbiamo lasciato un attimo in secondo piano. Adesso è questo quello che ci interessa raccontare, soprattutto in Puglia, soprattutto qui.
Ci auguriamo che questo disco da oggi in poi, possa ritornare a girare come speravamo di fare prima del lockdown.

 

Un alternanza di generi si susseguono nell’album: urban, post-rock, modern jazz e musica tradizionale mediterranea. Conseguenza delle diverse collaborazioni con altri artisti o state cercando il mood particolare che vi contraddistingua?
Una bella domanda e potrebbe essere un pò difficile cercare di spiegare il nostro punto di vista. Sicuramente abbiamo una consapevolezza maggiore di ciò che siamo ed una maturità dal punto di vista artistico.
Ognuno di noi ha dei background non tanto differenti, che però nel corso del tempo hanno avuto una visione parallela con quello che poteva essere il percorso iniziale che vi univa.
All’interno di questo album abbiamo collaborato con tutte persone del sud, a cui abbiamo spiegato il concept che volevamo dare all’album e che chiaramente hanno abbracciato tutti la causa.
Dire se questo può essere il nostro mood, il nostro sound, è limitativo secondo me, perché vuol dire non continuare a cercare ad andare oltre.
Sicuramente nel 2020 noi siamo questi, magari nel 2021 saremo una cosa totalmente diversa, torneremo a quello di prima ma in maniera totalmente differente, adesso è difficile dirlo.
Questi per adesso sono i thinkaboutit ! Dalla registrazione del disco al live sono cambiate molte cose, il live di stasera è un live del tutto attuale per noi.

 

Filippo Bubbico, Gaetano Partipilo, Angela Esmeralda, The Pier ed altri. In base a cosa avete scelto questa varietà di artisti, in base al vostro brano o in base a quello che loro potevano dare a voi?
Direi l’ultima. Sono tutti bravi artisti che tutti noi stimiamo profondamente, sia da un unto di vista musicale ma soprattuto da un punto di vista umano. Il fattore comune di tutti quanti è stata la provenienza geografica. Abbiamo deciso volontariamente  di invitare tutti artisti del sud, proprio per cerca di raccontare al meglio il messaggio che avevamo in testa e che abbiamo trasmesso loro e che anche loro hanno trasmesso insieme a noi nel disco. Ognuno di loro con le proprie caratteristiche abbia dato un apporto differente al disco, anche perché ognuno di loro proviene da un mondo musicale completamente diverso, che con il loro linguaggio è entrato nel nostro mondo ed ha detto la sua, sposando comunque il loro messaggio, dando una chiave più approfondita.

 

Ascoltando l’album, si ha la netta sensazione che molti brani diano molto spazio all’improvvisazione compositiva in studio.  Nel live c’è una differenza che volete manifestare ?
A livello di composizione sicuramente c’è stata l’influenza della musica improvvisata, molti di noi ascolta quel genere di musica improvvisata da cui siamo stati molto influenzati.
Dal punto di vista delle parti, sicuramente il live ha mantenuto alcuni aspetti di questa caratteristica, in altri invece siamo stati molto più stabile rispetto a quello che è stato il disco.
Chiarisco il perché. Il disco è stato composto e registrato all’interno di una villa, che abbiamo preso e condiviso con tutti gli ospiti. Il fatto della presenza in quella giornata di un ospite ha comunque influenzato quello che è stato il risultato finale del disco. Basta pensare al solo di “We are all Doro” che è stato suonato da Piero Palagario, un chitarrista eccezionale, che si è trovato lì completamente per caso, ha preso la chitarra, ha attaccato il microfono ed ha fatto questo assolo che abbiamo lasciato sul disco, proprio perché abbiamo voluto farci influenzare anche da agenti esterni di amicizie, che sono venute lì per stare con noi.

 

Stasera presenterete in esclusiva, qui all’Officina degli Esordi di Bari, il vostro album, dopo un periodo di fermo totale della musica Live. Cosa provate in questo momento?
[Claudio ] Bello ! Questa sensazione non la vivevamo da un pò, almeno per me personalmente, questa sorta di eccitazione che c’è nell’aria. Ed è un qualcosa che mi mancava.
[Stefano] Non ti nascondo che ho anche un pò di timore. In particolare con i thinkaboutit non suonavamo da 3 anni. E’ un live veramente sofferto anche perché avevamo organizzato un release party a marzo, praticamente 2 giorni prima del lockdown e ci è saltato tutto. Ancora non sto realizzando quello che sta succedendo, perché effettivamente abbiamo vissuto dei mesi completamente fuori da ogni tempo.
Quindi dico finalmente e spero che possa succedere più spesso da oggi in poi, tutto questo.
[Vincenzo] Sicuramente la voglia di tornare a suonare, penso da parte di tutti,  sia la cosa che si si aspettava di più. Il fatto di voler esprimere una sensazione anche di chiusura avuta in questo periodo ed esternare tutte quante le sofferenze che sono cresciute in questo periodo, questo concerto probabilmente darà a noi uno sblocco importantissimo. La voglia di ritornare è più forte ed abbiamo tanto da poter dire e tanto da dire.
[Marco] Tra le varie sensazioni che stavo vivendo oggi è stato strano sia a provare il live, perché anche semplicemente vedersi visto che lo abbiamo fatto spesso in videoconferenza. Vedersi dal vivo e poter fare una battuta e sentire un altro semplicemente per condividere la musica, ha un sapere nettamente diverso. Se dovessi dare un aggettivo a questo live, sento che è un live nettamente diverso da tutti quelli che ho fatto sino ad ora. Non sono uno che vive da ansia da prestazione, ma ho delle grosse aspettative rispetto al futuro. a mia sensazione è dell’eccezionalità di questo live, fatto a mezzanotte, i primi in Italia è sicuramente un grande onore ma comunque molto diverso a quelli passati.

 

Come continuerete il vostro Tour?

Nel contesto storico in cui siamo adesso, è un pò difficile farsi delle aspettative. Ci piace più pensare alla giornata e sapere di poter dare il 100% ogni volta che saremo chiamati a farlo.
E’ molto difficile programmare, dobbiamo aspettare; noi siamo pronti per stasera, per adesso !

ALESSANDRO LONOCE

 

Credits: Si ringrazia i THINKABOUTIT per la disponibilità, RC Waves per il coordinamento e “Officine degli Esordidi Bari per l’ospitalità.

Band:

Claudio ”Sup Nasa” La Rocca – Vocals & Live Electronics
Stefano De Vivo – Guitar & Live Electronics
Marco Menchise – Guitar & Live Electronics
Gianluca Aceto – Bass
Vincenzo Guerra – Drums & Synth


Etichetta – RC WAVES

thinkaboutit

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