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LILAC WILL – Intervista alla band

LILAC WILL – Intervista alla band

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In occasione dell’uscita del loro nuovo album “TALES FROM THE SOFA” ho intervistato la band LILAC WILL.

Ciao ragazzi, piacere di avervi sulle pagine di TuttoRock, volete iniziare a raccontarci come nascono i Lilac Will e quali sono stati i vostri primi ascolti?
Eravamo amici da tempo, e per caso ci siamo trovati a vivere a Roma a poche fermate di metro di distanza. Quando abbiamo iniziato a suonare insieme, è stato come se l’avessimo sempre fatto. Avevamo ascolti diversi fra di noi: Vincenzo e Giulio più vicini al funk e al soul mentre Francesca si divideva fra Joplin e gli anni 90. Ma in nessun momento abbiamo pensato da dove venivamo, solo a quello che volevamo raccontare.

Il nome della band da dove nasce?
Nel nostro nome ci sono tante cene finite a suonare total unplugged su un divano troppo stretto per tre persone ed una grande parete lilla a fare da sfondo. Il pezzo interpretato da Jeff Buckley è stato un ascolto che ha catturato il nostro nome, chissà, magari un giorno ne faremo una cover.

Avete partecipato a numerosi festival con grande successo, come il Folk Festival a Roma, che esperienze sono state e cosa vi hanno insegnato?
I Festival hanno la peculiarità di farti trovare davanti ad un pubblico nuovo, persone con cui parlare che altrimenti non avresti incrociato così facilmente. Sono esperienze che da un lato ti offrono l’opportunità di ascoltare tante realtà, di cogliere tante sfumature sui diversi modi di vivere la musica, e dall’altro ti insegnano a catturare l’attenzione di chi è di passaggio.

Nel processo creativo avete ruoli ben definiti? A cosa vi ispirate nelle vostre composizioni?
E’ un caos creativo: uno di noi ha un’idea la registra e la manda agli altri o la si prova insieme e può succedere che la canzone sia finita in 2 ore o fare un giro lunghissimo e chiudersi in due mesi. Non cerchiamo un’ispirazione chiara, è il bello del gruppo, fai partire una cosa che passerà attraverso altre due persone e diventerà a qualcos’altro.

Quale filo conduttore avete seguito per lo splendido album, A Tales from a sofa?
Le storie. Abbiamo scritto dieci storie, ispirandoci ad eventi che ci hanno colpito più o meno direttamente, ma che fossero in qualche modo universali. Il nostro singolo, Tell Me You Love Me, nasce dalla storia di una nostra amica che, per un periodo, si innamorava continuamente. Non è una canzone d’amore, ma un pezzo su l’impazienza di arrivare a destinazione, di avere delle risposte personali.

Stavate preparando un live particolare mi pare, volete raccontarcelo?
In ogni live cerchiamo di spingerci più in là, accostare alle nostre storie qualcosa di visivo. Abbiamo fatto un live a teatro dove abbiamo avuto il piacere di essere accompagnati da interventi recitati e da coreografie (di Alessandro Balestrieri e Martina Perotti).  Il nostro release party è stato illustrato interamente da Ilaria Palleschi, la disegnatrice della copertina del nostro disco di cui ci siamo innamorati da subito. Abbiamo un sacco di idee in mente, per i prossimi live. Il palco è la cosa che forse ci manca di più in questa quarantena.

Progetti futuri? Quando si potrà vi vedremo in tour?
Avevamo dei live a Milano e Bologna che a causa dell’emergenza sono saltati. Appena si riaprirà e si tornerà a suonare sarete i primi a saperlo, promesso. Intanto stiamo già scrivendo delle nuove cose.

Ascolti interessanti che fate al momento?
Abbiamo fatto delle playlist Spotify nelle quali mettiamo tutti i nostri ascolti, le abbiamo divise per temi. Lì troverete la playlist Lilac Roots con le nostre radici ed una chiamata Lilac Mood che riprende un po’ il nostro immaginario sonoro. Seguiteci lì e scoprirete un sacco di gruppi interessantissimi.

MAURIZIO DONINI

Band:
Francesca Polli – voice and guitar |
Vincenzo Morinelli – guitar |
Giulio Gaud – bass
 

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