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MISTAKES – Intervista alla band

MISTAKES – Intervista alla band

Oggi conosciamo i Mistakes band giovanissima milanese al secondo EP dal titolo Our Own Way.
 
Ciao ragazzi come state? Come nella miglior tradizione punk siete in tre, come vi siete conosciuti e come è nata l’idea di metter su una band?
Ciao! Qui tutto benissimo, voi? L’idea dei Mistakes è nata molto tempo fa, nell’estate 2011. Eravamo compagni di classe o vicini di casa, quindi l’incontro è stato abbastanza immediato da questo punto di vista. All’inizio era un gioco, un passatempo, ci incontravamo a provare ogni tanto dopo scuola per suonare le nostre canzoni preferite. Solo nel 2014/15 abbiamo deciso di provarci sul serio, di scrivere dei nostri pezzi, di registrarli e di portarli in giro nei locali.
 
Grazie anche qui tutto bene!Il 19 maggio è stato pubblicato il vostro secondo EP Our Own Way. Com’è nato?
E’ stato un processo bellissimo. Durante le prove abbozzavamo le idee dei brani e live li sperimentavamo per vedere quale fosse la risposta del pubblico. Quando siamo entrati a RecLab Studio abbiamo rivisto ogni pezzo insieme a Larsen Premoli, che ci ha insegnato molto su come affrontare questo tipo di lavoro.
Abbiamo scelto un titolo che rappresentasse esattamente la natura dell’EP: abbiamo affrontato la scrittura dei brani in modo estremamente genuino e senza filtri. L’abbiamo fatto a modo nostro, perché è questo che vogliamo raccontare.
 
Siete giovanissimi e i vostri testi parlano delle vostre vite, delle vostre giornate ecc. Scrivete tutti testi e musica? Vi vedete per farlo o nascono separatamente?
Il processo creativo avviene in modo diverso per ogni canzone. Solitamente succede che mentre proviamo iniziamo a costruire strutture, giri di accordi e melodie che registriamo prontamente con il telefono e su cui poi lavoriamo fino a che non siamo soddisfatti. Altre idee, al contrario, nascono completamente nella testa di Riccardo (voce e basso) che arriva con qualche proposta. Il brano viene ascoltato, e poi tutti insieme lavoriamo agli arrangiamenti. Questo vale per la parte musicale; per quanto riguarda i testi, invece, ci pensa sempre Riccardo.
 
Il video di Could Be The Day esprime la spensieratezza della vostra età con semplicità: una telecamera fissa e degli amici. Di chi è stata l’idea?
L’idea delle riprese è stata un po’improvvisa. Volevamo fare un video che esprimesse proprio quello che avete colto, spensieratezza e semplicità, e che coinvolgesse tutti i nostri amici. Riccardo ha pensato ad una telecamera fissa e un playback generale, e da li è stato un susseguirsi di idee e proposte da parte di tutti.
Abbiamo deciso di tenere la telecamera ferma e anche qualche “scivolone”, perché in fondo non vale troppo la pena di prendersi troppo sul serio; siamo giovani, ambiziosi, felici e ci divertiamo con poco, ed è questo il messaggio che vogliamo far passare con questo videoclip.
 
Allora ragazzi vi ringrazio, vi auguro in bocca al lupo e buona musica sempre!
 
MONICA ATZEI
 
 
Membri del gruppo:
Riccardo Berticelli (Bass, Singer)
Giorgio Cataldo (Guitar)
Giorgio Sudati (Drums)
 
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