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ILARIA ARGIOLAS – Intervista su “M’hanno chiamato Ilaria”

ILARIA ARGIOLAS – Intervista su “M’hanno chiamato Ilaria”

In occasione dello showcase di presentazione del suo album di esordio ‘M’hanno chiamato Ilaria’ per Fonoprint al Bravo Caffè il 15-2-2023, ho intervistato ILARIA ARGIOLAS.

Chitarra sotto braccio, o di traverso, Ilaria Argiolas è una cantautrice rock, eclettica e ancestrale, con l’impeto dell’ironia e una buona dose di genuina provocazione. Molte delle sue storie sono in lingua romana perché è la sua, e c’è poco da fare. Nel 2018 partecipa come finalista al FIAT MUSIC di Red Ronnie al teatro Ariston di Sanremo, seguiranno aperture come ospite artista emergente nei concerti di Mariella Nava, Grazia Di Michele e Rossana Casale. Nel 2019 l’incontro con il produttore Mauro Paoluzzi sancisce la nascita e la liberazione dell’estro  più verace di Ilaria, il connubio Paoluzzi-Argiolas è un vulcano di energia, un rock romano unico arricchito dalla collaborazione di musicisti e artisti del calibro di Phil Palmer, Claudio Golinelli (il Gallo), Vincenzo Incenzo, Roberto Vecchioni e Richy Roma, per citarne alcuni. Nel 2022 è finalista al premio Lunezia per la sezione Nuove Proposte, la finale si è svolta ad Aulla a settembre e ha visto l’artista classificarsi sul podio tra le Nuove Proposte. Ilaria ha un sacco di cose da dire, e inizia a farlo con il primo singolo “La mia borgata”, il 19 ottobre 2022. 

Ciao Ilaria, che piacere essere qui stasera allo showcase di BMA, nella bellissima venue del Bravo Caffè. Raccontaci come ti sei avvicinata alla musica.
E’ avvenuto tutto per colpa di mio fratello, che in età adolescenziale ha iniziato a suonare la chitarra in seguito ai primi amori. Essendo molto legati io cercavo sempre di stargli vicino, e visto che lui si chiudeva in camera per suonare, ho iniziato a farlo anche io, in modo da restargli accanto. 

Quali sono stati i tuoi primi ascolti?
Mi piacevano tantissimo De Andrè, Battisti, De Gregori, i nostri grandi cantautori. 

Autodidatta o hai frequentato scuole?
Ho preso lezioni di canto in età più matura rispetto gli inizi, prima in una scuola nella mia borgata, poi in un’accademia internazionale di canto. Ho frequentato 6 anni di conservatorio per la chitarra classica; ma non ho portato a termine nessuna delle due cose, sono scappata sempre via perché ho un carattere un poco ribelle (risate). 

A vedere il piglio che hai sul palco è facile comprendere che devi avere fatto tanta gavetta nei locali, prima di arrivare a questo punto.
Ho suonato ovunque, piazze, paesi, sagre, mio padre mi diceva sempre che avevo una bella voce e dovevo salire sul palco. Arrivata alla maggiore età ho iniziato a cantare nei pub, nei locali, e stasera essere qui al Bravo Caffè a presentare il mio primo disco, è un onore e una gioia incredibile. 

Questa dove siamo è una vera cattedrale per la musica, ma da Roma sei arrivata a Bologna con questo tuo primo disco.
E’ un anno che lavoriamo su questo album, prodotto da Fonoprint per Fonoprint, ci siamo avvalsi della produzione artistica del grande Mauro Poluzzi, e dentro si trovano tanti altri grandi nomi che mi emoziono solo a pensarci. Alle chitarre c’è Phil Palmer, al basso il famoso “Gallo” Golinelli, nella tracklist c’è anche un pezzo di Roberto Vecchioni. 

Testi molto belli, li scrivi tu?
La verità è che questo disco è nato tutto attorno alle parole, la musica è stata adattata ai testi per valorizzare il messaggio che volevo trasmettere. 

A proposito di musica, si passa dai classici stornelli romani a pezzi molto rock.
Mi piace dire che abbiamo inventato un nuovo genere che possiamo definire “rock romano”. Mauro ha fatto un grandissimo lavoro, con l’esperienza che ha fatto con Vecchioni e la Nannini, ha dato questa bella impronta rock al mio disco. 

Se dovessi scegliere la tua canzone preferita nell’album?
Tu che hai sentito tutto il disco stasera, quale sceglieresti? 

L’ultima della tracklist che hai cantato che è un rock devastante, Borgata Finocchio per la sua particolarità, quella dedicata a tua moglie per l’intensità del sentimento.
Allora le mie preferite sono le stesse (risate) 

Progetti futuri?
Al momento il disco non è ancora uscito nei digital store, per cui lo stiamo proponendo in tour dal vivo, face to face. Voglio dare il tempo giusto per conoscerci, ma è come andare in direzione contraria al solito, come amo dire, “ho il cuore a destra”, ovvero se tutti vanno da una parte io vado dall’altra. Fonoprint mi ha sostenuto in questa scelta, quindi l’album è solo fisico al momento. 

Tour? Date dal vivo?
Proseguiremo con due grandi showcase a Roma e Milano, da lì si partirà per tutte le date, che spero saranno tante. 

Sul palco da sola o con una tua band?
Sinceramente? Dipende da quanto pagano ???? Se ci si muove con tutta la band ci vuole il budget adeguato, altrimenti vado da sola. Detto questo, non ho ancora una band fissa, a Roma avrò sicuramente Phil Palmer con me.

MAURIZIO DONINI 

Band:
Ilaria Argiolas

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