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KIKI ORSI – Intervista in occasione del singolo “Dimmi come stai”

KIKI ORSI – Intervista in occasione del singolo “Dimmi come stai”

In occasione dell’uscita del singolo “Dimmi come stai” abbiamo intervistato Kiki Orsi

VENERDÌ 17 GENNAIO IN RADIO E IN DIGITALE è uscito il singolo “DIMMI COME STAI”

Il brano nasce da una collaborazione con il melodista Rino Refrigeri e dalla volontà di Kiki Orsi di addentrarsi nel pop italiano lasciando intatte le sue caratteristiche personali di canto e scrittura. Questa volta si avvale di un grande arrangiatore nel panorama italiano, Stefano Zavattoni, che mescola i classici movimenti degli archi a una struttura ritmica interamente elettronica. La chitarra invece è lasciata alle corde di Davide Aru. Il brano risulta così innovativo, moderno ed estremamente orecchiabile.

“Dimmi come stai” è la volontà dell’autrice di ricordare nel tempo e per sempre il significato di una storia d’amore lasciando alla stessa domanda il fascino del re incontro interiore ed il sottile rammarico della perdita.
«Domando ai miei amori, tutti, come stanno, perché nel tempo, ripensandoli mi mancano e ricordo ognuno di loro per l’intensità e per le emozioni che mi hanno lasciato – dichiara Kiki Orsi – per la mia anima “dimmi come stai” è una domanda che racchiude il bisogno di sapere e l’intenzione di non dimenticare. Mai».

 

BIOGRAFIA 

Diplomata in canto alla “Dick Grove School of Music” di Los Angeles dopo un percorso di Disco Music, Rhythm’nd blues nei live club italiani e in tutto il mondo.

Dal 1998 corista di Lionel Ritchie, Boy George, Massimo Ranieri, Giorgio Faletti, Ivana Spagna e per molti programmi televisivi di successo. Cantautrice dal 1997 e dopo un’ennesimo viaggio a New York conosce e si affascina allo Smooth Jazz e decide di mescolare le sue esperienze di scrittura pregresse a quel mondo per lei così intrigante. Decide così di dar vita ad un progetto dal nome “jazzincase” scrivendo canzoni in più lingue, usando di ognuna le sfumature fonetiche e la potenza espressiva: inglese, italiano, francese, portoghese. Nel 2018 l’uscita del primo album “Bonbon City”, nel 2019 “The Second” (entrambi per IRMA label). Nel 2021 si stacca dal progetto e comincia a scrivere brani per se stessa utilizzando il suo nome d’arte “Kiki Orsi”. Entra così appieno nel “suo mondo poliedrico”. Da ottobre 2021 a novembre 2024 escono nei digital stores, stampa, YouTube, radio italiane e internazionali sette singoli e due videoclip. Si avvale di collaborazioni musicali importanti quali: l’armonica di Giuseppe Milici, la tromba di Sergio Vitale, il contrabbasso di Massimo Morriconi, Il basso di Pierpaolo Ranieri e Roberto Gallinelli, la batteria di Nicola Polidori, il sax di Carlo Maria Micheli, gli arrangiamenti ed il pianoforte di Peter de Girolamo, le percussioni di Luca Scorziello, l’organo di Juan Paradell Sole’. Il 17 gennaio 2025 ancora una nuova canzone in uscita “Dimmi come stai” che precede l’album intero, del quale è prevista l’uscita a marzo 2025 arrangiata da Stefano Zavattoni con l’intervento della chitarra di Davide Aru.

Ciao Kiki da TuttoRock. Questo singolo uscito a Gennaio parla della tua volontà di ricordare nel tempo e per sempre il significato di una storia d’amore lasciando alla stessa domanda il fascino dl un re-incontro interiore ed il sottile rammarico della perdita. Ci spiegheresti questo concetto applicato alla canzone?

Ciao a voi e grazie di intervistarmi! Allora, vi rispondo molo volenieri a questo tema un po’ complesso: “Dimmi come stai” è una domanda che troppo spesso non viene posta anche se, per quello che mi riguarda, diventa di prioritaria importanza quando, passato un po’ di tempo dalla fine di una relazione, dando una connotazione di crescita personale alla stessa, ci si chiede appunto :”ma tu come stai? Cosa è successo nella tua vita? Mi hai pensata? E se si perché, come?” A me succede quando si tratta di una persona con la quale ho vissuto una storia importante. E’ una mia curiosità ed anche un modo romantico di rivivere sensazioni vissute ed indimenticabili, uniche.

Il tuo curriculum e notorietà non hanno bisogno di presentazioni. Ma magari qualche lettore vorrebbe sapere del tuo percorso.

Nel mio sito www.kikiorsi.com c’è tutto. Posso ricordare Mariele Ventre al Coro dell’Antoniano, la mia prima, meravigliosa, severa insegnante di canto. E poi i master presi a Los Angeles alla “Dick Grove School of Music”. Era da li che volevo partire, da quel tipo di formazione allargata non solo alla voce, alle dinamiche, al controllo, alla fisiologia, alla dizione, alle espressioni, alla libertà di essere sul palco me stessa. La scuola della gavetta che mi ha portata per tanti anni a cantare Rhythm‘nd blues e disco’70 (amo!) con un gruppo di musicisti nella capitale, in Italia e nel mondo. Ho cominciato a scrivere brani inediti non troppo presto ma dopo un’ennesimo viaggio a New York ho scoperto che esisteva lo Smooth Jazz. Mi sono rimessa in pista per imparare movimenti vocali nuovi per poterli intrudere nelle mie composizioni, da li la mia aura di polistilista e multilingue che mi consente, pur contrastando le regole discografiche italiane di esprimermi in modo diverso e mi diverte dare ad ogni singolo brano una connotazione adatta a ciò che voglio trasmettere, sia dal punto di vista compositivo che nella scelta della lingua. Nel mio prossimo disco che sarà in uscita ad aprile ci saranno i singoli usciti dal 2021, alcuni pregressi e due totalmente inediti. Ancora una volta ho utilizzato quattro lingue: italiano, inglese, francese e portoghese. Il mio modo di scrivere del personale e del sociale in una raccolta di 14 brani. Per i nomi con i quali ho collaborato lavorativamente e che hanno sicuramente fatto parte della mia formazione sul sito….se no arriviamo al tomo! 😊

Il singolo mette in evidenza l’emotività intensa dell’interpretazione. La voce su tutto. E’ andata così?

