Intervista ai WORLD GOES ROUND – Singolo “Be the love you are”


Intervista alla band WORLD GOES ROUND
WORLD GOES ROUND
Frank Musker, Elizabeth Lamers, Marty Walsh e Jeff Hull
DAL 9 GIUGNO IN RADIO “BE THE LOVE YOU ARE”, IL NUOVO SINGOLO DEI WORLD GOES ROUND
Un inno all’amore universale interpretato da Frank Musker e Elizabeth Lamers, che anticipa il nuovo album della storica band internazionale.
Dal 9 giugno 2025 sarà in rotazione radiofonica “Be The Love You Are”, il nuovo singolo dei World Goes Round – la “super band” formata da Frank Musker, Elizabeth Lamers, Marty Walsh e Jeff Hull – che torna con un brano potente e profondamente attuale.
“Be The Love You Are” è una celebrazione dell’amore come forza collettiva, capace di superare le barriere sociali, culturali e personali. Le voci di Musker e Lamers si intrecciano in un’interpretazione intensa e autentica, a sostegno di un messaggio universale: solo scegliendo l’amore possiamo costruire un mondo più giusto e solidale.
Il brano anticipa un nuovo album attualmente in lavorazione e segna un ritorno discografico importante per il gruppo, attivo fin dagli anni ’80 e recentemente riscoperto grazie all’uscita del loro primo disco omonimo. La produzione è firmata da Tommy Vicari, già collaboratore di numerose leggende della musica internazionale. I membri della band avevano già collaborato con artisti e produttori del calibro di Queen, Linda Ronstadt, Chaka Khan, Supertramp, Jeffrey Osborne, John Fogerty, Quincy Jones, Air Supply e molti altri. La loro esperienza collettiva si tradusse in un suono ricco, maturo e al tempo stesso innovativo. Il disco venne registrato nello studio privato di Frankie a Laurel Canyon, un luogo unico, con una sequoia rossa di oltre 45 metri al centro della casa. In questo contesto libero e creativo nacquero brani come Big House, potente inno ecologista oggi rilanciato con un videoclip dal taglio contemporaneo. Per motivi personali e contrattuali, l’album rimase inedito per oltre trent’anni. Oggi, finalmente, queste tracce vedono la luce, rivelandosi più attuali che mai.
Accanto al singolo, i World Goes Round propongono anche una reinterpretazione emozionante di “Too Much Love Will Kill You”, scritta da Musker, Lamers e Brian May per i Queen, vincitrice dell’Ivor Novello Award come “Miglior Canzone – musica e testi”.
Come accade per band leggendarie come Fleetwood Mac o gli Eurythmics, anche nei World Goes Round la componente emotiva e relazionale si traduce in una forte sinergia creativa. L’unione artistica tra Frank Musker ed Elizabeth Lamers ha dato vita a testi e melodie che toccano nel profondo. Dopo oltre trent’anni, quindi, il gruppo WGR torna con un messaggio forte e attuale, che unisce musica e valori.
Benvenuti ai WORLD GOES ROUND. Il singolo “Be the Love You Are” è un pezzo molto coinvolgente. Ci dite com’è nata, sia musicalmente che nel testo?
Avevo una sequenza musicale in mente, con i miei due accordi preferiti che si rincorrevano. Mi ricordava un po’ l’atmosfera di un brano di Bob Marley, così ho iniziato a cantare Be the Love You Are – una frase che il mio vecchio amico e maestro spirituale mi ripeteva spesso, cioè: “Non parlare solo d’amore… SII amore”. L’amore, oltre al romanticismo e al sentimentalismo, è una realtà della fisica. Siamo fatti di atomi e molecole che agiscono secondo intelligenza ed emozione. Anche Dante, alla fine della Divina Commedia, descrive Dio come “L’amore che muove il sole e le altre stelle”. Ma la mia canzone è anche giocosa, oltre che sincera. Ci sono tanti tipi di amore, ma alla fine… “è tutto solo amore, baby!”
Questo è il singolo che apre la strada al nuovo album, dopo il precedente World Goes Round. Cosa ci possiamo aspettare da questa nuova produzione?
Ah, ci saranno delle sorprese. Aspettatevi un suono molto più “live”, con musicisti straordinari (guidati dal nostro guitar hero Marty Walsh). In un brano c’è anche il leggendario Michael Ruff al piano e John Robinson (batterista per Michael Jackson e Quincy Jones) alla batteria. Abbiamo finalmente registrato la nostra versione di Too Much Love Will Kill You. Visto che Elizabeth ed io l’abbiamo scritta con Brian May tanti anni fa, penso che sarebbe bello far ascoltare la nostra versione, con il nostro suono. Potrebbe essere il prossimo singolo…
Frank Musker ed Elizabeth Lamers. Quanto conta l’affinità nella composizione?
Elizabeth e io abbiamo sempre avuto una connessione speciale e un suono unico e personale quando cantiamo insieme. Ci amalgamiamo bene vocalmente, per un qualche strano miracolo della natura. Questo influenza inevitabilmente anche la nostra scrittura, ma tutti nei World Goes Round condividiamo gli stessi valori fondamentali: l’amore per il pianeta, il diritto di denunciare le ingiustizie e le diseguaglianze. È questo il nostro compito come artisti: non solo intrattenere, ma spingere la gente a pensare con la propria testa. Ci sono così tante bugie e tanta propaganda in giro, specialmente di questi tempi. Per farsi strada in questa giungla, serve una mente attenta e pensante, e bisogna avere il coraggio di porre anche domande difficili.
