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“in balia di…Daniele gozzetti”  l’intervista

“in balia di…Daniele gozzetti”  l’intervista

daniele gozzetti
Pensandoci bene, il titolo di quest’album è quanto sta accadendo a tutti noi, è davvero così che sta andando, siamo “In Balia Di Forze Oscure”, le cose che non riusciamo a capire sono tante e “Daniele Gozzetti” sembra davvero aver colto nel segno e lo fa in un modo tutto funk. Sono passati un po’ di anni dal primo album e in questa tua opera si nota una profonda crescita, si denota un certo stile ed eleganza, sia dal punto di vista dei testi che musicalmente. Al primo ascolto può sembrare un album allegro e spensierato ma quando cominciano ad entrarti nella testa le parole che compongono i testi capisci subito quanto profondi essi siano. La band di Daniele Gozzetti( voce e chitarra), è di quelle che fa la differenza, a partire da Max Comincini (batterista), passando per Nicola Anni (bassista) e Paolo Cavagnini (chitarrista), band che ho avuto modo di scoprire dal vivo e devo dire che sono proprio a dimensione di palco.

Ciao Daniele, complimenti per l’album “In Balia Di Forze Oscure” e per il concerto di presentazione , ho già voglia di vedere il prossimo concerto, avete già in programma nuove date?

Ciao a te Daniele! Innanzitutto ti ringrazio molto. Per quanto riguarda le date, stiamo pianificando la presentazione del nuovo video, che avverrà a breve.

Ho saputo che per preparare l’album vi siete chiusi tutti e 4 in una casa per giorni…ne siete usciti tutti vivi? È difficile fa andare d’accordo due teste, figuriamoci quattro…

Esatto: siamo andati in una casa di un’amica a Jolanda di Savoia, in provincia di Ferrara, portandoci un sacco di strumentazione. Abbiamo allestito un piccolo di studio di registrazione nel salotto di casa e abbiamo suonato senza più guardare l’orologio: idee, spunti, esperimenti…da lì è nato il nucleo di tutto il cd. Noi quattro in genere andiamo molto d’accordo, cerchiamo di trovare sempre il giusto equilibrio tra le varie idee…per il momento!

Respirandolo da dentro hai notato anche tu una certa crescita rispetto al precedente album?

Sì, credo semplicemente di essere diventato più grande (non volevo dire “vecchio”…): Dani Goz, il disco precedente (così come tutti gli altri), era figlio di suggestioni ed esperienze diverse, ora sono cresciuto e lungo la strada ho fatto incontri ed conoscenze nuove che in qualche modo sono entrate nel cd.

Come dicevo prima, album serio con ritmo funk, sembra funzionare, cosa vuoi dire con questo album?

In questo disco vorrei racchiudere il disagio dei nostri giorni, l’inquietudine di vivere questi tempi che percepisco come molto difficili. Vorrei condividere i pensieri e le paure, il fatto che ci sia qualcosa che non capisco…C’è sempre qualcosa che non torna, come se davvero ci fosse una grande regia a noi sconosciuta ma che sta prendendo decisioni per tutti.

I temi trattati all’interno dell’album sono davvero vari, e tutti seri, ci sono alcune canzoni che però mi hanno colpito davvero molto, tra queste “un amore sbagliato”, tema a cui tengo particolarmente, vuoi parlarcene?

Volentieri, anche se è un tema molto doloroso: l’ho scritta pensando ad Agnese, una ragazza, una mamma, molto giovane di Paderno Franciacorta (dove vivo), che ha avuto l’unico torto di aver scelto “Un amore sbagliato”, pagando la scelta con la propria vita. Una tragedia assurda e senza senso, per mano di suo marito, una storia identica purtroppo alle centinaia che si sentono quasi ogni giorno.

In ”A Milano” invece parli di un momento molto particolare successo un po’ di anni fa.

La bomba in Piazza Fontana, il 12 dicembre 1969. Ho cercato più che altro di creare una “suggestione” di quel fatto storico, dopo il quale tutto cambiò…gli anni di piombo, la malavita diventa più violenta, eccetera: nel testo cito gli agricoltori che si trovavano nella sede della banca a fare compravendite, cito i delinquenti della “ligera” cantati da Jannacci e Gaber, cito il disagio che comincia a diffondersi da quel fatto.

E poi “Corridoio”…chi di noi non ha preso quel corridoio almeno una volta?

Il corridoio della nostra mente, che spesso si rivela lungo e opprimente, più di quanto ci si immaginasse. È una fortuna uscirne.

E sicuramente avrai una canzone preferita del tuo album, vuoi svelarcela?

Mmmh…domanda difficile, vado a giornate. Diciamo che dei punti di favore in più vanno a “Sono contento” perché se l’inventò il mio bimbo e a “Il profumo della neve”.

Di solito mi piace fare una domanda di attualità, stavolta vorrei fossi tu a decidere il tema, vuoi lanciare un appello?

Vorrei che venissero sconfitte le forze oscure, che ci venisse restituita la possibilità di essere di nuovo padroni del nostro destino, come lo furono le generazioni dei nostri genitori.

Daniele Di Chiara (DiKi), intervista a Daniele Gozzetti