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RENATO CARUSO – Intervista al chitarrista 

RENATO CARUSO – Intervista al chitarrista 

A leggere la tua biografia c’è da rimanere impressionati, hai iniziato a 6 anni ed a 10 studiavi già chitarra classica, come ti è nata la passione a questa età?
Mio padre è un “musicista per hobby”, suonava sempre la chitarra e aveva una scuola di musica dove erano insegnanti diplomati in conservatorio ad insegnare, lui si occupava della parte artistica/direttiva. Quando nasci in una famiglia così non hai via di scampo!

A vedere le tue influenze si passa dalla classica a Jimi Hendrix,  perlomeno singolare, in un periodo in cui si tende a suddividere tutto in generi e sotto generi come ti trovi? Qual è il tuo pensiero su questo?
Beh, su questo potrei scriverci su un libro intero e infatti l’ho fatto! Penso che viviamo nella contaminazione non solo di musica, ma anche cibo, politica, economia. Il genere che ho inventato si chiama Fu.Ja.Bo.Cla. ed è un mix tra funk, jazz, bossa e classica. E’ il futuro.
 
Ma stringendo ti senti più sul versante classico o su quello hendrixiano e affini?
Classico, sono un romanticone J Anche se mio padre suonava Beatles, ROlling Stones, io assorbivo tutto questo ma studiando Mozart, Bach, Beethoven, sono più attratto da loro. Nelle mie composizioni si sente il tocco classico come anche l’ispirazione. Un bel valzer rimane sempre un bel valzer.
 
Peraltro ascoltando il bellissimo Aram mi è parso di cogliere molte influenze spagnoleggianti con passaggi flamencati ben avvertibili, sbaglio?
Esatto, l’amore per la chitarra e di conseguenza nei diversi generi non può non uscir fuore la parte aggressiva e virtuosa come il flamenco. Attratto da sempre da questo genere, l’impostazione, la velocità, l’andamento melodico, le armonie, chi suona la chitarra classica prima o poi un pensierino lo fa.
 
Non solo chitarra, ho letto che in lavori passati hai lavorato con il basso, ma anche con percussioni e tastiere.
Ho una visione più da compositore che da strumentista solista. Negli anni dove studiavo e leggevo ho imparato altri strumenti per poter creare un giorno musiche per film. Mi piacciono molto pianoforte e violino, per il primo non ho problemi, ad orecchio qualcosina faccio ma il secondo ci vuole ben più dell’orecchio. Per il resto gli strumenti principali li “strimpello” tutti.
 
Sei anche un esperto informatico, che uso ne fai a livello musicale, a orecchio non pare che fai un particolare uso di effettistica nel tuo disco.
Non mi piacciono gli effetti, a dirla in breve sono un chitarrista classico/acustico puro. Preferisco l’idea all’effetto. Nel disco vi è qualche effetto per colorire ma per me quello che conta è l’idea. L’informatica la uso per registrare, niente di più, poi la uso anche per altri lavori come realizzazione di cartoline digitali, i miei siti, ecc.
 
Fra le tante tue attività sei anche insegnante, cosa vuol dire essere docente al giorno d’oggi con le attuali generazioni?
Essere docente è sempre bello, ti tiene aggiornato ma hai a che fare con ragazzi che in una classe se non lo sai tenere ti fanno andar fuori!! Come negli anni passati c’è gente che ha voglia di imparare e altri disinteressati. Non ci sono molte differenze con vecchie generazioni
 
Sei stato anche responsabile web, il tuo rapporto con il mondo digitale ed i social come si pone?
Non amo tanto i social ma sono utili. Pubblicità, foto, eventi sono il futuro sul social. Devo ammettere di avere una parte nerd e che mi piace la tecnologia altrimenti non sarei laureato in informatica. Il digitale, la scienza sì ma i social sono armi a doppio taglio.
 
 
Hai lavorato a lungo con Ron, ma anche con tanti altri grandi artisti, da Antonacci alla Vanoni e via dicendo, cosa ci puoi raccontare su queste collaborazioni?
Sono esperienze che ti formano, ti fanno crescere e conosci un mondo che sembrava intoccabile quando ti accorgi che è tutto molto semplice e bello. È bello stare in mezzo a chi ha fatto la storia, respiri aria pura, gente creativa che ti aiuta a essere te stesso. Nessuna barriera, solo te e l’arte. 
 
Il rapporto con la musica dal vivo che parte ha nel tuo tempo? Fai tour?
Suono parecchio in giro, al momento una media di 10 concerti al mese.
 
Progetti futuri?
Spero di poter scrivere una bella colonna sonora e che il cognome Caruso alzi ancora di più la bandiera.
 
Al momento cosa ti piace ascoltare?
Sto ascoltando molta musica classica e un cantautore molto bravo Paolo Simoni.
 
MAURIZIO DONINI
 
http://www.tuttorock.net/recensioni/renato-caruso-aram
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