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FROM THE ASHES – Intervista alla band

FROM THE ASHES – Intervista alla band

Ciao ragazzi, grazie del tempo dedicato, innanzitutto ci volete raccontare come sono nati i From The Ashes?
Ciao, grazie a te per quest’intervista. Siamo un gruppo di quattro ragazzi, amici da una vita intera, che qualche anno fa ha deciso di condividere un appartamento a Roma, mettere su una band ed incominciare a scrivere un concept album in un genere completamente nuovo rispetto a ciò che avevamo suonato in precedenza con altri progetti.

Prima di iniziare a parlare dell’album, diteci quali sono le vostre radici musicali, cosa ascoltavate da giovani, cioè ieri l’altro più o meno….
Ognuno di noi proviene da un background completamente diverso, anche se poi gli ascolti che avevamo in comune sono confluiti in questo progetto ed hanno in seguito influenzato la stesura e gli arrangiamenti dei brani. Volendoli riassumere il più brevemente possibile diciamo che Marco, il nostro cantante, ha un passato nel punk e nell’indie rock, Gianluca, il batterista, nonostante sia onnivoro per quel che riguarda la musica, proviene dallo stoner e Carlo, il chitarrista, proviene da ascolti hard rock e glam rock. Probabilmente è Andrea, l’altro chitarrista, ad essere il più vicino al genere che suoniamo in questo disco, non a caso è lui che ha ispirato il cambio di rotta a cui accennavamo poco fa, scrivendo i brani che ci avrebbero convinto ad esplorare queste nuove sonorità.

In dreams l’ho trovato bellissimo, l’alternative è un genere che spesso ha più successo all’estero che in Italia, voi che riscontro avete avuto rispetto la vostra musica, intendo a livello di date, spazi per suonare e simili.
Grazie, innanzitutto. Come tutte le band emergenti in una nazione forse non troppo incline alla curiosità nei confronti di musica che non sia totalmente mainstream, è ovvio che il percorso per emergere, appunto, sia pieno di difficoltà. E forse in parte è anche giusto che sia così, al di là del gusto musicale degli italiani, la musica deve essere una selezione naturale ed è giusto che per fare questo mestiere, che noi riteniamo il più bello del mondo, si debba fare un po’ di gavetta. Detto questo, il riscontro di chi ci ascolta è molto spesso più che positivo, incominciamo ad avere un certo seguito e suonare in giro per l’Italia sta diventando meno complesso rispetto ai primi anni della nostra attività live.

Avete definito il disco un concept album, quale è il filo conduttore del disco?

Il filo conduttore è la storia che esso racconta attraverso la musica delle undici tracce. E’ una storia cronologicamente ambientata in due mondi opposti, quello reale e quello onirico, e narra il cambio di prospettiva di una persona, rispetto alla propria vita, attraverso un sogno che gli suggerirà una nuova chiave di lettura circa la propria libertà individuale.

E diventata famosa la partecipazione a The Voice from Italy con Piero Pelù, come siete arrivati a questo passo? Piero vi ha prima ascoltati poi scelti? Che rapporto avete avuto con il geniale cantante toscano?

Nonostante quello dei talent sia un mondo non totalmente affine alla realtà artistica alla quale proviamo ad appartenere, la partecipazione di Marco si è rivelata un’esperienza davvero positiva. Il confronto con addetti ai lavori di tale importanza, in primis Piero Pelù, e con gli altri talenti è stato per lui, e di riflesso anche per noi, un momento importantissimo di crescita.

Progetti futuri? Un tour?

Dopo essere stati in giro proponendo il nostro lavoro in chiave acustica stiamo pianificando un tour italiano ed un tour europeo con la formazione elettrica, nel contempo siamo anche in scrittura per il nostro secondo disco.

Al momento che cosa vi piace ascoltare?

Facendo riferimento esclusivamente ad ascolti comuni: Steven Wilson, Radiohead, Beck, Marta sui tubi, Frank Turner, Sigur Ros, Porcupine tree, Tool, A perfect Circle.. La lista sarebbe infinita, prima ancora di essere musicisti siamo innanzitutto ascoltatori di musica.

E’ possibile trovarvi sulle piattaforme digitali? Queste possibilità date dalla musica liquida vi hanno aiutato? Il disco è disponibile anche su supporto fisico?
Assolutamente sì, il nostro primo disco “In dreams” è presente su tutti gli store digitali e su Spotify, abbiamo un canale Youtube dove potete trovare i nostri video ufficiali e qualche piccola chicca live, e a brevissimo l’album uscirà anche su supporto fisico. Ovviamente avere l’opportunità di distribuire la propria musica anche online è un ottimo strumento per farsi conoscere da un pubblico più ampio possibile.

Avete un aneddoto particolare da raccontare ai nostri lettori?

A proposito di difficoltà, il nostro percorso musicale insieme in questi anni è stato costellato da numerosi episodi fantozziani. L’ultimo in ordine cronologico risale alla scorsa settimana: venivamo dopo molti mesi a suonare in acustico e tornavamo finalemte a provare in elettrico per preparare un live di pochi giorni fa. Il caso ha voluto lo studio dove proviamo fosse allagato per via di una perdita, il che ha comportato lo spostamento di tutta la nostra strumentazione in un altra sala e tante piccole tragedie logistiche che hanno reso la preparazione del concerto ancora più interessante…

MAURIZIO DONINI

Band:
Marco de Vincentiis – voce, chitarra acustica
Andrea Colitto – chitarra
Carlo Buttinelli – chitarra, synth
Carlo Venezia – basso
Gianluca Terrinoni – batteria

 
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