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MARCO LIGABUE – Intervista su “LE CANZONI INGLESI”

MARCO LIGABUE – Intervista su “LE CANZONI INGLESI”

Dal 21 marzo 2025 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica il nuovo singolo di Marco Ligabue “Le canzoni inglesi”, un viaggio tra nostalgia, libertà e l’inconfondibile sound Brit Pop.

Ciao Marco, che bello rivedersi dopo la pandemia! Ci eravamo lasciati l’ultima volta parlando di “Salutami tuo fratello”, cosa hai fatto dopo?
Ciao, mi fa molto piacere anche a me! Dopo di allora ho fatto uscire alcuni singoli sparsi nel tempo, e ho fatto tanti concerti quando si è potuto ricominciare. 

Adesso abbiamo questo nuovo singolo, “Le canzoni inglesi”, non velocissimo, ma con una solida base rock.
Esatto, questo è un brano che ho scritto per riassumere un poco il passato, ricordando quando andai a Londra sulla fine degli anni ’80. Qui arrivava un poco di musica inglese, qualche vinile, fu bellissimo andare e scoprire a Camden Town la musica, i tanti negozi di vinili, i mercatini di cose stravaganti. Mi si aprì veramente un mondo, e con questo brano ho voluto riaprire i ricordi di quel periodo, in cui uscivano tante band e tanta musica. E rifacendomi alla tua sensazione, è corretta, perché questa canzone, dopo averla creata con voce e chitarra l’ho voluta riarrangiare come si faceva una volta, con la band in studio. Siamo andati in sala prove e con batteria, basso e chitarra, l’abbiamo rivestita in versione brit-pop mettendoci tanto ritmo. 

Musica che si rifà al passato, ma con arrangiamenti e veste moderna, è proprio quello che si sente ascoltandola. Ci sono sempre pro e contro in questi cambiamenti, una volta si andavano a cercare i dischi nuovi nei negozi, a Bologna da Nannucci, per esempio, ora con Spotify e simili possiamo farlo ovunque esplorando ogni angolo del mondo. Tu, come vedi questo cambiamento?
Da allora il mondo è stra-cambiato, prima il supporto era il vinile, richiedeva un giradischi, la puntina, il tempo per mettere il disco e girare il lato A e il lato B. Ora si ascolta come sottofondo, con il telefonino e le cuffie da pochi euro. Ora, come dicevi tu, siamo entrati nella cultura del “tanto”, prima potevi tenere sotto controllo la musica che ti piaceva, le nuove uscite dei gruppi che amavi, oggi chi è che può stare dietro all’enorme flusso di uscite giornaliero che arriva ogni giorno? 

In effetti, mi capita spesso di intervistare produttori di altissimo livello, come Marc Urselli o Corrado Rustici, per esempio, e mi viene da chiedergli come si sentono a fare produzioni così raffinate e perfette, che poi vengono fruite in streaming a 128k con cuffie da € 5.
Sai, quando nomi come quelli che hai citato fanno questi lavori, voglio solo il massimo livello di qualità, ma considera che, quando si arriva a questi livelli, poi la qualità, nel tempo, si mantiene.  Magari adesso non è il momento migliore per lavorare con la tecnologia per produrre cose di alta qualità che poi escono da uno smartphone, ma quando riascolterai questa musica a distanza di tempo, capirai la differenza.

Penso anche che chi ascolta la musica di Marco Ligabue, usandoti come esempio visto che siamo qui, mi viene da pensare che poi si va a comprare il supporto fisico e lo conserva. Chi ascolta certa musica moderna che va tanto per la maggiore adesso, evito di fare nomi per carità di patria, la ascolterà sempre e solo di passaggio con lo streaming, senza mai passare al cd.
La tecnologia ci ha facilitato talmente tutto che non penso che la differenza sia poi così netta, le nuove generazioni sono cresciute con queste possibilità come noi con il vinile, lo smartphone è il loro supporto naturale. Può essere che chi segue i cantanti della vecchia scuola, magari li ascolta anche in auto, dove l’impianto è, comunque, migliore del telefonino. 

Ascolta, ma Claudia, dopo la svedese dell’altra volta, è un altro dei tuoi amori giovanili?
(risate) Claudia è stato un amore, ma a quell’età ci si innamorava 24 volte al giorno, ogni ragazza che incontravi ti immaginavi fosse la donna della tua vita. 

Scherzi a parte, il testo è molto bello, a volte è piacevole ricordare il passato, cosa ne pensi?
Sì, non sono un nostalgico di carattere, ma guardarsi indietro, in questo caso, è stato un volere ripensare a un periodo di spensieratezza, di passioni, di quando ritieni che tutto è possibile, confrontando con l’oggi dove, fra pandemie e crisi, si tende a perdere tutto questo insieme di sensazioni che avevamo. 

