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SAMUELE PIAZZA – Intervista su OGR GOOD VIBES

SAMUELE PIAZZA – Intervista su OGR GOOD VIBES

In un momento in cui i palchi sono vuoti e le luci spente, OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino – riporta gli artisti sul palco per sostenere un comparto, quello della musica dal vivo, che nell’ultimo anno ha perso il 97% del fatturato. Il progetto OGR Good Vibes  offrirà una serie di sessioni musicali unplugged e reading registrati all’interno del Duomo. Una produzione firmata OGR che coinvolgerà maestranze e professionalità legate all’organizzazione di eventi: in linea con la mission di OGR, che da sempre mira ad essere un propulsore di crescita del capitale culturale, sociale ed economico del territorio, Good Vibes intende mandare un segnale chiaro di supporto al settore. Per saperne di più abbiamo intervista il dott. Samuele Piazza.

Buongiorno dott. Piazza, piacere di averla sulle nostre pagine. Parliamo di questa rinascita di OGR Torino in tempo di covid?
OGR Torino nasce alla fine dell’800 come fabbrica di riparazione per locomotive, in seguito è rimasta in disuso per molto tempo, ed è stata riaperta a settembre del 2017 grazie all’intervento di Fondazione CRT, istituzione bancaria torinese. Al suo interno sono stati previsti spazi per esposizioni culturali ed eventi, oltre a zone dedicate alla ristorazione; dal 2018 sono subentrati siti occupati da forme di lavoro, tipicamente nell’ambito digitale e dell’innovazione tecnologica. 

Se la memoria non mi inganna, ho ricordo di concerti che abbiamo anche seguito a suo tempo, parliamo di attività live in questo caso.
Esatto, in questo grande edificio a forma di H, un’ala, che noi chiamiamo reparto fucine, è dedicata agli eventi, con un palco residente e spazio sufficiente per 2.000 persone in piedi. La nostra programmazione è molto eterogenea e abbraccia tanti generi diversi, cerchiamo di parlare a tutte le tipologie di pubblico possibile. Si va quindi dalla classica al pop, dal rock al jazz, teniamo concerti che produciamo noi, festival e artisti del torinese, e quanto viene di interessante insomma. 

Adesso siamo a parlare di un ‘rinascimento’ di OGR per l’iniziativa che è nata a seguito dello stop pandemico.
Sì, siamo rimasti bloccati sulla parte delle mostre, che sono vietate dal decreto, le abbiamo quindi trasferite online. A quel punto abbiamo pensato di agire nella stessa maniera per la musica, sia per dare sollievo al settore che è stato particolarmente colpito dalla situazione, e anche per non fare morire la musica, ma proporla in streaming. Così è nata OGR “Good Vibes”, una serie di contenuti creati per la fruizione online, della durata di 30-40 minuti, in collaborazione con altri attori del territorio. Abbiamo aperto la rassegna con il concerto di Myss Keta, poi tanti altri nomi come Lodo Guenzi e Motta, ma anche molti artisti emergenti. 

Quindi trasmettete in diretta streaming?
Non in diretta, vengono girati e realizzati da noi, poi mandati in streaming online in un secondo tempo.

Ottimo, all’estero ho seguito molti eventi di questo tipo, in Italia mi risulta sia il primo caso, o comunque uno dei pochi.
In effetti non c’è stato molto fermento in questo senso, ha fatto più cose il teatro in questo senso della musica. Bisogna dire che è una macchina molto complessa da mettere in piedi, in questo momento non è facile. Alcuni teatri lo hanno fatto ottenendo anche una buona vendita di biglietti, i nostri live invece sono totalmente gratuiti e rimarranno disponibili anche in seguito, oltre i concerti uniamo al tutto anche le interviste mirate. 

Perfetto, una volta terminata l’emergenza, ovviamente, tornerete a operare con il modo classico?
Siamo ben consapevoli che il concerto dal vivo è tutta un’altra cosa rispetto questo surrogato, appena sarà possibile tornare in presenza lo faremo. 

Per chiudere il discorso legato all’emergenza, visto che molte realtà hanno dovuto chiudere per sempre, voi siete riusciti a rimanere in piedi per fortuna, a livello di aiuti e ristori ne avete usufruito?
Certamente tutto il mondo legato ai concerti, alla ristorazione, agli eventi privati, ha patito in maniera pressoché totale; ma noi abbiamo avuto la fortuna di avere la Fondazione CRT alle spalle che ci finanzia, poi la parte degli uffici è rimasta sempre aperta.

MAURIZIO DONINI 

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