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FRANK GET – Intervista al cantante e chitarrista

FRANK GET – Intervista al cantante e chitarrista

Musicista “old-style”, Frank Get, dopo aver girato il mondo “in lungo e in largo”, fa ritorno alle origini non soltanto geografiche,
 
Ciao Frank! Dopo aver viaggiato in lungo e in largo per il mondo sei rientrato qui in Italia.Come è stato questo rientro?
A dir il vero son tuttora in movimento, (il nostro mestiere, soprattutto di questi tempi, non ci permette di vivere sugli allori….  ..) comunque è vero che negli ultimi anni ho ripreso a suonare in Italia dopo una lunga parentesi estera. Il panorama musicale italiano è sempre vivo ed attivo, ma purtroppo risente della mancanza totale di investimenti nel settore, e soprattutto della scarsissima considerazione avuta soprattutto in questi ultimi vent’anni….all’estero, anche se c’è crisi pure li, ci son sicuramente margini maggiori e soprattutto la possibilità di campare con questo mestiere, cosa che da noi risulta difficile se non impossibile…..ma chi ha deciso di fare il nostro mestiere non si spaventa di fronte alle sfide più difficili,…no regrets… hahaha…

Rough Man è il tuo tredicesimo album. Un bel numero! Cosa è cambiato nel tempo dai tuoi primi lavori?
Si si, non son superstizioso, per cui anzi lo prendo come numero fortunato… Beh direi che dal tempo dei primi lavori è cambiato tutto, innanzitutto direi la tecnologia, quando ho registrato il mio primo Cd c’erano solo i registratori a 24 tracce analogici a bobine e la digitalizzazione era solo agli inizi, ora con l’incredibile progresso avvenuto la dimensione dello studio è cambiata totalmente. Da una parte è sicuramente più accessibile a tutti, dall’altra sicuramente si sono create le condizioni è per un’offerta, purtroppo, oltre le possibilità di assorbimento del mercato. Un’ altra cosa che ho cambiato completamente dopo una serie di vicissitudini non proprio fortunate, che non sto qui a raccontare (altrimenti scriviamo un libro….  …), ho deciso di scrivere solamente in inglese, questo fatto ha sicuramente fatto aumentare il pubblico a cui mi rivolgo.
 
L’album è completamente scritto, suonato e prodotto da te. Parlaci dei testi, di cosa trattano… E della scelta delle cover.
La scelta di fare un disco tutto da solo è maturata dopo la fine di due esperienze con due band con cui ho suonato negli ultimi anni. Ho deciso di prendere una nuova direzione, forse più cantautoriale, in cui ho deciso di raccontare episodi , fatti, storie che riguardano direttamente il territorio dove son nato e soprattutto il vissuto della mia famiglia. Le mie radici sono istriane, slave, ungheresi e piemontesi, per cui gli spunti sono stati (e lo sono ancora…) tantissimi.Diciamo ho fatto un’operazione di recupero storico. Faccio alcuni esempi : il disastro delle miniere di Arsia, forse non tutti sanno che fu il più grande disastro minerario italiano, ma per ragioni politiche è stato colpevolmente dimenticato, mio nonno era il medico delle miniere e mia madre è nata ad Arsia quindi ecco un esempio….un’ altra storia che racconto è stata quella dell’italianizzazione forzata del cognome subita da mia nonna, nel  ventennio, che fu una cosa abbastanza comune in tutte le zone dove c’erano varie etnie. Un altro tema è l’omaggio a Joseph Ressel (inventore dell’elica e fautore del progetto di riforestazione del Carso), che fu un nostro illustre concittadino ed anche qui per ragioni di etnia colpevolmente dimenticato…(se pensi il primo esperimento al mondo di una nave ad elica è stato effettuato nel golfo di Trieste….e pochi lo sanno…). Riguardo alle covers, oltre al fatto che i due brani son fantastici, ho scelto due autori che hanno avuto una carriera travagliata e purtroppo in epoca di showbiz si fa presto a dimenticare….spero di aver dato un minimo contributo al mantenere la memoria
 
E’ iniziato anche il tuo tour a marzo: cosa ti piace della dimensione live?
Il “live” è come l’ossigeno….senza non si sopravvive…. Il contatto con il pubblico, che sia in un festival o in un club è sempre essenziale sia per proporre quello che hai scritto ma soprattutto per trovare nuovi stimoli per i prossimi lavori. Devo dire che questa nuova dimensione cantautoriale funziona molto bene ed interessa molto il pubblico

E nell’immediato cosa dobbiamo aspettarci da Frank Get?
Oltre alla continuazione del tour, sto già scrivendo i nuovi brani per il prossimo Cd. I temi saranno complementari a quelli che ho trattato in Rough Man. Posso anticipare che questa volta non suonerò tutto io ma ho intenzione di registrare assieme ai musicisti che mi accompagnano in tour 
Tea Tidić : bass and vocals
Giulio Roselli : drums
Andrea Reganzin : keyboards and vocals

Grazie Frank e in bocca al lupo!
Grazie mille a voi!!
 
MONICA ATZEI
 
 
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