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NIAMH – Intervista al cantante Mike

NIAMH – Intervista al cantante Mike

In occasione dell’uscita del nuovo album “Autumn Noir” (Electric Talon Records), ho avuto il piacere di intervistare Mike, voce dell’alternative metal band italiana NIAMH.

Ciao Mike, benvenuto su Tuttorock, “Autumn Noir” è il vostro terzo album, da me molto apprezzato, mi ha subito colpito la copertina, una città distrutta, purtroppo molto d’attualità oggi, un’idea ispirata da cosa?

Ciao Marco e ciao ai lettori di Tuttorock!

Sì, anche noi abbiamo fatto caso a come la copertina purtroppo sia molto d’attualità. Quando ci stavamo lavorando ancora non era successo niente; per noi rappresenta un po’ la decadenza, la desolazione nelle quali spesso ci ritroviamo. Per i nostri lavori grafici ci affidiamo sempre a Barbara Aversa, che sa dare l’immagine giusta al mood del disco e della band.

8 brani nati da un tema, da un riff, da un’improvvisazione in studio?

Autumn Noir è stato composto in maniera diversa da come lavoriamo di solito: quasi tutti i brani nascevano da session in sala prove, ma stavolta abbiamo preferito condensare tutto il lavoro di composizione in studio, sperimentando diverse soluzioni alternative e sovvertendo i criteri che seguivamo solitamente.

Guardando i video di “Lucifer” e “’I Fink U Freeky” si percepisce il vostro amore per i luoghi abbandonati, dove li avete girati?

Sì, si ricollegano alla copertina, vero?

Viviamo in una città che negli anni 90 era in pieno boom economico; una volta finito il periodo d’oro, tantissime strutture sono decadute e divenute fatiscenti, dimenticate dal mondo. In questo caso, le riprese sono state fatte nel vecchio manicomio di Vercelli; è un posto enorme, potrebbe essere un paese a sé stante. Affascinante e tetro al tempo stesso.

A proposito di “I Fink U Freeky”, come mai avete scelto un brano dei Die Antwoord?

In tutti e tre i dischi ci siamo cimentati in cover che inizialmente non erano metal. In Corax abbiamo inserito una cover di Maniac dal film Flashdance, in SuperSonic abbiamo rifatto Something in the Way dei Nirvana. I Fink U Freeky è ancora più fuori dagli schemi rock o metal, ci piacciono le sfide! Certo che stavolta è stato davvero difficile… specie la voce!

Come vi siete conosciuti e quando avete deciso di formare i NIAMH?

Avevamo tutti bisogno di qualcosa di nuovo dove incanalare i nostri istinti e la nostra passione; ci conoscevamo da tempo, facevamo tutti parte della scena locale e avevamo già collaborato in passato. Era giunto il tempo di concretizzare tutto.

Il nome della vostra band deriva dalla mitologia celtica, come mai l’avete scelto?

Sì, quella è la spiegazione che diamo quando vogliamo sembrare colti e forbiti, ma in realtà era il nome del gatto di un’amica!

Quanto è difficile emergere suonando alternative metal in Italia?

Dipende un po’ cosa si intende per “emergere”; se parliamo di mantenersi, sappiamo che è impossibile: in Italia per vivere di musica non devi fare musica. Se invece si intende farsi un nome e venire rispettati, quello è un traguardo realistico. Ok, confesso che all’estero ci sono più strutture, più interesse, più seguito. Non dico niente di nuovo.

C’è un vostro live che ricordate in maniera particolare?

Direi l’ultimo, per un sacco di motivi: a novembre ci si era presentata la possibilità di aprire per i Dark Tranquillity a Kyiv. Dopo quasi due anni di stop forzato per il Covid, ricominciavamo, e ricominciavamo col botto. Arrivare su quel palco è stato molto difficile: mille problematiche mediche e assicurative. E dulcis in fundo Carlos, il nostro ex batterista, ci comunica il giorno prima che non sarà della partita. E abbiamo risolto anche quello, conoscendo tanti musicisti a Kyiv. Andryi ha imparato il set in una serata. Show fantastico. Pochissimi mesi dopo, le persone che erano al concerto sono state costrette a sfollare per l’aggressione russa. Terribile.

A proposito, avete già in programma qualche data?

Sì, anche in Italia le cose stanno lentamente iniziando a funzionare: presentiamo il disco qui a Vercelli il 9 Aprile, poi abbiamo Torino e Roma, oltre a una decina di date estere già confermate.

Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?

Grazie a voi per lo spazio che ci concedete! E mi raccomando, date un ascolto ad Autumn Noir!

MARCO PRITONI