Anche a livello di video, l’ho trovato molto grazioso, senza effetti speciali, ma molto intelligente.
Grazie, non mi piace molto fare video costruiti “a tavolino”, li preferisco spontanei. Sono semplicemente andato a Londra con un videomaker, Fabio Fasulo, rubando scorci alla capitale inglese nella sua dimensione odierna, con tutte le sue caratteristiche dell’alternarsi di sole e pioggia, il traffico. Quello che si vede nel video è la Londra che trovi se ci vai adesso. 

Ci sono città che non vengono distrutte come Bologna, ma che sembra non cambino mai, come Parigi, magari aggiungono qualcosa, ma restano uguali.
Già, quello che ho trovato cambiato, purtroppo, è Camden Town, allora era la culla culturale londinese, musica live in ogni pub, mercatini e dischi di vinili ovunque e pieni di novità. Oggi è un luogo prettamente turistico, street food e tutto standardizzato. 

Sai, una volta era anche più esclusivo e impegnativo andare a Londra, i costi dell’aereo erano alti, oggi con Ryanair si sono aperte possibilità per tutti.
Pensa che io ci andai con Interrail, questo biglietto ferroviario con cui potevi girare tutta Europa a prezzo super-conveniente, non era semplicissimo andare a Londra. Oggi, anche io in questo caso, ho fatto tutto in maniera molto facile, malgrado con la brexit abbiano rimesso il passaporto. 

Concedimi una battuta, adesso, oltre che “tuo fratello”, dovremo dirti di salutare anche “tuo nipote”? 😊
(risate) Lenny è fantastico, adesso ha 27 anni e suona la batteria da quando ne aveva 3, si capiva subito che era predisposto, ha fatto tutta la sua gavetta ed è stato molto bello ritrovarmi mio nipote in studio. Mi ha impressionato in questo brano, io chiedevo un ritmo molto british, e lui, che allora non era nemmeno nato, in pochi secondi era già nel mood giusto. 

Tornando a Londra, hai anche una novità molto bella, no?
Esatto! Da qualche giorno è uscita una data a Londra, la comunità italiana che vive a Londra ha visto il video e ascoltato la canzone, e mi ha organizzato una serata in un club storico di Londra dove hanno cantato Bob Dylan e Ed Sheeran, e quindi, il 6 maggio, andrò per la prima volta a cantare in quella città. 

Bene, dopo questo pezzo, programmi futuri? Possiamo aspettarci un nuovo disco?
Sono partito lo scorso anno facendo uscire 4 canzoni sui 4 elementi, iniziando da “Anime in fiamme” che era legata all’elemento di “fuoco”; “Toc toc ecologico” per l’elemento di “terra”; “Il vento dell’estate” per l’elemento “aria”; “Quello che c’è” come brano per “acqua”. Nella mia testa, con questi 4 elementi, ho chiuso il lato A del vinile che immagino, con “Le canzoni inglesi” apro il lato B e in autunno dovrebbe vedere la luce il prodotto finale. 

Tutte cantante in italiano? La band con cui lavorerai sarà sempre questa?
Sì, tutte in italiano. Per la band abbiamo trovato un amalgama perfetto, per cui funziona benissimo. Io compongo sempre con voce e chitarra, mi ritengo un cantautore, poi affido il tutto a un produttore di 30 anni che mi piace molto come lavora, che gli aggiunge un tocco di modernità ideale. 

A livello di ritmo, pensi di proseguire sul tipo “Le canzoni inglesi” o ci saranno cambiamenti?
Io alterno sempre, per me la musica è fatta di brani molto carichi, coinvolgenti dal vivo, passando a ballate che possono piacere ascoltandole in solitaria, ma dipende da quale input mi arriva, non c’è una regola predefinita. 

Inizi con la musica o con il testo?
Di solito mi arriva prima la musica, inizio a girare su degli accordi, metto a punto la melodia, e lei mi porta all’idea e al testo. 

Il tour è pronto?
Abbiamo già molte date e altre se ne stanno aggiungendo. Da quando ci siamo sentiti per “Salutami tuo fratello” porto avanti due linee contemporaneamente, una sono i live con la band, l’altro è uno spettacolo più intimo fatto di canzoni in acustico e racconti, che sta riscontrando un grande successo. Questo ce lo stanno chiedendo ancora di più, l’anno scorso abbiamo fatto 80-90 date con questo. E ora inizierò a cantare anche “Le canzoni inglesi”. 

MAURIZIO DONINI 

Band:
Marco Ligabue – voce, chitarra
Johnny Gasparini – chitarra
Jack Barchetta – basso
Lenny Ligabue – batteria

marcoligabue.it
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