Grifoni – Intervista sul singolo “Fa male”

Grifoni, l’artista italo-americano dalla voce intensa e dal sound internazionale, è pronto a conquistare nuovamente il pubblico con il suo nuovo singolo “Fa male”. Il brano, scritto e interpretato dallo stesso Grifoni, sarà disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali a partire dal 7 febbraio. Prodotto da Francesco Arpino e arricchito dalle chitarre elettriche di Beppe Stanco, “Fa male” è un brano pop rock dal sapore brit che cattura fin dal primo ascolto. Un brano che parla di cuore infranto, ma lo fa con un ritmo incalzante e un’energia contagiosa, invitando chi lo ascolta a ballare e a superare il dolore. “Fa male” è un inno al crepacuore, un inno alla vita che continua nonostante tutto. Un brano che farà breccia nel cuore di chi ha vissuto una storia d’amore finita, ma che allo stesso tempo saprà trasmettere un messaggio di speranza e di rinascita”, dichiara Grifoni. Con “Fa male”, Grifoni conferma il suo talento e la sua capacità di creare musica che emoziona e coinvolge. Dopo il successo dei precedenti singoli, che hanno totalizzato migliaia di ascolti sulle piattaforme digitali e riscosso un ottimo riscontro di pubblico, l’artista si prepara a un 2025 ricco di novità; infatti, “Fa male” è uno dei brani che faranno parte del primo album di Grifoni, in uscita entro la fine dell’anno attraverso il quale l’artista sarà protagonista di una serie di firmacopie e presentazioni in giro per l’Italia, per incontrare i suoi fan e far conoscere dal vivo la sua musica.

Un saluto a Grifoni e benvenuto. Questo pezzo, “Fa male” a livello sonoro è un pop – rock con influenze brit pop. E’ un tuo marchio di fabbrica o il pezzo si discosta dagli altri?
“Fa male” rientra pienamente nell’ambito musicale nel quale mi oriento da tempo, che può essere riferito in senso generale al pop-rock con influenze americane e britanniche. Ma come ogni mia canzone esprime una sonorità individuale frutto dell’integrazione tra testo e musica.

Questo brano parla di una complicata storia sentimentale. Può essere anche una metafora a vari ambiti della vita di ciascuno?
Si, certamente, il testo di “fa male” è al tempo stesso universale e personale, poiché fa riferimento al dolore provocato dalla perdita di un affetto, nel senso di amore, ma anche di amicizia. Ho cercato di attribuire un senso di coinvolgimento e di empatia, ma anche un messaggio di forza e speranza nel futuro a una storia che può effettivamente essere la storia di tutti noi. E credo che ciò sia confermato dai molti ascolti della canzone immediatamente dopo la sua uscita.

L’assolo di chitarra, non caratterizzato da tecnicismo ma pieno di feeling cucito su misura per il brano, da chi è suonato? Altri collaboratori nel progetto?
L’assolo di chitarra è di Beppe Stanco che ringrazio moltissimo per essere entrato pienamente nello spirito del brano, anche nel ruolo di musicista oltre che di producer, insieme a Francesco Arpino!

E in previsione l’uscita di un video?

Per le ragioni che ho detto prima, al momento abbiamo preferito che chi ascolta la canzone costruisca la sua narrazione visiva personale, ma insieme ai miei produttori valuteremo questa opportunità.

Attualmente cosa c’è nel cantiere artistico di Grifoni?
Il mio cantiere musicale è pieno di prospettive che mi entusiasmano. L’obiettivo principale è quello di proseguire con coerenza il percorso iniziato.

Ultima domanda: Oltre al cantautorato quali sono gli artisti che hanno o tutt’ora influenzano Grifoni?
Gli artisti che da sempre considero miei riferimenti primari sono i Beatles, io sono più Paul ed è perfetto così perché il mio caro producer Francesco è più John e come ben sapete insieme Paul e John erano una coppia favolosa, imbattibile! Poi Lou Reed e Bob Dylan sono la mia ispirazione più grande. In Italia Battisti e Tenco. Ma trovo grande interesse anche per i Led Zeppelin, i Doors, i Rolling Stones e chi può dimenticare il mitico Cat Stevens.