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MATTEO BORIN – INTERVISTA uscita singolo “Come una Rockstar”

MATTEO BORIN – INTERVISTA uscita singolo “Come una Rockstar”

  • Ciao e benvenuto Matteo su TuttoRock. Prima cosa: musicalmente come nasce l’artista?

Ciao a tutti i lettori! Il progetto come artista solista nasce nel 2020 quando, cercando qualcuno che cantasse le mie canzoni, un interprete mi disse: “io potrei anche cantarli i tuoi brani, ma sono le tue emozioni e pertanto, per aiutarti davvero non lo farò”. Mi aprì gli occhi e così mi resi conto che dovevo essere io stesso a cantare i miei brani… Del resto, sono le mie emozioni… Dopo aver arruolato validi musicisti, passato ore e ore tra studio di registrazione e sala prove, nel marzo 2022 ho pubblicato il primo singolo.

  • E’ appena uscito il singolo “Come una Rockstar”. Chi la intervista è un chitarrista amante del rock tirato, se così vogliamo dire. Bel pezzone. Come nasce sia nel testo che come sound?

Il brano nasce in maniera diretta, viscerale, istintiva sia nel testo, quanto nelle sonorità che da sempre mi appartengono.

  • Per la scrittura di tutti i tuoi pezzi come trai ispirazione?

Domanda da un milione di plettri! Ad oggi arriva dall’inconscio, non sono né in grado di prevederla né di controllarla o di domarla. Sono qui, in attesa della prossima scossa.

  • Una domanda per curiosità personale ma per tutti i lettori. La tua strumentazione?

Solitamente durante i concerti utilizzo un SM58 beta, mentre per registrare uso un Aston Origin. La mia chitarra preferita è una Telecaster ’50 Classic Vibe, presente in tutti i miei live e in tutti i brani pubblicati. Per la sezione humbucker uso una Gibson Les Paul Honey Burst, mentre per l’acustica rimango sempre in casa Gibson con una delicata J50. Per l’amplificazione utilizzo una testata valvolare da 15w della Blackheart, con una cassa artigianale 2×12 con coni Jensen, microfonata da un SM57 e un microfono a nastro in studio. Per evitare il tip tap e le loop station cerco di minimizzare l’effettistica, anche se, da tradizione, non mancano crunch, fuzz, rev, delay, muff, boost e wah. Il mio pedale preferito è il blues driver di casa Boss!

  • Ci parli un attimo delle esperienze musicali fino ad oggi?

Prima del progetto solista ho suonato sia inediti che cover rock a 360° come chitarrista in band locali.

  • Dove registri abitualmente i tuoi brani? Ti avvali di qualche musicista in studio o live e se puoi presentarceli.

La maggior parte del lavoro avviene nel mio home studio. In caso di necessità mi appoggio al Moscow Mule Studio di Albert Eno che mi aiuta nelle parti più difficili. I musicisti che mi affiancano nella realizzazione delle canzoni sono Matteo Mandruzzato al basso e Davide Furini alla batteria, prossimamente anche una seconda voce di Anna Pigato. Questa è la band con cui registro i brani e che mi supporta durante i concerti.

  • C’è qualche artista (immagino chitarrista) o band di oggi che ammiri ed eventualmente può avere influito nella tua carriera artistica?

I miei ascolti strizzano decisamente l’occhio al vintage rock, ad ogni modo artisti contemporanei che ascolto volentieri sono Green Day, Liam Gallagher, Dirty Honey, Black Berry Smoke, Black Keys e non per ultimo Harry Style.

  • Nel tuo futuro cosa hai in programma? Più spazio per i live o preparazione di nuovo materiale in sala d’incisione?

Entrambi: nonostante il diverso materiale in lavorazione, il live rimane sempre il miglior veicolo di contatto diretto con il pubblico.

  • Grazie mille per il tempo dedicato. Buona musica!

Grazie a voi! Spero a presto!