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PATRIZIA CIRULLI – Intervista su FANTASIA

PATRIZIA CIRULLI – Intervista su FANTASIA

FANTASIA è la trasposizione in musica di dieci poesie di Eduardo De Filippo che spazia tra generi diversi: dal folk alla canzone d’autore, fino a toccare la saudade portoghese, di PATRIZIA CIRULLI.

Buongiorno Patrizia, piacere di conoscerci. Vuoi iniziare raccontandoci come ti sei avvicinata alla musica e al canto?
Una passione che è nata da quando ero piccola. Amavo ascoltare musica, al’età di tre/quattro anni mi sdraiavo per terra e rimanevo incollata alla cassa dello stereo incuriosita dai suoni che uscivano da lì. Poi dai dodici anni in poi ho iniziato a prendere le prime lezioni di chitarra e canto e successivamente ho iniziato a seguire il percorso che mi ha portato fino ad oggi.

Prestigiose partecipazioni al Premio Tenco e al Premio Lunezia, con tanto di vittorie, cosa ricordi di questi eventi?
Sono riconoscimenti che fanno piacere. Il Premio Lunezia conferisce premi al valore musicale e letterario delle canzoni. Ne ho vinti tre e ho dei bei ricordi. L’ultimo premio mi è stato conferito per il mio precedente album “Mille baci” dove ho musicato poesie di grandi poeti come Quasimodo, Catullo, Garcia Lorca, Merini e altri in forma canzone. Al Premio Tenco sono arrivata per tre volte in cinquina finale con tre miei album e anche quella è stata una bella soddisfazione.

Generalmente in quale genere musicale ti trovi più a tuo agio?
Mi piacciono molto le situazioni acustiche, mi piace arrivare all’essenza della canzone, vestirla con poco in modo da far risaltare il lato emotivo del brano. Generalmente mi sento più a mio agio in quella che viene chiamata musica d’autore, ma non mi piace mettere limiti o confinarmi in definizioni. 

In questo caso hai affrontato qualcosa di inconsueto nel mondo musicale, cantare e musicare poesie di Eduardo De Filippo. Come è nata l’idea e come l’hai sviluppata?
All’interno del mio album “Mille baci”, di cui ho parlato prima, avevo inserito, fra le varie poesie musicate, anche un testo di Eduardo De Filippo. Da lì mi sono fortemente appassionata al suo mondo poetico tanto da musicare subito altre sue nove poesie. Mi sono messa in ascolto dei testi, del loro suono, del significato emotivo e ho composto le musiche cercando di tradurre in suono quelle impressioni ricevute dai testi. Questi brani sono poi rimasti nel cassetto per qualche anno fino a quando ho affidato la direzione musicale in studio di registrazione a Marcello Peghin, musicista straordinario, che ha sposato con passione il progetto e ha coinvolto altri straordinari musicisti che hanno suonato nel disco: Maria Vicentini, Salvatore Maltana, Paolo Zuddas, Mauro Palmas, Salvatore Corazza.

Avvicinarsi a un’icona come Eduardo De Filippo, che sentimenti hai avuto? Un poco di timore?
All’inizio si, avevo un po’ di timore, Eduardo è un monumento della cultura italiana e internazionale. Ma è stato un vero innamoramento il mio, ho trovato in questo mondo poetico qualcosa che mi ha parlato, che ha risuonato fortemente con me, anche se io non sono napoletana e non ho mai avuto contatti con la realtà partenopea. Ma è scattato qualcosa di forte e magico, per cui alla fine ho deciso di farlo, sempre con immensa cura e rispetto nei confronti dell’autore.

Ora porterai lo spettacolo sul palco assieme a tre bravissimi musicisti, conobbi Mattia Boschi ai tempi dei Marta Sui Tubi 😊 Come hai scelto e composto la band?
I musicisti che mi accompagnano in questi live sono appunto tre, Mattia Boschi al violoncello, Renato Caruso alla chitarra e Giuseppe Mazzotta alle percussioni. Sono musicisti molto bravi e questi tre strumenti si prestano in modo ottimale alla presentazione dal vivo dei brani contenuti nel disco. 

Progetti futuri?
Per ora far conoscere il più possibile questo lavoro su Eduardo a cui tengo molto e portarlo in concerto. Poi ho in mente anche l’idea di un altro disco ma ora è presto per parlarne.

MAURIZIO DONINI

Band:
Patrizia Cirulli

http://patriziacirulli.com
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https://www.youtube.com/@patriziacirulli