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GRACE N KAOS – “NERO” PREMIO VOCI PER LA LIBERTA’ AMNESTY INTERNAT …

GRACE N KAOS – “NERO” PREMIO VOCI PER LA LIBERTA’ AMNESTY INTERNAT …

Grace N Kaos foto ufficiale

Una band che calca i palchi e fa musica da tanti anni, tutta da seguire, lo abbiamo messo nel titolo. Abbiamo incontrato i Grace N Kaos, formazione alternative-rock veneta che con il brano “Nero” si è aggiudicata il Premio Voci per la Libertà di Amnesty International Italia. Abbiamo parlato con Stefano, autore del brano del loro ultimo singolo “Levante” e del video che accompagna il brano. La canzone “Levante”, disponibile sia su YouTube che in digital download e in streaming, è una appassionata dedica all’artista italiana che più di tutte ha saputo distinguersi negli ultimi anni, tra gli artisti indipendenti, fino a diventare vera musa generazionale per il suo stile, l’originale modo di cantare, di proporsi e per la sua scrittura. Nel testo del brano si mescolano situazioni di fantasia a momenti realmente accaduti come il concerto di Modena – di cui Stefano ci ha raccontato – oppure il ricordo legato a Radio Deejay prima emittente a trasmettere il suo singolo d’esordio ‘Alfonso’. Di quest’ultimo è infatti presente una citazione nel ritornello finale della canzone.
Da giovedì 10 dicembre, inoltre – vogliamo ricordarlo – è disponibile in digital download e sulle migliori piattaforme streaming “Blu cobalto” (Edizioni ALA BIANCA GROUP – Label BRAVO RECORDS) il nuovo singolo. La canzone, inclusa nella compilation Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty disponibile da oggi in digitale e a seguire su vinile a tiratura limitata, rappresenta un ritorno alle origini per la band, che dopo una serie di singoli dal sapore più leggero pubblicati nel 2020, torna alle proprie vere passioni cantando di temi importanti, tematiche sociali a ambientali con sonorità più marcate; un ritorno alle origini dunque di cui abbiamo parlato durante l’intervista telefonica.
Una band che fa musica da molti anni, li abbiamo apprezzati anche lo scorso anno 2019 sul palco di Piazza San Giovanni a Roma, per il concertone del Primo Maggio, la cui sonorità è a metà strada tra il pop e il rock, che da sempre contraddistinguono la cifra stilistica dei Grace N Kaos; un testo – questo di Levante – che gioca sul concetto di amore ma anche sentimento, stima, in un ritornello frizzante e accattivante. Tutto questo fa di “Levante” un perfetto tormentone radiofonico. “Levante” è stata scritta da Stefano Sottovia e composta dai Grace N Kaos che insieme ne hanno curato anche la produzione. Registrazioni, mix e master di Ugo Bolzoni presso Neven Records. I Grace N Kaos sono Gianluca (voce), Stefano (chitarre), Federico (basso), Max (batteria), Davide (chitarre). Il video di “Levante” è stato ideato e realizzato dai Grace N Kaos.
Abbiamo intervistato Stefano, autore del brano e chitarra, dei Grace ‘N Kaos:

A chi vi rivolgete, chi è il vostro pubblico?
Devo essere sincero, siamo partiti molti anni fa con un target decisamente “rock”, eravamo una band rock, hard rock. Successivamente, come spesso capita, c’è stata un’evoluzione leggermente pop, non tanto per andare incontro al pubblico ma per una nostra esigenza, volendo sperimentare cose nuove andando avanti nel tempo. L’album “Bambino”, uscito nel 2018, sia per i temi che per la scrittura si è orientato verso un pubblico medio-alto: per intenderci, dai 35 anni in su. Ci siamo resi conto che per i temi trattati e l’esigenza narrativa riportiamo nelle canzoni quello che viviamo tutti i giorni; un brano come “Nuvola” che tratta il tema del divorzio non è certo rivolto a un pubblico di giovanissimi. Abbiamo provato poi ad ampliare il nostro pubblico, in particolare tra il 2019 e 2020, affrontando anche temi più “leggeri”, come “Levante” o “Gelati”. In questo, abbiamo anche riconosciuto che non è il nostro stile, posto giusto, probabilmente. Abbiamo capito che i giovani devono parlare ai giovani, ogni età deve parlare al suo pubblico.