L’amore e la sua forza prorompente sono al centro del brano. In questi tempi così complessi a livello internazionale, pensate che l’amore possa riequilibrare certi meccanismi umani che sembrano ormai alla deriva?
Certo, l’amore è il pulsante di “reset”. Quando ci perdiamo nei mille buchi neri del mondo virtuale (che ormai è una realtà inevitabile), se torniamo alle basi – respirare lentamente, sentire il proprio cuore con consapevolezza – possiamo ritrovare uno stato di pace e gioia, che è la nostra condizione naturale. Tutti hanno bisogno di essere nutriti e trattati con umanità. Se abbastanza persone adottano questa mentalità, possiamo uscire dall’abisso. Non dobbiamo proseguire lungo la strada della paura e dell’autodistruzione. I nostri cosiddetti “leader” cercano di manipolarci facendo leva sulle nostre paure. Ma non possono farlo, se noi ci rifiutiamo.
Musicalmente, come vi siete evoluti nelle vostre scelte stilistiche?
Ci evolviamo lasciando spazio a ogni membro della band di esprimersi e mostrare il proprio talento personale. La voce straordinaria di Elizabeth, la chitarra istintiva e favolosa di Marty…Non prendiamo decisioni stilistiche in modo rigido. Scegliamo semplicemente un brano per un qualche motivo e cerchiamo di renderlo nostro. Nessuno comanda nella band – dobbiamo essere tutti d’accordo su ogni scelta creativa, cosa che per fortuna accade. 😊
Frank, è ben nota a livello mondiale la tua composizione per Brian May di “Too Much Love Will Kill You”, poi cantata anche dai Queen. Lì la parola “love” aveva già un peso importante. Ci sono legami con Be the Love You Are?
Sì, certo. Come dico nel testo: “It’s all just love baby” 😊. In Too Much Love Will Kill You esploravamo l’aspetto doloroso e sofferente dell’amore, quando bisogna scegliere tra due amori intensi. Le forze sociali e comportamentali che dobbiamo mantenere in equilibrio per vivere in questo mondo. Non è sempre facile. Be The Love You Are invece si concentra su un amore più profondo, metafisico: la forza universale della natura che alla fine ci governa tutti.
Potete presentarci gli altri collaboratori che hanno partecipato alla registrazione del singolo?
In Be The Love You Are c’è Dominic Bugatti, con cui scrivo da una vita, che ha suonato basso, tastiere, cori e ha anche co-scritto il brano con me. I cori vedono insieme Marty Walsh, Elizabeth e Dominic (che hanno un ottimo sound insieme), mentre le voci principali sono mie e di Elizabeth. Le chitarre di Marty sono fondamentali per il feeling e l’impatto emotivo del pezzo. Abbiamo aggiunto le tastiere di Alfie Cattell e i fiati di Chris e Sarah Isard. Se il brano ha un’atmosfera “casalinga” è perché ho registrato le mie chitarre acustiche e la voce principale… con l’iPhone! Tommy Vicari è un genio del suono e ha saputo rendere il mix brillante e affascinante, come sempre.
Come si definiscono i WORLD GOES ROUND e da dove nasce il nome?
Il nome viene da una frase della nostra canzone Rebel Heart, del primo album. Elizabeth canta: “And the world goes round” nel ritornello. Forse c’è anche un richiamo al karma – alla legge di causa-effetto. Siamo una band che trae ispirazione dal mondo in cui viviamo, quindi tutte le sfide che affrontiamo come pianeta fanno parte della nostra tavolozza creativa.
Nel vostro singolo di anni fa, BIG HOUSE, troviamo temi ecologici. Qual è la differenza metaforica tra world e planet?
Ho scritto quella canzone nel 1989, dopo un viaggio in Amazzonia. Ho visto quella foresta meravigliosa – un miracolo del mondo – venire distrutta e bruciata per far posto alla coltivazione di soia e agli allevamenti di bovini. Riuscite a immaginare qualcosa di più stupido? Distruggere i polmoni del pianeta e l’aria che respiriamo, per produrre carne economica per i consumatori occidentali? Nessuno ci ha fatto caso nel 1989, ma ora è un tema fondamentale per la sopravvivenza della specie. Vivendo a Los Angeles, mi sembrava che il mondo ricco stesse facendo festa nella villa sulla collina, mentre il resto soffocava nell’aria inquinata e nel cibo scadente. Il pianeta è un essere vivente e respirante, un bioma di cui siamo tutti parte. Il mondo siamo noi e le nostre scelte su cosa fare del pianeta. Vogliamo vivere in un paradiso naturale o in un inferno meccanizzato creato da noi?
Cosa possiamo aspettarci quest’anno tra concerti, showcase o altro per il vostro pubblico?
Bisogna vedere. Ci piacerebbe tantissimo suonare dal vivo, siamo tutti molto motivati, ma ci sono delle questioni logistiche: viviamo su continenti diversi, quindi lavorare in studio è facile, ma organizzare un concerto economicamente sostenibile è più complicato. Ci stiamo lavorando. Suonare la nostra musica dal vivo per un pubblico globale è il nostro sogno più grande.
Grazie del tempo dedicato. We stay tuned!
Grazie a voi! 🙏
FILIPPO MAZZINI


Sono nato a Lugo nel 1978, da sempre appassionato della musica in tutte le sue sfumature. Suono da diversi anni la chitarra, e il mio genere preferito è il rock, in tutte le declinazioni. Collaboro da Ottobre 2024 con Tuttorock, per recensioni e interviste. E per questo spero che sarà sempre e solo un crescendo della testata. Stay tuned!