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“Navigatori Viaggianti” di Momo’s band

“Navigatori Viaggianti” di Momo’s band

In occasione della release del nuovo disco “Navigatori viaggianti”, pubblicato da Abeat Records, abbiamo intervistato la Mamo’s band.

Più di 40 artisti, ben tre generazioni coinvolte. Nessun leader e una profonda condivisione di intenti. Queste le caratteristiche dalla Mamo’s band, che ama definirsi una factory e non solo una formazione musicale. Li abbiamo incontrati per parlare delle nuove canzoni che compongono “Navigatori viaggianti”, nuovo album.

Ciao e benvenuti su Tuttorock, parliamo del vostro nuovo disco, che ci è piaciuto molto, “Navigatori Viaggianti”. Quando avete iniziato a lavorarci?

Alcuni testi sono stati scritti qualche anno fa; in realtà l’album ha cominciato a prendere corpo due anni fa; prima del nostro concerto del gennaio 2020, dove abbiamo presentato il nostro primo lavoro; Mamo o non M’amo. Non nasce come concept album ma lo diventa dopo che autore, musicisti e arrangiatori incominciano a lavorarci. Direi un’ inconsapevole e giusta combinazione ancestrale e temporale.

La curiosità ci spinge a chiedervi da dove nasce il titolo. Siete voi questi navigatori? Dove siete diretti?

 “Navigatori viaggianti” è il titolo che abbiamo attribuito ad un brano di questo album; nell’album si identificano coloro che hanno affrontato o affronteranno il viaggio reale, forse virtuale, della mente nel mondo emozionale. Hai ragione, forse i navigatori viaggianti siamo proprio noi; forse tutti quelli che come noi voglio viaggiare nei sentimenti, nelle emozioni, nell’amore, nel mondo dei bimbi, nei rapporti umani, nell’amicizia; quindi anche nelle contraddizioni dell’essere umano. Ci chiedi dove siamo diretti? È un viaggio alla ricerca del senso della vita; è stato facile perché inconsciamente ci siamo  accorti che avevamo lavorato in questa magica direzione. Ti confesso che questo senso della vita ci riempie ancora di dubbi.

Un lavoro che definiremmo corale e concettuale insieme. Corale per il numero di elementi (più di 40!) concettuale perché la Mamo’s Band tutta si fonda sul concetto di crossover generazionale e stilistico. Come tutto questo si traduce in un disco?

Intanto proviamo a circostanziare meglio la Mamo’s band; gli elementi sono tantissimi; direi una trentina. Mi è difficile stabilire un numero esatto perché molti elementi entrano ed escono in funzione delle necessità strumentali, interpretative e canore. Tutto si muove naturalmente intorno a un gruppo base di una dozzina di musicisti che si allarga continuamente; la cosa meravigliosa è che una volta entrato nessuno ne esce piú. 40 invece sono le strumentazioni e tipologie diverse di sonorità che mettiamo in campo. La nostra trasversalità temporale e culturale è quella che ci permette di trovare sintesi ed un’ amalgama inaspettate; il risultato è li da vedere; un’immagine della musica oppure una musica di immagini.

Volete brevemente raccontarci ogni singola traccia, usando una frase impattante per ognuna di esse?

Futuro.

Il viaggio nel mondo dei bimbi.

“Imbiancheranno i campi tra le foglie nella neve; rinasceranno i bimbi con un sospiro lieve”.

La porta dei sogni.

Il viaggio nei desideri.

Sognare non costa niente. Mettere i tuoi sogni in un “sacchetto” e aprirlo al momento giusto costa ancora meno.

“Guardo in uno specchio  dentro a un vetro questo mondo senza età. Danzano i miei dubbi tra le gocce nella pioggia. Il temporale passerà”.

Un po’ per tutti

Il viaggio negli accadimenti delle persone.

“La vita è come un sogno dipinto dentro il cielo; mi sveglio e mi ritrovo  avvolto intorno a un velo”.

La vita in mille note.

Il viaggio nella vita e nella musica. La vita è piena di sfaccettature.

“Ho mischiato le mie carte, le ho raccolte dentro un cesto.

Le ho distribuite al mondo, le ho girate con un gesto.

Maggio.

Il viaggio nei percorsi dell’amore.

“Sento un profumo smarrito dentro un viso, in un sorriso; cerco un po’ d’amore in ogni sguardo dentro un colore”.

Navigatori viaggianti.

Il viaggio della mente nel mondo delle emozioni. Indossare i vestiti di un viaggiatore, incontrare sguardi, le parole ed i diversi linguaggi.

“Calzare scarpe senza ricordare quella strada dentro il bivio della vita.

Indossare il vestito di un viaggiatore ascoltando il rumore dei miei passi”.

Quattro gatti in un cestino.

Il viaggio di un gruppo di amici nel mondo delle contraddizioni.

“Come corre il treno della vita, come corre questa storia. Io ti giuro non l’ho mai capita; l’ho vissuta, l’ho imparata già a memoria”.

Riccardo.

Un viaggio nelle difficoltà di un’amicizia.

“Riccardo è generoso ma si confonde nella notte. Ha una rabbia triste ma sincera.

Non vuole più sentire, non vuole più dormire; è una storia  grande e vera”.

Un viaggio dentro me.

Il viaggio introspettivo di una vicissitudine. Un viaggio dentro noi stessi.

“Dentro un mondo che mi parla senza un perché; è un po’ come viaggiare dentro me”.

Una penna dentro un foglio.

Il viaggio della follia, della fantasia, dell’allegria.

“È scritto in una penna, dentro a un foglio che si riempie di colori, si riempie di perché”.

Come si entra a far parte della Mamo’s Band? Come scegliete chi può diventare uno di voi?

Sicuramente non utilizziamo il sistema X-file oppure talent qualcosa. Oltre ad amare la musica, occorre stare nel gruppo e convolare a nozze con il progetto musicale di mettersi sempre in gioco senza pregiudizi; nel nostro gruppo non c’è un leader ma un melange di musicisti professionali che abbandonano il desiderio di essere solisti per mischiarsi nell’armonie del gruppo musicale. Naturalmente qualche strumento lo dovrai saper maneggiare, cosí come qualche vocalizzo dovrà per forza uscire dai nostri cantanti e coristi.

Ora cosa avete in progetto? Un tour?

Il 13 maggio un concerto live al Teatro Manzoni di Busto Arsizio, dove presenteremo il nuovo album “Navigatori Viaggianti”. Cosa succederà dopo; difficile a dirsi. Se qualche opinion leaders si accorgesse di noi, mi sa che saremmo costretti a rivedere tutte le nostre attività professionali extramusicali. Ma forse è meglio cosí; non pensiamo e vediamo ancora lo sfruttamento commerciale; lo facciamo per passione e con la voglia di aiutare qualcuno, offrendo il ricavato dei nostri concerti per beneficienza.