Now Reading
Intervista a Maddalena Bellini della band MADVICE

Intervista a Maddalena Bellini della band MADVICE

87572549 893032344445931 7224413580630687744 n

Abbiamo scambiato due chiacchiere con Maddalena Bellini chitarrista della band death metal Madvice

Ciao Maddalena e benvenuta sulle pagine di Tuttorock. Come stai? Come stai trascorrendo queste giornate così particolari per tutti noi?

 

Ciao Monica, e grazie. Fortunatamente sia io che i miei cari stiamo tutti bene, quindi, quando mi rendo conto che mi sto lamentando troppo, ricordo a me stessa di essere fortunata già solo per questo. Sto sfruttando questo periodo per comporre e stendere le bozze dei nuovi pezzi che andranno a far parte del nostro nuovo disco, ma soprattutto per imparare a fare una buona pizza fatta in casa, ahahahahah!

 

Tu insieme a Raffaele e Asator avete fondato la band nel 2016, chi ha posto le basi per questo progetto? Vi conoscevate già?

 

Raffaele ed io suoniamo insieme da ben vent’anni, abbiamo cominciato con il metal estremo ma melodico degli Endorphine, siamo passati per il metal alternativo dei Nameless Crime, per poi ripiombare nell’estremo con i Madvice, creatura che abbiamo voluto fortemente dopo un cambio di residenza, vita, e soprattutto l’esigenza di tornare a suonare qualcosa di più “fisico” e diretto. Dopo la stesura di qualche brano, abbiamo cominciato a guardarci intorno per definire l’identità di questo gruppo. Asator ci è stato presentato da un amico comune e dopo una chiacchierata ed un ascolto al suo precedente percorso musicale (tra i blacksters Phalenae e i più “morbidi” Str8) abbiamo subito provato a mettere insieme le idee e quelle bozze di brani hanno cominciato a prendere una forma loro.

La ricerca del batterista è stata, ahimé, più difficile e lunga, ma alla fine siamo riusciti a completare egregiamente la formazione con Marco Moretti (Felon, Enkymosis), batterista di forte impostazione “estrema”.

Abbiamo tutti legato presto sia musicalmente che umanamente, aspetto per noi fondamentale per la qualità e la durata di una band.

 

Siete una band campano-toscana di death metal e nel 2018 avete pubblicato il vostro primo full length intitolato Everything Comes to an End via Time to Kill, è stato faticoso trovare una label e adempiere a tutto ciò che concerne una produzione, distribuzione ecc?

Eh sì, siamo 50 e 50, anche se viviamo ormai tutti in Toscana.

Abbiamo sottoposto il nostro master già prodotto e confezionato a diverse etichette di settore. Di questi tempi, ed a questi livelli, credo sia quasi impossibile firmare un contratto old style, come si faceva una bella manciata di anni fa. Le etichette non investono più, se non nei nomi già affermati, e probabilmente anche lì è cambiato qualcosa nella catena produttiva, se proprio non ti chiami Metallica o Iron Maiden.

Conosco personalmente Enrico Giannone della TTK da tantissimi anni, da quando militava nei mitici Undertakers, ed abbiamo deciso di affidare al lui e il suo staff tutto il “dopo”.

 

Stavate progettando qualcosa prima di questo periodo forzato di stop?

 

Purtoppo sì. Avevamo diverse date già programmate in UK e nell’Est-Europa. Qualcosa è saltato, qualcosa è stato riprogrammato per l’autunno, qualcos’altro è stato promesso. Ma ovviamente al momento nessuno ha certezza di come andranno i prossimi mesi, in generale, e figuriamoci nel settore spettacoli che, come sappiamo ed immaginiamo, è uno di quelli più colpiti da questa situazione.

Come detto prima, oltre al live ci stavamo, e stiamo tutt’ora, occupando di preprodurre il materiale per il nostro secondo disco. E siamo sicuri di convogliarne all’interno tutta la rabbia accumulata in questo periodaccio!

 

Come pensi si possa riprendere la “macchina” dei live e dei locali? Visto che, forse, sono quelli che nel settore musicale stanno avendo più problemi?

 

Vivo la cosa in prima persona da entrambi i lati, essendo sia musicista che tecnico del suono (anche se vivo più lo studio che il live) e ti assicuro che è stato veramente un duro colpo a tutto il settore, il quale potrebbe avere drastiche conseguenze per un po’ di tempo. C’è una fetta enorme di persone che non aspetta altro che l’arrivo della bella stagione per poter finalmente accumulare in 3/4 mesi una mole di lavoro che servirà a manterli per un anno intero. Buona parte di queste persone sono invisibili al pubblico, non ci si rende nemmeno conto del disastro causato da questo stop. Spero con tutto il cuore che si riprendano gli spettacoli il prima possibile, anche se probabilmente sarà in maniera graduale.

 

Che album stai ascoltando in questo periodo?

 

Non posso dirlo altrimenti gli altri mi cacciano dal gruppo!

 

Vuoi aggiungere dell’altro e salutare i lettori di Tuttorock?

 

Ringrazio te e Tuttorock dell’opportunità, e saluto tutti quelli che stanno leggendo queste righe invitandoli, ora più che mai, a supportare la musica al massimo delle loro possibilità. Se vogliamo davvero che non muoia tutto dobbiamo essere più attivi comprando i cd (o anche solo in digitale), il merch e andando ai concerti. Non c’è altro modo se non questo, non serve dare uno sguardo ai video sui social per dire “io supporto”.

 

 

Grazie Maddalena e un saluto alla band!

Massimo Supporto!

a cura di MONICA ATZEI

Band:
Asator: screams
Maddalena Bellini: guitar
Raffaele Lanzuise: bass
Marco Moretti: drums

66497299 325549938355457 2847967237447352320 n