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HYDRONIKA – Intervista alla band

HYDRONIKA – Intervista alla band

Oggi sulle pagine del nostro magazine Tuttorock ospitiamo la band degli Hydronika che ha pubblicato ad ottobre il suo terzo lavoro. Vediamo di presentare e conoscere meglio questi quattro moschettieri del rock partenope.
 
Ciao ragazzi e benvenuti su Tuttorock! Potete presentare gli Hydronika con tre aggettivi?
Ciao a tutti voi e grazie per l’ospitalità! Riflettendo sugli ultimi 2 anni di vita della band, devo dire che 3 aggettivi che possono descrivere gli Hydronika sono sicuramente: tenaci, costanti, e  stando alle ultime recensioni ricevute…̏progressivȅ non ci sta affatto male.
 
Dieci anni fa, nel 2006, il vostro primo album, cosa è cambiato da allora nella vostra musica e nel vostro percorso?
Dieci anni sono tanti, durante questo lasso di tempo abbiamo avuto numerosi cambi di line up e questo ha sicuramente cambiato ed ampliato i nostri orizzonti musicali, che restano sicuramente sempre radicati ad un certo tipo di rock, ma che già nel 2009 strizzavano l’occhio ad un tipo di sound più strutturato negli arrangiamenti. Nel 2016 il nostro sound è ancora più ricco di sfumature.
 
Il vostro nuovo lavoro si intitola Alberi dai Muri ed è stato licenziato in Creative Commons, (il brevetto internazionale di protezione autonoma e condivisione diretta, grazie al web, che sfida i colossi del diritto d’autore, su Patamu.com). Avete quindi continuato il lavoro iniziato nel 2009 con Attraverso, primo lavoro in free download, per tutelare il diritto d’autore. Come è muoversi in questo “intricato” (almeno all’apparenza) mondo della musica indipendente?
E’ senza dubbio complicato e complesso, solo se hai voglia di fare e di metterti in gioco puoi riuscire a raggiungere qualche risultato interessante. I brevetti Creative Commons rappresentano una risorsa incredibile per chi vuole tutelare le proprie opere senza i soliti costi e senza la solita burocrazia, poi una band come la nostra che muove molto le proprie opere sul web ha subito sposato la causa in maniera totale. Patamu rappresenta la migliore piattaforma di tutela per la marcatura temporale dei propri brani, il procedimento è fatto interamente on line quindi senza produrre documenti cartacei che andrebbero nel dimenticatoio. L’idea di questo “impatto zero” ci ha maggiormente convinti a percorrere questa direzione. Essere indipendenti vuole dire non sentirsi mai “fermi”, tutto intorno è in continuo movimento e non è mai possibile adagiarsi.
 
Parlatemi dell’album: come è nato Alberi dai Muri? Cosa significa per voi questo lavoro e come è stato progettato nelle musiche e nei testi?
Alberi dai muri è nato negli ultimi 2 anni, anche se il disco precedente è uscito 7 anni fa. Numerosi periodi di inattività ed instabilità hanno minato più volte il senso del progetto Hydronika, poi abbiamo tenuto duro e siamo andati avanti. Abbiamo composto molto sia insieme in studio ma anche per conto nostro, raggiungendo un livello di grande eterogeneità e questo ci fa immensamente piacere. I testi sono di solito opera mia (Mario Fava) ma Umberto (Lume, il nuovo vocalist) anche se ha avuto poco tempo a disposizione, ha dato un contributo importante che senza dubbio sul prossimo album sarà nettamente superiore.
Per noi è un album di rilancio, una vera e propria ripartenza, ci abbiamo creduto fortemente anche quando durante la pre produzione abbiamo avuto l’ennesimo cambio in formazione, trovandoci senza cantante. Umberto  è entrato nella band a giugno, ha creduto follemente nelle nostre idee fin dal provino in studio e ad agosto ha registrato il disco: in pochissimo tempo ha dato il massimo ed il risultato è decisamente soddisfacente.
 
Il primo singolo è Radio Caroline dedicata proprio all’emittente-simbolo dell’ascolto indipendente e pietra miliare della storia del rock, nata nel 1964. Come vi immaginate quel periodo e perché questo omaggio?
Secondo il nostro giudizio di ascoltatori innamorati dei un certo tipo di rock, quelli sono stati “gli anni” del rock per eccellenza: nuovi suoni, creatività senza limiti, regole commerciali e di mercato più a portata dei musicisti stessi. Nonostante questo, c’erano comunque limiti pesanti per chi voleva trasmettere musica rock ed in questo RADIO CAROLINE è stata un esempio eclatante dell’andare contro il sistema. Abbiamo omaggiato questa istituzione forse perchè mai come ora si sente moltissimo la mancanza di un’istituzione come quella, si pensa che grazie ai social il passa parola sia una cosa facilissima…ma purtroppo si è davvero perso il senso dello scambio di informazioni, di musica, ed è svanito molto il concetto di “scena musicale”. Omaggiare RADIO CAROLINE è stato un piacere, anche la realizzazione del video è stata molto divertente, per noi è stata un’esperienza totalmente nuova poiché non ne abbiamo mai fatto uno. Inoltre, quando abbiamo pubblicato il video su YouTube lo abbiamo fatto sapere agli attuali DJ di RADIO CAROLINE, che esiste ancora e trasmette ancora al largo delle coste inglesi, e la cosa gli è talmente piaciuta che  hanno trasmesso il nostro brano non appena l’hanno ricevuto.
 
State facendo dei live per presentare Alberi dai Muri e per il 2017 cosa state preparando?
Fortunatamente stiamo suonando abbastanza, per una band che si auto finanzia al 100% è chiaramente una cosa fondamentale. Lavoriamo da soli al booking dei nostri concerti, non abbiamo un management e questo a volte ci agevola ed a volte ci complica la vita. Posti dove suonare musica originale non ce ne sono moltissimi, però con tanto tanto impegno stiamo portando a casa senza dubbio un po’ di risultati positivi.
Il 2017 continueremo a dedicarlo ai live e contemporaneamente stiamo lavorando in studio al nuovo album che contiamo di far uscire nel 2018. Non vogliamo di nuovo commettere l’errore di pubblicare un disco a troppa distanza da quello precedente.
 
Grazie ragazzi! E buona vita!
Grazie a voi, a presto!!
 
MONICA ATZEI
 
 
Line-up:
Umberto Lume voce
Filippo De Luca basso
Mario Fava chitarra
Alessandro Sammartino batteria
 
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