Oggi la musica è digitale, ci sono le piattaforme:

Ci siamo resi conto che la fascia dai 35 anni in su non è molto digitalizzata: il pubblico presente su Spotify è un pubblico molto giovane e di conseguenza, si è misurati sui numeri anche per fare i concerti, i live.

La musica sulle piattaforme ha rovinato la musica, secondo il tuo parere, a discapito dell’acquisto del classico disco e cd?

Mi prendi in un periodo proprio di profonda riflessione: non so se abbia rovinato l’acquisto del disco, forse sì, ma è anche vero che siamo in un momento di cambiamento epocale. Noi che siamo più grandi, adulti, facciamo fatica al cambiamento rispetto a chi nasce ora, in piena evoluzione di tecnologia, rete, web. Non so dire se tutto questo abbia rovinato il disco, oggi non esiste più il mecenate che sosteneva l’artista, come anticamente; sicuramente l’avvento della rete e delle piattaforme hanno sostituito e cambiato profondamente ed ora funziona un po’ come in tutte le aziende: il piccolo scompare rispetto alla grande azienda dai grandi numeri.

La crisi della musica e dei lavoratori dello spettacolo:

Una crisi enorme. Nel nostro piccolo abbiamo fatto 300 live, nel nostro piccolo abbiamo creato 300 date, abbiamo mosso lavoro. E questo è importante per chi lavora dietro ad ogni concerto, ad ogni live. La crisi riguarda sia gli artisti, soprattutto i piccoli, gli indipendenti ed emergenti, sia le maestranze ad oggi senza lavoro.

Parliamo del video del brano “Levante”, ne avete curato anche la produzione: come nasce l’idea di dedicare brano e video a questa artista così eclettica?

Personalmente, la seguo dall’inizio della sua carriera. Questo è un brano che ho scritto, avevo voglia di mettere dentro al brano situazioni che avevo “vissuto” con Levante, ossia i concerti a cui sono andato, i live visti, le canzoni che mi avevano appassionato. L’idea che mi è venuta è stata quella di utilizzare la figura di Levante, un’artista affermata, e far diventare questa artista una sorta di donna irraggiungibile. Ho “utilizzato” l’immagine di Levante come metafora per raccontare una storia comune a molti ragazzi: un amore irraggiungibile, la fatica di dichiararsi, la timidezza nell’esporre i sentimenti, la paura di non essere corrisposti, la mancanza di coraggio nel rivelarsi. Inoltre, volevamo trattare anche un tema “leggero”, di sana leggerezza perché solitamente trattiamo temi più impegnati e molto meno leggeri.

Avete fatto arrivare il brano a Levante?

No, non ci sembrava giusto né carino spammare o taggare il suo nome. Soltanto appena uscito, abbiamo taggato la sua pagina social ufficiale. Se un domani le arriverà questo brano all’orecchio, ne saremo felicissimi. E’ un tributo a un’artista che stimiamo moltissimo.

Parliamo del Premio Voci per la Libertà di Amnesty International, con il brano “Nero”:

Esperienza bellissima e inaspettata. Avevamo scritto un brano per denunciare il caporalato, realtà presente anche nel Veneto e non solo nel sud del nostro Paese. E’ molto presente il caporalato, forma illegale di reclutamento e organizzazione e lo sfruttamento del lavoro in nero (ed ecco perché il titolo del brano). Successivamente il brano fu ascoltato dal segretario generale della CISL e proprio nel 2019 il caporalato e lo sfruttamento nel mondo del lavoro era tema centrale del concertone del Primo Maggio nella storica Piazza San Giovanni a Roma. Abbiamo suonato nel primo pomeriggio, è stata una giornata di festa assoluta, esperienza bellissima. Qualche mese dopo siamo andati con “Nero” al concorso “Voci per la Libertà” di Amnesty International, dopo tanti anni che cercavamo di proporci. Siamo riusciti ad entrare in semifinale e poi in finale, con il premio vinto e una grande soddisfazione nel cuore.

Alessandra Paparelli