Now Reading
MURPHY – I nuovi progetti del cantautore campano

MURPHY – I nuovi progetti del cantautore campano

In occasione dell’uscita del nuovo singolo “SEI6sei”, ho avuto il piacere, dopo 6 mesi, di intervistare nuovamente Murphy, cantautore classe 1994, originario della provincia di Salerno. Si avvicina subito al mondo dell’arte, cominciando come DJ di un collettivo della sua città, che lo porta fin da ragazzino ad avere un contatto strettissimo con la musica. La sua identità artistica spazia tra rap, soul, black music, house, rock e musica elettronica. Si approccia al mondo della produzione e della scrittura, formando con gli amici il collettivo OBE, con il quale pubblica il suo primo lavoro in studio “Rough Pages Volume 1”. Successivamente si trasferisce a Milano, dove continua la sua crescita artistica e musicale con la pubblicazione di vari singoli e collaborazioni. L’ambiente urban che ha da sempre caratterizzato la sua musica, resta una costante nel suo universo artistico. Dopo il suo esordio con Elektra Records (Warner Music Italy), il percorso artistico di Murphy riparte nel 2021 con un progetto tutto nuovo.

Ciao Murphy, bentornato su Tuttorock, come va?

Ciao Marco, bene, grazie, ho cambiato casa ma sono sempre a Milano, poi ho lasciato il management e l’etichetta, possiamo quindi parlare di un nuovo progetto Murphy.

Parlami un po’ di questo nuovo singolo “SEI6sei”, uscito lo scorso 19 marzo, quando e com’è nato il brano?

Il brano l’ho scritto durante la prima quarantena, è stato un periodo tosto, il pezzo è molto triste e molto significativo per me. Per quanto riguarda il sound e la produzione lo considero un brano molto sperimentale, anche dal punto di vista del testo, ci sono 8 frasi ripetute per tutta la canzone. È un brano a cui tengo particolarmente.

Hai curato anche l’aspetto della produzione?

Ho fatto tutto io, a parte le chitarre che sono state suonate da un amico, Gennaro Ferraioli. Il pezzo è nato così, lui mi ha mandato un riff, io ci ho poi scritto sopra in acustica o quasi, poi, l’abbiamo rivisto e ho cercato di dare un’impronta per così dire più da band.

Poche settimane prima era uscito “Sto provando a parlarti di me”, che riscontri stai avendo da questi due singoli?

Sto avendo dei riscontri positivi, i singoli stanno andando bene, su Youtube i video hanno raggiunto le 20000 visualizzazioni e su Spotify siamo quasi a 10000 stream. Sono contento, ora sono molto più produttivo, sto tirando fuori un brano al mese e quello era il mio obiettivo. Con la collaborazione precedente avevo avuto un po’ di difficoltà da questo punto di vista ed è stato uno dei motivi per cui, a malincuore, ho deciso di staccarmi da quella realtà.

C’è un album in arrivo o continuerai con la pubblicazione di singoli brani?

Non vorrei spoilerare nulla ma sto lavorando ad un progetto previsto per il periodo subito prima dell’estate.

I due video sono stati curati sempre dai tuoi amici del collettivo OBE?

Sì, è sempre stato fatto in famiglia. I video sono stati girati da Luca, li abbiamo fatti in autoproduzione.

Stai lavorando anche a qualche brano con loro?

Posso già dirti che il prossimo singolo sarà un feat. con un membro del collettivo. Sicuramente, all’interno del progetto di cui ti ho parlato prima, ci saranno tutti i membri del collettivo su diverse tracce. Poi, comunque, lavoro costantemente a distanza con loro, curo quasi tutte le loro produzioni e cerco sempre di aiutarli. Qua a Milano siamo in 3, qualcuno è ancora giù in Campania, un altro vive a Roma perché studia lì, la maggior parte delle cose quindi le facciamo online.

L’esperienza di Sanremo, sei arrivato ad un passo dal poterti esibire al Teatro Ariston, presentando il bellissimo brano “Equilibrio” ad “AmaSanremo” davanti a Morgan e Piero Pelù che ti hanno riempito di complimenti. Addirittura Morgan ti ha paragonato a Dave Gahan dei Depeche Mode, quanto ti hanno fatto piacere quelle parole?

Mi hanno fatto tantissimo piacere, Morgan anche a fine puntata è venuto a rincuorarmi, l’ho apprezzato tantissimo come gesto, poi io nasco come suo fan, ho il suo album originale “Canzoni dell’appartamento”, comprato e custodito con gelosia. Nonostante il risultato è stata una bella esperienza e ho conosciuto altri artisti che erano in gara con me.

C’è stato qualche problema tecnico quella sera?

Sì, non ho voluto giocare su questa cosa mediaticamente perché non mi piace farlo, c’è stato un problema col microfono, sono andato un po’ in panico ma sono cose che possono capitare.

Ha influito la tua poca esperienza live quella sera?

Assolutamente sì, venendo dal mondo dell’hip-hop ero abituato ad un altro tipo di situazione live, poi, oltre ai problemi tecnici di cui ti parlavo, avevo un’ansia terribile e non ho quindi potuto dare il meglio di me.

Il direttore d’orchestra Beatrice Venezi ti ha consigliato di dare più importanza all’aspetto visivo della performance, stai lavorando su quell’aspetto che già si vede nei tuoi video?

Sto lavorando tanto all’aspetto più visivo del mio progetto e sto cercando di migliorarmi sperando che presto ci permettano di fare qualche live. Il palco è la vera pratica, se non si va in giro a suonare non ci si rende conto di cosa può essere meglio portare live o cosa è meglio tenere in studio.

Nella precedente intervista, alla mia domanda su quali obiettivi hai, la tua risposta fu: “Preferirei arrivare a tante persone che apprezzano davvero la mia roba, suonare sempre live, non sto tanto dietro alle tante altre cose articolate che ci sono attorno a quest’industria.” La pensi ancora così?

La penso sempre così, sto cercando di portarmi sempre più avanti sul primo punto, sul secondo, spero, come ti dicevo prima, che riaprano qualcosina così che possa andare presto live per fare un po’ di panico.

Hai già pensato a come ti presenterai sul palco? Da solo, con una band o come?

Sicuramente con altri, non mi piace stare da solo su un palco. Venendo da un contesto diverso, come ti dicevo, quando andavamo a fare i live in Campania, c’eravamo tutti, anche quelli che non c’entravano niente con la musica. Quando sarà possibile spero di portare tutta la banda con me sul palco.

Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere questa intervista?

Grazie a te per la disponibilità e per la voglia. Come sempre esorto tutti ad andare ad ascoltare il mio ultimo brano e restare connessi perché siamo carichi, ho un sacco di musica da cacciare fuori.

MARCO PRITONI