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OSAKA FLU – Intervista alla band toscana

OSAKA FLU – Intervista alla band toscana

In occasione dell’uscita del singolo “Mio caro me”, ho avuto il piacere di intervistare gli Osaka Flu, trio che mescola indie, punk e cantautorato. Iniziano il loro percorso musicale nel 2010 ad Arezzo, hanno influenze che vanno dai Clash, Rancid, Cash, Devo, Bob Dylan, Gaber a De André. La band è totalmente indipendente: Denni, Cecco e Michi si occupano personalmente della scrittura e composizione dei brani, della produzione, promozione e distribuzione. La loro filosofia è semplice: nessuna ricerca di consenso, nessun artificio compositivo o retorico; le basi senza fronzoli sono accompagnate da testi che affrontano temi sociali, politici, ambientali e intimi con un’ironia irriverente.

Ciao e benvenuti su Tuttorock! Mio caro me” è il vostro nuovo singolo, da me molto apprezzato. Com’è nato il brano?

Abbiamo iniziato a scrivere il disco durante il confinamento della pandemia, ci confrontavamo in lunghe sessioni di videochiamata. “Mio caro me” nasce da una lettera di Fitzgerald segnalata dalla nostra collaboratrice, Alice Vittoria. Daniele era rimasto particolarmente colpito e coinvolto dal contenuto e ha buttato giù diverse bozze a cui abbiamo tutti lavorato molto, non sempre con successo; tutto è cambiato quando Daniele ha tirato fuori il gancio di tutto il pezzo, l’intestazione della lettera, “Mio caro me”. Ne è uscita fuori una lettera indirizzata a sé stessi, una riflessione schietta sulle proprie brutture, sulla strada da imboccare e sulle colonne portanti della propria vita. Lavorando sul testo abbiamo scelto di rispettare l’approccio della lettera originale di Fitzgerald, basato sulla schiettezza ma anche sulla leggerezza e l’ironia, non volevamo restituire un senso di malinconica riflessione, ma piuttosto uno slancio vitale scaturito da un denudamento, dalla volontà di guardarsi in faccia senza sconti e giustificazioni. “Mio caro me” è un vademecum per il futuro basato sulle lezioni passate, ma ha un intento collettivo e corale, come sottolinea il verso “Pensa all’epoca in cui vivi, a dissentire e partecipare”, volto a ricordare a chi ascolta che la dimensione umana è intrinsecamente sociale. Il destinatario (e mittente) della lettera “Mio Caro Me” non può che immergersi nel mondo, nudo, onesto e consapevole che gli altri sono la salvezza e non l’inferno, e che talvolta si può rinunciare alla ricerca di un equilibrio, che si può lasciarsi andare al caos, alla vertigine e alla poesia.

Che riscontri state avendo?

I riscontri sono positivi, meglio di quello che ci aspettavamo.

“Mio caro me” è il brano che abbiamo usato per fare le prove del primo missaggio e  del master, l’ avevamo ascoltato così tanto che non capivamo più nemmeno se avesse senso, come quando ripeti la stessa parola tante volte di seguito. Alla vigilia dell’uscita non sapevamo cosa aspettarci. Il riscontro positivo ci ha stupito e fatto molto piacere. Il brano, almeno a livello numerico, ha avuto più seguito rispetto ai nostri brani più ascoltati: “Gina” e “Mi fa schifo Lavorare”.

Quando e come nasce il progetto Osaka Flu?

Abbiamo iniziato a suonare nel 2011 nel garage di casa (i vicini non l’hanno presa bene). Tutti e tre siamo eterni appassionati di musica punk, ci conosciamo da tanto tempo, siamo molto amici. Per un  periodo abbiamo fatto cover, tipo “Hate to Say I Told You So” dei The Hives oppure “Come Together” dei Beatles, solo dopo abbiamo deciso di scrivere musica originale. Avevamo bisogno di esprimere quello che sentivamo, raccontare il nostro disagio. Abbiamo inciso 5 dischi: Look Out Kid (2014), KM 183 (2016), LItalia è fuori dal Mondiale (2018), La Strana Famiglia (2020), Lasciateci divertire (che uscirà nel 2025).

Una curiosità, perché avete scelto questo nome?

“Osaka Flu” è un episodio dei Simpson in cui Homer contrae un virus da una scatola di cereali giapponese. L’abbiamo scelto in tempi non sospetti.

L’idea di un nome che richiamasse un virus, ci ha sempre divertito, certo non immaginavamo che il mondo intero si sarebbe fermato per due anni a causa di una pandemia. Sono molte le cose che non avremmo mai predetto del 2011.

Nella vostra discografia è presente una riuscitissima cover di “Nella mia ora di libertà” di Fabrizio De André, cosa rappresenta lui per voi?

“Nella mia ora di libertà” é un pezzo a cui siamo affezionati, l’abbiamo preparato quando abbiamo suonato (e girato un video) nel carcere di Arezzo, insieme ad altri amici musicisti (Moreno e Franco). Da allora l’abbiamo sempre suonato nei live e abbiamo deciso di registrarlo.

De André é un gigante della musica italiana, sempre controcorrente, sempre con una nuova prospettiva, un innovatore vero e puro.

C’è un vostro concerto che ricordate particolarmente?

Quando abbiamo aperto i Tre Allegri Ragazzi Morti al Frogstock è stato davvero emozionante, c’era un sacco di gente ed erano tutti molto appassionati del nostro genere. In più abbiamo conosciuto i TARM con cui è stato bello parlare e confrontarsi, loro sono un esempio di musica senza compromessi, si rinnovano continuamente senza puzzare di vecchio.

Per una band indipendente e piccola come noi, specialmente agli inizi, ogni concerto era un terno al lotto, non sapevamo mai cosa avremmo trovato ad aspettarci alla fine della strada: una volta a Padova siamo finiti a suonare in pizzeria!

A proposito, avete qualche data in programma?

Sì.

14 Marzo – Arezzo @ Centro Onda D’urto

22 Marzo – Macerata @ Drunk in Public

29 Marzo – Castiglion del Lago (PG) @ Darsena Live Music

11 Aprile – Terranova Bracciolini (AR) @ Wip Workinprogress

Quali sono i vostri prossimi progetti musicali?

In primis il disco “Lasciatemi divertire”, che uscirà a Marzo in vinile e più avanti, ma entro settembre, in digitale. Il disco avrà 13 pezzi, siamo molto contenti del risultato.

Ci siamo divertiti molto a comporlo e suonarlo, non ci siamo dati alcun limite, ci saranno un pezzo pop, uno rap e uno acustico.

Grazie mille per il vostro tempo, vi lascio piena libertà per chiudere questa intervista come preferite.

TRUMP MERDA

MARCO PRITONI

Band:
Denni – voce e chitarra
Cecco – basso e cori
Michi – batteria e cori

https://www.osakaflu.com/

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