Now Reading
Intervista ad Angelo Zucchi il papà del Nosilenz festival.

Intervista ad Angelo Zucchi il papà del Nosilenz festival.

Oggi intervistiamo il papà di uno dei festival più importanti della provincia di Brescia, e anche uno dei più storici, Angelo Zucchi.
Sì, è vero, siamo tra i festival più vecchi ci siamo noi del Nosilenz e Arena Sonica. inizialmente eravamo a toniolo e poi ci siamo spostati.
Lo sai che la prima volta che ti ho visto, a pelle mi sei sembrato molto scontroso? E forse mi stavi anche un po’ antipatico ma poi… conoscendoti ho ribaltato totalmente l’idea che avevo di te.
Tantissime persone mi dicono esattamente la stessa cosa. La mia è solo timidezza, che maschero dietro ad una faccia apparentemente burbera e “rabbuiata”.
Come nasce il nosilenz?
Eheheh, fa ridere questa cosa, mia madre aveva un bar davanti la sede dove poi è nato il nosilenz, un giorno è passato il sindaco per la campagna elettorale, e mia mamma gli ha detto:”guarda che mio figlio vorrebbe fare una festa musicale nel parco di fronte, si può fare?” E il sindaco “certo signora!” Ahahah, io non avrei avuto mai il coraggio di chiederglielo, per la timidezza di cui parlavo prima. Di organizzazione non ne sapevo nulla ma alla fine è andata benissimo tanto che le spine delle birre si erano surriscaldate talmente tanto che a metà serata non riuscivamo più spillare.
Una cosa che ho capito è che non bisogna mai vivere di rendita, devi sempre spingere, dopo i primi anni di alti e bassi siamo sempre andati in crescendo.

Il festival è nato a Coniolo, come siete arrivati a Cigole?
 Il festival è nato a Coniolo, per 12 anni, con Massimo Volume avevamo avuto tantissima gente e tantissimi problemi logistici, quindi l’anno successivo abbiamo chiesto al comune un supporto logistico, un aiuto con le strutture, loro non riuscivano e alla fine abbiamo deciso,di scegliere un posto più grande.
La notizia è stata pubblicata dal Giornale di Brescia e sono stato chiamato dall assessore  alla cultura di Cigole che mi diceva che era un ospite fisso del festival e se eravamo interessati a spostarci a Cigole, in una struttura con tutte le carte in regola per un buon festival. Sono andato li d’ inverno e il posto mi ha stregato. Nel 2013 siamo,ripartiti da li, è andata subito bene e non ci siamo più fermati, l’assessore Marco Scartapacchio è diventato sindaco nel frattempo e ci aiuta tantissimo con il festival. E’ una persona preparattissima e molto aperto mentalmente. Con lui c’è la Proloco che tengono tantissimo alle feste, tanti volontari che non hanno paura di darsi da fare. É una bellissima collaborazione. Con dell ottima cucina e ricerca dei prodotti di qualita. 
Chi sceglie gli artisti?
Una volta Morgan in una intervista disse che nelle questioni musicali ci vuole sempre un “dittatore”, uno che imponga una linea. Diciamo che io propongo un ventaglio di nomi e i miei soci scelgono tra quelli. Andiamo abbastanza d’ accordo. Decido io sull ordine finale
Venire al Nosilenz è un abitudine perchè piace il posto o le persone vengono per gli artisti
Bella domanda, ci sono due tipi di pubblico, quelli affezionati al nosilenz, che vengono qualsiasi artista proponga e poi gli affezionati dei vari artisti che propongo. Quest’anno per i diaframma c,erano tantissime facce nuove.
Purtroppo non siamo ancora un festival dai visitatori certi, dobbiamo combattrere con i tantissimi festival che ci somo in quelle che sono le estati sempre piu cosrte
Che media di visitatori avete?
Tendo a ribasso personalmente ma credo ci saranno 500 persone a sera minimo. Alcuni hanndetto che il sababto questanno cerano 1200 persone.
E in paese come cigole è un bel traguardo…
Infatti emoziona il fatto che il nosilenz, a cigole, attiri tantissima gente pur essendo un luogo non proprio vicino alle grandi citta
La sfida è quella, il luogo è bellissimo ma bisogna arrivarci.
Qualcuno si lamentà sul fatto che la qualità del festival non è molto alta, cioè che puntate più sul luogo, che è meraviglioso, che sulla qualità tecnica degli artisti.
 Per noi chi viene al festival deve stare bene sotto ogni punto di vista, chi viene deve passare 3-4 ore a stare bene, mangiando, ascoltando musica e guardando le bancarelle. Non risparmio sulla qualità dei gruppi, ma so quanto ho a disposizione, quindi non voglio rischiare più di quello che ho a disposizione. Ho avuto la fortuna di avere band a cifre bassissime mentre altri negli anni successivi pagavano 10 volte in più, come ad esempio Marta sui tubi nel 2003.
Tengo molto alla ricerca dei gruppi, anche se poi ho, fatto venire i diaframma, cerco di bilanciare. 
C’è pero una novità, sono stato invitato da tutti a cercare qualcosa di più importante, di rischiare un po di più.
Quali sono i generi musicali che più ti piacciono? 
Post punk e New wave e rock anni 80, sono più sulle sonorità tipo The Cure, The Smiths, Robert Wyatt, Nick drake, Tim Tuckley.
E i tre album che porteresti sul palco del nosilenz?
Di sicuro Astral Weeks di Van morrison, Rock Bottom, che é il secondo album da solista di Robert Wyatt, un fuori classifica secondo me, e come terzo, molto più recente, The Bends/OK computer a pari merito dei Radiohead, non è facile come domanda ma di getto son venuti questi.
Chi volesse creare un festival oggi dopo quanti anni verrebbe riconosciutzo dai visitatori come tale e quindi cominciare a stare tranquilli dal punto di vista dei visitatori?
Oggi con internet è più amplificabile, negli anni 90 era diverso ma credo che 5 anni  basterebbero. In Italia non c’è ancora la cultura del festival come all’astero che vanno al festival anche se piove. Se piove in Italia il festival non si fa, in inghilterra se piove si divertono di più.
Per fare un festival bisogna impegnarsi tantissimo, non lasciarsi prendere dai facili entusiasmi e avere pazienza.
Ti ritieni soddisfatto per questi primi 18 anni di Nosilenz?
Sì, molto, forse avrei dovuto rischiare di più negli anni antecedenti alla crisi, e forse, ripeto, forse, oggi il Nosilenz sarebbe un punto fisso sulla mappa dei festival del nord Italia. Ciò non toglie che si possa fare anche adesso, sempre con cautela. Non è un rimpianto ma se avessi avuto un altro atteggiamento magari…
Il Nosilenz non è solo Angelo Zucchi, quali sono le facce che si nascondono dietro a questo evento?
Infatti, ci sono 2 gruppi di persone che ci lavorano. L’associazione culturale Tana Libera Tutti, 8 soci di cui faccio parte e ci occupiamo della parte della parte artistica logistica. Il secondo gruppo è la ProLoco di Cigole, formata da circa sessanta volontari che si occupano delle cucine, sono il braccio operativo del festival.
Chi fa da collante è l’amministrazione molto illuminante di Cigole, che è molto aperta a questo tipo di proposte. 
Cosa vorresti che la gente pensasse quando si parla del Nosilenz?
Vorrei puntare ad essere come il Siren Festival di Vasto o come il Beaches Brew Festival di Marina di Ravenna. Un festival di qualità.
Vuoi toglierti qalche sassolino?
Nessun sassolino.
Chi ti ha reso felice e orgoglioso di essere riuscito a portare al nosilenz?
Felicissimo di avere avuto tutti i gruppi che ho fatto suonare (tranno un paio di eccezioni, che NON TI RIVELERO’ eheheh!), ma in particolare Lydia Lunch, Massimo Volume, Piano Magic, Oneida.
Il primo concerto in assoluto di Dente (escludendo un’apparizione in un locale del suo paese) è stata al Nosilenz.
Festival che aveva già frequentato con la sua vecchia band, ma che ogni anno veniva a visitare come ospite e pubblico (era sempre uno degli ultimi ad andarsene).