Beh se è questo che vi arriva…molto bene! Bene che sia andata così. Chi mi conosce sa che non è stato facile, non sono più abituata a cantare in modalità “pop”. Devo dire che, l’arrangiatore del brano Stefano Zavattoni, mi ha corretta molto. Non mi ha spersonalizzata, assolutamente no, ma ha cercato di portarmi il più possibile verso un mondo che non canto da tantissimo tempo e che ha delle regole. Se poi arriva l’emozione del testo che ho scritto, di getto, significa che il cuore ha vinto o ciò che voleva significare. Per me è una grande soddisfazione.

Come è avvenuta la scrittura di testo e musica? Con quali collaboratori hai realizzato il brano?

Come tutte le canzoni sentite “arrivano”. Ho re incontrato dopo molto tempo un melodista, Rino Refrigeri, che mi ha fatto sentire un po’ di canzoni sue, devo dire tutte belle. Tra queste ho deciso di adottare quella che sarebbe diventata “dimmi come stai”, il testo, come ho già scritto, è nato in cinque minuti. In quel momento preciso avevo bisogno di scrivere quelle parole, quei significati. Era un periodo di grandi ripensamenti, succede nella vita, talvolta, di mettere in fila le esperienze e di fare il sunto di ciò che hanno insegnato nel bene e nel male. L’idea di poter chiedere a chi è vissuto a periodi accanto a me come stessero, come vivessero, come fosse stato il proseguo senza di me è stata la priorità. La canzone di Rino poi, si prestava alla domanda che intitola il brano. Nessun sotto cassetto, nessun condominio di firme, solo un incontro che è valso per scrivere una bella, spero per i più, canzone. Chiaramente abbiamo provato a portarla a San Remo ma…non facevamo parte dell’apartheid delle tre major presenti (un po’ di polemica ci sta…fatemela passare)

Nell’album di inediti che uscirà ad aprile 2025 che singoli ci possiamo aspettare? Un filo conduttore con “Dimmi come stai” oppure ognuno un fotogramma a se stante?

Hai detto bene, sono costruiti a se stante. Non ho mai seguito un filo conduttore unico anche per il solo fatto che sono realizzati utilizzando più lingue. Sono “tacciata” di polistilistica, di quella che ha seguito più linee….questa è una storia tutta italiana. Ma per una come me che ha vissuto molte esperienze artistiche in giro per il mondo la diversità è importante anche perché scrivere storie attraverso le canzoni ha bisogno di mettere in campo la propria esperienza. Quindi ho scelto 14 brani tra quelli scritti da me che hanno, a mio avviso un valore sociale, importante, “tongue” per la violenza sulle donne e l’omertà; “beautiful like me (a paper doll) per contrastare la bulimia e l’anoressia; “Missis Hyde” conro la droga; “Cover me” per parlare di amore assoluto; “Bon Bon remix” da una frase di Shopenhauer alla volontà di vivere la vita al meglio come fosse una caramella da sciogliere lentamente in bocca; alla mia amata “Oltre” dove l’amore cresce e vive assoluto nella nostra vita; “I don’t care” dove scappi felice da un amore malato perché hai capito che è una perdita di tempo e così via. Spero che questa raccolta di brani possa piacere alle persone, sempre più numerose di ascoltare la mia musica, per costruirla ho sofferto, mi sono messa alla prova, ho accettato di avere porte in faccia ed altre aperte. Per altro in questo album, arrangiatori a parte, hanno partecipato grandi solisti come: Massimo Morriconi al contrabbasso, Nicola Polidori e Claudio Trinoli alla batteria; Giuseppe Milici all’armonica; Juan Paradell Solè all’organo; Pierpaolo Ranieri e Luca Tomassoni al basso; Luca Scorziello alle percussioni; sergio Vitale alla tromba; Carlo Maria Micheli al Sax; Alessandro Deledda, Danilo Riccardi , Peter de Girolamo, Stefano Zavattoni al piano e agli arrangiamenti. Insomma grazie a tutti loro i miei brani hanno una vita professionale ed emotiva importante

Il singolo e l’album dove sono stati registrati? In presa diretta o altro?

E’ stato registrato in studio da Simone Asilo, un fonico d’eccellenza seguendo le direttive degli arrangiatori, primo fra tutti Peter de Girolamo e per “Dimmi come stai” Stefano Zavattoni. Grazie anche a Giovanni Pannacci per le masterizzazioni. Come ho già scritto sarà composto da una serie di singoli già usciti e un paio di inediti. Una serie di brani che ho scritto nel tempo attraverso i quali sono cresciuta come cantante, come compositrice, come persona.

Grazie KIKI per il tempo dedicatoci e per concludere, Buonamusica. Sempre.

Un super grazie a voi! Kiki

Si ringrazia per la collaborazione a questa intervista:

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Giovanni Boscaini   giovanni@safeandsound.it
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