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NEVERDREAM – Intervista al cantante Giorgio Massimi

NEVERDREAM – Intervista al cantante Giorgio Massimi

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I Neverdream sono una delle nostre migliori realtà in campo progressive metal e non solo e ogni loro album è un concept che narra storie sempre molto impegnative. Il loro sound parte dai Dream Theater e si apre ad altre sfumature e in “Figli Dell’Alba”, loro ultimo album e primo cantato completamente in italiano, aprono ad un rock progressivo più classico, abbracciando il nostro migliore progressive italiano e il concept è basato sulla schiavitù e sul razzismo. Ne abbiamo parlato con il cantante Giorgio Massimi.

Ciao e benvenuti su Tuttorock.com. Possiamo dire che avete circa 20 anni di esperienza alle spalle, ma iniziamo dall’inizio, come e perché nascono i Neverdream?
Ciao Fabio i Neverdream nascono nel 2001 da un sogno di 4 amici innamorati della musica, un sogno che non ha forse dato i frutti che speravamo ma che ci ha fatto togliere molte soddisfazioni come quella di girare l’Europa da spalla a Vanden Plas, Fates Warning, Royal Hunt, Goran Edman, e quando dico da spalla intendo per meriti e non come si fa oggi pagando slot, questo è umiliante e avvilente se perdiamo la dignità come musicisti perdiamo tutto in quello in cui abbiamo creduto musicalmente. Se accettiamo il chi paga suona accettiamo la resa.

I vostri album sono dei concept, perché questa decisione e come scegliere la storia da raccontare?
Abbiamo sempre creduto che raccontare una storia e musicarla fosse un modo stupendo di scrivere un album un po’ come si fa per un musical o per una colonna sonora, le storie le scegliamo al momento magari ispirate da un libro che stò leggendo o da un argomento che ci sta’ particolarmente a cuore come quello del razzismo. Ci sarebbe piaciuto fare un album sulla storia del mostro di Firenze per esempio e chissà magari un giorno lo faremo.

Il vostro sound è progressive metal influenzato dai Dream Theater, è il vostro gruppo da cui partite e cercate poi di renderlo Neverdream?
Assolutamente si siamo tutti fan sfegatati dei Dream Theater e dei Rush e il nostro modo di scrivere è molto influenzato da questi 2 meravigliosi gruppi.

In “Figli Dell’Alba”, c’è una vena progressive più marcata e si sente un avvicinamento a nomi come P.F.M e Banco Del Mutuo Soccorso, perché questa scelta?
Quando ho deciso che non avrei più cantano in inglese ho portato nella band tutte le mie influenze prog anni 70, i gruppi che hai citato sono dei punti di riferimento per me, volevo fondere il prog metal anni 90 con il progressive anni 70 sopratutto quello italiano, ho optato per melodie molto pop seguendo le orme di Banco De Mutuo Soccorso. P.F.M., Lucio Battisti e Locanda Delle Fate che alternavano momenti molto tecnici e ricercati a melodie stupende e solari.

E’ la prima volta infatti che cantate in italiano se non sbaglio, a mio avviso una scelta coraggiosa per il genere musicale che proponete, perché questa decisione?
Per prima cosa perchè non abbiamo nulla da perdere e soprattutto perchè credo che per un italiano cantare in lingua madre vuol dire esprimersi al 100×100 e non al 50 o 60 ,la nostra lingua è stupenda e musicale e la lirica ce lo insegna, e poi i grandi gruppi prog italiani non ebbero bisogno dell’inglese per uscire dai confini italici, certo non ci paragoniamo a loro ma credo sia stata la scelta giusta e poi mi sono davvero divertito!

Il concept in questione parla di schiavismo e anche di razzismo, perché avete scelto di trattare questo argomento, che purtroppo è sempre attuale?
Perchè è come dici, è sempre attuale e tremendo, lo trattammo già ai tempi di said dove parlammo delle problematiche legate allo sfruttamento del territorio africano, qui abbiamo scelto un western con contorni fantasy, una storia di fantasia ma che purtroppo si riferisce alla tremenda realtà che fu la schiavitù in America.

Molto bella la copertina, un fumetto con vari personaggi, ce la volete spiegare e quale è l’attinenza con i testi?
Il fumetto ripercorre tutte le fasi del disco e ne introduce i personaggi, la storia è sia visiva che musicata, questo rende più coinvolgente il tutto e ci mette faccia a faccia con tutti gli eventi.

Anche il video di “Figli Dell’Alba” è un fumetto, come lo avete ideato?
É preso dalle slide del fumetto, abbiamo sfruttato quei bellissimi disegni per farci anche un bel video.

Come avete vissuto quest’emergenza covid che speriamo di lasciarci alle spalle?
Da musicista male perchè non ho potuto lavorare, la situazione per chi vive di musica in Italia è già di per se drammatica, il covid ha esasperato ancora di più le cose, speriamo davvero di esserci lasciati il peggio alle spalle.

Oltre alle band citate ad inizio intervista quali altre sono le vostre influenze musicali?
Sicuramente i gruppi prog anni 70 come Banco Del Mutuo Soccorso, Genesis, Rush, Van Der Graaf Generator, Yes, Emerson, Lake & Palmer ecc. e poi i grandi gruppi prog metal anni 90 Dream Theater su tutti ma volevo citare anche gli Shadow Gallery gruppo meraviglioso e troppo spesso dimenticato.

D’accordissimo con te e aggiungerei anche sfortunato. Vi manca suonare dal vivo? Avete già qualche data programmata?
Ci manca molto ma al momento non abbiamo idea se torneremo sui palchi, lo speriamo vivamente, almeno per una data per poter suonare i nuovi pezzi live.

Chiudete l’intervista a vostro piacimento, un invito ad entrare nel vostro affascinante mondo musicale.
Se amate il prog e il prog metal date un ascolto al nostro album magari alla fine non vi piacerà ma dategli il tempo per poter decidere. Ciao e grazie a tutti.

FABIO LOFFREDO

Band:
Giorgio Massimi: Voce
Alessandra Filippi: Voce
Giuseppe Marinelli: Chitarra
Mauro Neri: Tastiere
Luca Urbinati: Batteria
Maro Baldassarra: Basso

https://www.facebook.com/neverdreamprog/
http://www.elevate2records.com

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