Durante questi anni c’èstato chi ha provato a metteri i bastoni tra le ruote?
Bastoni nelle ruote non direi, ma in un paio di occasioni, qualcuno dell’ambiente, ha fatto piccoli giochetti sporchi. Ma ci sta, è nel novero delle cose umane.
Sono praticamente già noti i gruppi che calcheranno il palco del Nosilenz nei giorni del 9-10-11 giugno, con ospito anche internazionali, vuoi parlarcene?
Il Nosilenz 2017 ospiterà bands e artisti che adoro; Ryley Walker é il nuovo ragazzo prodigio del folk pop cantautorale, spesso paragonato a Van Morrison e Tim Buckley, il che é tutto dire! Poi avremo gli Uzeda, gruppo che inseguo da anni e finalmente saranno dei nostri: loro sono il gruppo italiano più granitico e inscalfibile di sempre; faranno Catania -Brescia -Catania in 24 ore , per un concerto esclusivo. The Winstons sono stratosferici, con Enrico Gabrielli (Calibro 35, Afterhours, PJ Harvey) e Roberto Dell’Era (Afterhours). Ci saranno i Gomma, la band più chiacchierata del momento, le Mourn, giovanissime spagnole che suoneranno sul palco principale del Primavera Festival, e poi New Candys che suonano ovunque in Europa (compreso lo Psych festival di Liverpool), Giovanni Ferrario Alliance con Egle Sommacal dei Massimo Volume alle chitarre, e i promettenti bresciani Red Lines.
E’possibile che ci saranno altre novità o il programma è completo?
Nonostante le decine di proposte che ci arrivano (e che ci spiace non poter accogliere), il festival é completo, e come sempre sarà ad ingresso gratuito, con cibo buono, per vegani e onnivori.