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THE SHALALALAS – Intervista al duo romano

THE SHALALALAS – Intervista al duo romano

In occasione dell’uscita del nuovo album “Just the way we do”, pubblicato dall’etichetta Bassa Fedeltà,  ho avuto il piacere di intervistare il duo romano The Shalalalas, che spazia tra rock, indie-pop e suggestioni dream-folk.

Ciao e benvenuti su Tuttorock, “Just the way we do” è il vostro nuovo album, che riscontri state avendo?

Ciao Marco, grazie per lo spazio! Il disco sta andando piuttosto bene. Dopo tanto tempo senza pubblicazioni, non è semplice tornare: molte cose sono cambiate. Però stiamo ricevendo recensioni molto positive e gli ascolti in streaming stanno crescendo costantemente.

Ho apprezzato tutto il disco e vi dico le mie tracce preferite, “Crazy, again” e “Las Vegas”, molto diverse tra loro ma che dimostrano la vostra capacità di scrivere ottima musica senza restare ancorati ad un particolare genere o sottogenere. Ciò è frutto dei vostri ascolti eterogenei?

Assolutamente sì. Proveniamo da percorsi musicali molto differenti, e questo ci ha sempre aiutato a non ripeterci. In questo album, più che mai, abbiamo spinto sull’eterogeneità: ogni pezzo ha una sua identità ben precisa.

C’è anche spazio per un remix elettronico del vostro brano “Hold me tight”, remix opera di Cesare Petulicchio, batterista dei Bud Spencer Blues Explosion. Parlatemi un po’ di come siete arrivati a questa collaborazione.

Con Cesare ci conosciamo ormai da una decina d’anni. Abbiamo lavorato con lui e Federico Camici al nostro secondo album, Boom, uscito nel 2018. “Hold Me Tight” faceva parte proprio di quel disco, quindi il remix è nato in modo naturale. Poi, quando ci ha detto che stava aprendo il suo studio El Camino, abbiamo deciso da affidargli la registrazione di tutti i remix dei vecchi brani inclusi nel nuovo album.

Solitamente un vostro brano prende vita da un riff, da una melodia, da una parola o non esiste uno schema preciso?

Non abbiamo uno schema fisso. Spesso si parte da una melodia, e le parole arrivano per ultime, ma non è una regola. A volte succede il contrario.

Quando e come nasce il duo The Shalalalas?

Nasciamo ufficialmente nell’inverno del 2013 con il nostro primo EP “The Fucking Shalalalas”. Il colpo di fulmine musicale c’era stato qualche mese prima a una jam session, in cui io (Alex) mi sono innamorato della voce di Sara.

Nel 2016 il vostro brano “A Week” è stato scelto per la sigla della serie TV “L’Allieva”, in onda su RAI1, che effetto vi ha fatto ascoltarvi sulla tv nazionale?

È stata una grande emozione. “A Week” è stata usata come sigla, ma molti altri nostri brani hanno fatto parte della colonna sonora. Ogni volta che ne partiva uno era sempre un piccolo brivido.

C’è un vostro concerto che ricordate particolarmente?

Sicuramente in cima alla nostra lista dei ricordi resta indelebile quello al Primavera Sound. Gli Strokes avevano appena finito di suonare sul Main Stage e noi abbiamo suonato subito dopo, sul palco accanto. Tantissime persone si sono fermate ad ascoltarci: è stato incredibile.

A proposito, avete qualche data estiva già programmata?

Qualcosa si sta muovendo, anche se oggi è più difficile trovare date rispetto a qualche anno fa, soprattutto per gli artisti indipendenti. Appena avremo il calendario aggiornato, lo comunicheremo tramite i nostri canali.

State già lavorando a nuovi brani?

In questi mesi ci siamo concentrati sugli arrangiamenti in full band dei brani dell’ultimo disco e anche di quelli precedenti. Ma i pezzi nuovi continuano a nascere, spesso anche senza cercarli.

Grazie mille per il vostro tempo, vi lascio piena libertà per chiudere questa intervista come preferite.

Grazie a te per l’intervista. Ai lettori auguriamo solo una cosa: di lasciarsi trasportare e perdersi tra le nostre canzoni.

MARCO PRITONI

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Foto: Agnese Carinci