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GGTH – Intervista al duo alternative rock ligure

GGTH – Intervista al duo alternative rock ligure

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Ho fatto una chiacchierata con i GGTH, acronimo di Gringo Goes To Hollywood, duo alternative rock ligure attivo dal 2012. Ecco cosa mi hanno raccontato Andrea Guidobono e Dave Chioggia a proposito di loro e del loro recente EP “Settembre”.

Ciao ragazzi, innanzitutto benvenuti su Tuttorock, come state passando questa quarantena?

Ciao Marco, grazie per l’intervista. Ognuno a casa propria, rispettosi delle restrizioni. Studiamo e scriviamo musica, cerchiamo di fare il possibile per portare avanti il progetto.

Qualche mese fa è uscito il vostro EP “Settembre”, com’è stato accolto e come sta andando?

Sembra che l’Ep sia stato accolto più che positivamente, sia dalla critica sia dal nostro pubblico. Ci ha permesso di suonare in diverse realtà interessanti, aspetto per noi molto importante, considerando anche la natura live di questo Ep. Crediamo che sia stato un buon punto di partenza per sviluppare nuove idee ed esplorare nuovi territori musicali, cosa che stiamo facendo in questo periodo.

L’EP contiene quattro tracce, vi chiedo, una per una come sono nate, partiamo con “Come non sai”.

E’ uno dei pezzi più vecchi di questo Ep ed ha avuto una lunga gestazione. Se l’intro noise e il riff sono stati gli elementi presenti fin da subito, il resto della canzone si è sviluppato durante i live, grazie ai quali abbiamo capito meglio l’intenzione con cui portare il brano.

Del brano “Settembre” cosa mi dite?

Abbiamo scritto “Settembre” improvvisando sul loop dell’intro. Anche questo brano ha subìto diverse variazioni provate dal vivo. Sicuramente è la traccia che meglio rappresenta quel periodo, per come lo ricordiamo. Il testo infatti racconta un episodio ben preciso che abbiamo rielaborato assieme.

E di “Sto bene”?

Contrariamente ai precedenti è un brano sviluppatosi in modo molto istintivo.   Avevamo ben chiaro fin da subito quale dovesse essere lo stile del pezzo, guidati dal suono di chitarra.

E il brano conclusivo strumentale “Rock elefante”?

Andrea: “Rock Elefante” nasce da Instagram! Dave aveva caricato un video in cui suonava un groove sul suo profilo personale. Aveva chiamato la clip Rock Elefante per un adesivo attaccato sulla grancassa (un elefante, appunto).

Dave: Poi Andrea ‘Gringo’ ci ha scritto un riff sopra e abbiamo lavorato con un po’ di variazioni prese da vecchi spunti.

Dopo questa presentazione dell’ EP, vi domando, avete in programma un LP?

E’ una cosa a cui pensiamo spesso, una sorta di sogno nel cassetto. Troveremo senz’altro il modo per farlo, crediamo che abbia ancora senso pubblicare un album, nonostante i tempi.

Parlatemi un po’ di come vi siete conosciuti e quando vi è venuta la voglia di formare un duo.

Abbiamo frequentato a lungo l’ambiente musicale nostrano (il Tigullio, nella Provincia di Genova) e ci siamo incontrati in una di quelle serate-concerto con diversi gruppi, entrambi partecipavamo con i nostri rispettivi progetti. Abbiamo iniziato a suonare insieme nel settembre 2012. Inizialmente l’intento era quello di creare un duo Rock/ Blues nello stile dei Black Keys e degli White Stripes. La formazione a due è stata un’ esigenza di semplicità.

Perchè vi chiamate Gringo Goes To Hollywood?

Il nome è nato per scherzo una sera al Coffeebook, un vecchio locale di Sestri Levante, luogo di incontro per giovani musicisti e artisti in genere.

Parlando sia del passato che del presente chi sono gli artisti che più amate?

L’elenco sarebbe lunghissimo. I nostri amori comuni sono: Timber Timbre, Black Keys, Verdena, Il Teatro degli Orrori, Eels, Battles, Ben Howard, Jack White e Charles Mingus.

Tornerete a cantare in inglese o proseguirete sulla strada della lingua italiana?

Il cantato in inglese lo consideriamo un esperimento iniziale e non abbiamo mai considerato di tornarci.

Quanto è difficile affermarsi nel panorama musicale italiano, dove spesso i locali preferiscono chiamare le cover band rispetto a chi propone musica propria?

E’ molto difficile, cerchiamo comunque di proporci nei luoghi più opportuni. Per fortuna, lo scorso anno, abbiamo incontrato persone che hanno saputo valorizzare la componente originale della nostra musica.

Stiamo attraversando un periodo molto duro per la musica e la cultura in generale, voi come pensate di superare questa fase, farete concerti in streaming?

Ci manca molto la musica dal vivo, sia da musicisti che da spettatori. Per noi superare questa fase significa continuare a lavorare su nuove idee, attrezzandoci come possiamo, nella speranza di poter tornare sui palchi. Non abbiamo ancora fatto concerti in streaming ma non li escludiamo.

Grazie del tempo che mi avete dedicato, volete dire qualcosa ai lettori di questa intervista, a chi ha già ascoltato “Settembre” e a chi non l’ha ancora fatto?

Grazie a te per questo spazio. Auguriamo a tutti un buon proseguimento tenendo ben stretta questa passione che ci unisce, anche se distanti.

MARCO PRITONI