Now Reading
JASPERS – TORNA LA BAND MILANESE CON “ROCKSTAR”

JASPERS – TORNA LA BAND MILANESE CON “ROCKSTAR”

Oggi parliamo dei Jaspers, nota e talentuosa rock band milanese molto popolare grazie alla trasmissione Quelli che il calcio (la band mascherata) cui ha partecipato dal 2017 al 2021: per il gruppo inizia un nuovo percorso artistico.

Il ritorno con il nuovo singolo “Rockstar”.
Il nuovo brano anticipa l’arrivo di un nuovo album previsto entro l’anno, brani ai quali il gruppo sta lavorando:

Dopo un lungo percorso artistico gestito come indipendenti, i Jaspers firmano un contratto di management con Sorry Mom! per l’etichetta Be NEXT Music, distribuita da Sony Music Italia.

Underground e Mainstream, senza mai perdere di vista originalità e ricerca:

“Rockstar” è un brano scritto e prodotto dalla band milanese e come ci raccontano durante l’intervista “Il brano parla di una serata vissuta senza limiti, carica di promiscuità”. “Il messaggio che abbiamo voluto lanciare” – continuano – “è che quello che anche la persona più comune può sentirsi davvero una rockstar per una sera, sentendosi libera, superando barriere e dando libero sfogo alle proprie emozioni e pulsioni”.  La band ha un tratteggio e una scrittura pregiata e interessante, nasce nel 2009 dall’incontro tra alcuni musicisti conosciutisi presso il CPM Music Institute di Milano.  Senza attaccare etichette, sicuramente con influenze e sfumature decisamente rock, ha al suo interno numerose influenze musicali ed artistiche che spaziano appunto dal rock passando per il pop, l’alternative, il progressive fino alla musica classica. La mescolanza è la ricetta più preziosa ed è una profonda risorsa, un valore aggiunto.  La scelta del loro nome, interessantissimo:  è ispirato al filosofo e psichiatra Karl Jaspers, emblematico. Un nome che unisce e rappresenta la ricerca, la mescolanza e forse un “pizzico” di follia.  La resilienza e la resistenza, la profondità, la ricerca, l’emozione, l’esperimento, il classico.  La dimensione live, importante. Durante i tour, i Jaspers hanno condiviso luci e palco con artisti nazionali e internazionali del calibro di Persiana Jones, Vallanzaska, Nanowar of Steel, Rumatera, Alteria, Lacuna Coil, Stef Burns, Linea 77, Enrico Ruggeri, Giuliano Palma, Rezophonic, Africa Unite, Modena City Ramblers, Marta Sui Tubi, Bryan Ferry, Roy Paci, Edoardo Bennato.

Intervistandoli, viene subito in mente il sapore e la sfumatura che la vita prende facendo o ascoltando il rock. Il rock è la vita che non finge di essere qualcos’altro, è il raggio ribelle che passa attraverso la vita, la casa. E’ anche l’urlo della notte, il racconto del mondo che non vorremmo e di quello che invece vorremmo.
Li abbiamo raggiunti e intervistati per Tuttorock:

Parliamo del vostro ultimo brano “Rockstar”: come nasce, qual è l’idea creativa?
Il brano nasce da un riff di chitarra su cui ogni componente della band ha contribuito a plasmare il brano con le proprie personali influenze e ispirazioni.
La canzone parla di una serata vissuta al massimo e senza limiti, l’idea è che chiunque possa sentirsi una “Rockstar” per una notte, esplorando i terreni più nascosti del proprio essere, incluse perversioni e curiosità più profonde.

Cosa vuol dire oggi essere una “rockstar”, rispetto agli anni ’70 o ’80, quando siamo stati già abituati alla sperimentazione, alla trasgressione, alla libertà di espressione?
Il concetto di Rockstar, rispetto alle icone con cui ognuno di noi è cresciuto, è certamente stato ridimensionato nel corso degli anni. Quello che noi crediamo è che l’attitudine rock sia uno stile di vita e un modo di essere, può essere tranquillamente vissuto e sperimentato indipendentemente dal livello di successo e dal lavoro che uno fa.

C’è ancora spazio oggi, nello spettacolo e soprattutto nella musica, a libertà di espressione e curiosità? Oppure i Talent hanno reso piatto e uniforme il mondo della musica?
Sicuramente i talent e alcuni format televisivi possono essere una buona vetrina per chi ha talento. Certo, a volte si può rischiare un appiattimento generale nel panorama musicale e nella sperimentazione artistica, in favore della ricerca del successo a tutti i costi. Qualunque mezzo si utilizzi, l’importante è non perdere mai di vista la cosa più importante, ossia la musica e l’arte.
In questo contesto purtroppo non aiutano i social network, dove se non hai “certi numeri” spesso passi in secondo piano: un sistema illogico e artificioso per valutare l’arte nella sua vera essenza.

Progetti prossimi, per esempio il suonare live? La musica ha vissuto 2 anni di profonda difficoltà con i concerti sospesi e posticipati
Facciamo del nostro meglio per suonare in ogni luogo e in ogni dove, vogliamo portare la nostra musica ovunque anche in questo periodo di forte difficoltà per il nostro settore e la musica live. Facciamo il massimo pur di suonare sempre e far divertire i nostri fan durante i nostri show.

Musica resiliente, resistente o entrambe?
La musica è eterna, di cui, sopratutto per chi fa il nostro lavoro, ci si fa veicolo. è l’artista che deve avere una grande determinazione e costanza, proprio come dici tu, resistente e resiliente nonostante qualsiasi tipo di avversità.

Nel video che accompagna il singolo, rendete omaggio a Kubrick e anche ai Queen: nostalgia di una cultura musicale e cinematografica che sentite mancare attualmente, lontana? Un uomo dovrebbe scegliere tra il bene e il male – diceva Kubrick – e sceglie spesso il male. Se manca questa scelta cosa resta di lui, “un’arancia meccanica?”
Non si tratta di nostalgia, ci piace citare elementi della cultura sia pop sia elevata all’interno dei nostri pezzi e durante i concerti, ma senza discriminazione tra passato e presente. Ci sono grandissimi artisti anche adesso, anche se magari non arrivano al grande pubblico; l’umanità vive a dei ritmi sempre più incalzanti, all’insegna dell’usa e getta, e di conseguenza sono sempre meno quelli che possono permettersi il lusso di avere abbastanza tempo e budget per creare grandi opere, cosa che invece succedeva più spesso in passato.
La scelta non manca mai, più o meno consciamente facciamo continuamente delle scelte ed è proprio questo il problema, farle in maniera consapevole e non lasciarsi trascinare dalla massa senza giudizio critico. Un’ arancia meccanica è questo, un individuo senza consapevolezza.

Alessandra Paparelli