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Intervista alla band degli Old Bridge

Intervista alla band degli Old Bridge

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In occasione dell’uscita dell’album album ” Bless The Hell” ho intervistato Silvia Agnoloni e la band Old Bridge

Ciao ragazzi e benvenuti su Tuttorock! Come state? Come trascorrete queste giornate delicate per tutti noi?

 

Old Bridge

Ciao Monica e grazie per questa opportunità. Per stare, stiamo bene, non fosse per questa astinenza forzata da palco che è diventata ormai quasi un dolore fisico. Questa emergenza è esplosa nel momento più sbagliato per noi, col disco appena uscito che sta andando molto bene, la collaborazione appena avviata con la Black Widow Records e concerti fissati in tutta Italia. Che dire?… Aspettiamo giorni migliori e nel frattempo ci teniamo in contatto lavorando a distanza sui nuovi brani che andranno a comporre l’album che uscirà a primavera 2021.

 

Avete pubblicato da poco  Bless the Hell,  il vostro album di debutto. Ma voi siete da un po’ nell’ambiente metal italiano. Raccontateci di voi…

 

Silvia

Questo è di fatto il primo album full lenght che pubblichiamo come Old Bridge (precedentemente avevamo pubblicato alcuni demo), ma ognuno di noi proviene da una lunghissima esperienza nell’underground metal fiorentino. Nel 2012 nasce ufficialmente l’idea di formare una band con un suono potente come l’heavy metal, ma non legata a doppio filo a nessun genere, qualcosa in cui le mie melodie e i miei testi potessero prendere corpo e sostanza attingendo a piene mani dalle atmosfere gotico-rinascimentali della nostra città (Firenze). E’ stata una scelta difficile, ma convinta.

Poi, nel corso degli anni, abbiamo avuto tanti cambi di line-up che hanno ritardato l’uscita dell’album ufficiale: suonavamo tanto, ma non riuscivamo ad arrivare alla meta. Pensa che ci sono voluti due anni di registrazione per Bless the Hell! Adesso finalmente siamo soddisfatti del risultato raggiunto e delle tante opportunità che si stanno aprendo per noi.

 

Questo album abbraccia vari generi:  metal, prog, gothic… Come siete riusciti ad avere questo sound accattivante e solido?

 

Old Bridge

Come sai, non siamo musicisti di primo pelo, veniamo da molteplici esperienze e credo che anche questo sia stato determinante nella creazione del sound. L’idea era quella di non sottostare a nessun’etichetta di genere, lasciando che la vena compositiva fluisse libera. Per questo all’interno del disco puoi trovare richiami al classic metal, ma anche al doom, al prog, al gothic, al blues… Ci piace vedere come nelle recensioni ogni volta per il genere ci definiscono in maniera diversa, a conferma di aver ottenuto cosa cercavamo. Qualcuno ha scritto che è stata una scelta coraggiosa, ma che si sta rivelando vincente perché i pezzi sono comunque collegati e sostenuti da una solida story telling. Abbiamo comunque cercato di dare ad ogni brano un’impronta distintiva del gruppo, qualcosa che a chi ascolta faccia dire “Ehy, questi sono gli Old Bridge!”. Speriamo di esserci riusciti.

 

Siete fiorentini, quanto c’è nella band e nell’album della vostra splendida città? È una fonte d’ispirazione?

 

Old Bridge

Praticamente tutto. Tutto è intriso della potente Florentia e del grandioso periodo storico a cavallo fra Medioevo e Rinascimento. Tutto richiama a lei, ad iniziare dal nostro nome, che è un chiaro omaggio al Ponte Vecchio. Ma soprattutto siamo declamatori del Sommo Poeta Dante Alighieri e del suo onirico Inferno, un inferno non dissimile da quello che molti si portano dentro, chiuso nell’anima.

 

Silvia, voce e anima della band, portavoce  di Facciamo Valere il Metallo Italiano, singer sempre in prima linea per il supporto della scena metal: come nasce la tua passione per la musica?

 

Silvia

In realtà non scegli la Musica, non puoi appassionarti, se non ti nasce da dentro. La passione per la Musica è un privilegio e una responsabilità. Personalmente ho sempre avvertito di vivere in un mondo sonoro, e questo mi ha spinto a volerne sapere sempre di più studiando canto, pianoforte, chitarra, violino e soprattutto ascoltando, ascoltando, ascoltando senza distinzione di genere, perché la Musica, e la maiuscola non è a caso, è libera ed è ovunque. Poi, quando ho incontrato il metal, qualcosa dentro di me ha vibrato più forte e mi ci sono riconosciuta. Un amore infinito ed eterno, che mi rende felice e libera.

 

Tornando all’album, esso presenta anche una cover molto interessante: chi è l’autore? Cosa rappresenta?

 

Old Bridge

L’autore di tutta la grafica dell’album e anche del nostro logo è il grande Paolo Puppo dei Will o’Wisp. Con pazienza e sensibilità ha ascoltato l’idea che volevamo trasmettere e l’ha tradotta magnificamente. Cosa rappresenta? Molto semplicemente  Dante che si trova davanti al portone infernale da cui scaturiscono fiamme e sul quale si contorcono demoni e creature maledette. Ma il messaggio è un altro: tutti siamo condannati ad intraprendere un cammino oscuro, ognuno con le proprie debolezze, peccati, paure e demoni. Ognuno condannato a guardare in faccia prima o poi il proprio inferno personale.

 

Chi ha scritto testi e musiche e come nascono i vostri brani?

 

Silvia

I testi dell’album sono miei e per me hanno un’importanza fondamentale. La Musica ha il potere di tradurre cose che altrimenti non troveresti il coraggio di dire, che lasceresti chiuse a sedimentare in fondo all’anima. Per questo metto così tanta attenzione in quello che poi canto, perché alla fine parlo di me, di quello che sento, delle mie inquietudini e cicatrici.

La musica è stata composta da me e dagli altri Old Bridge. Come per tutte le band, un’idea iniziale viene poi sviluppata e ognuno apporta il suo contributo. Si lavora poi montando e smontando mille volte, fino a quando non si arriva al risultato cercato, che è comunque frutto di un lavoro collettivo.

Dire come nascono i nostri brani non è semplice, perché ognuno ha la propria storia: a volte un semplice giro di accordi diventa poi una canzone, altre volte da un testo buttato giù su spinta emotiva si crea sopra un arrangiamento. Certe volte ti svegli nella notte e te la trovi semplicemente in testa, la nuova canzone: è lì perché la Musica ha deciso di dartela.

 

Grazie mille! Se volete aggiungere dell’altro, salutare, lanciare un messaggio fate pure!

 

Old Bridge

Il nostro appello è quello di non mollare mai, non lasciate morire il metal!

Appena sarà possibile, andate ai concerti, comprate i cd, abbracciate gli altri sotto il palco e cantate insieme le canzoni delle band. Niente è comparabile a tutto questo: non c’è YouTube, canzone scaricata o social virtuale che possa darti l’emozione di un live visto e vissuto. Chi è stato ai nostri show, sa cosa significa.

Vivete il metal. E benedite l’Inferno!

 

Grazie ragazzi e buona musica!

MONICA ATZEI

Band:
Silvia Agnoloni: Vocals
Damiano “Idda” Porciani: lead and rhythm guitar
Alessandro Berchicci Soave: lead and rhythm guitar
Shinobi Seiryu: bass
Nico Cempini: drums

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