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DIMARTINO – Intervista al cantautore

DIMARTINO – Intervista al cantautore

Per oltre dieci anni, Antonio Di Martino, siciliano di Misilmeri, è stato voce e bassista dei Famelika. Con questi ha pubblicato gli album “Storie poco normali” e “Maschere felici”, per poi dare inizio nel 2010 a un progetto ancora più personale denominato Dimartino.

Il titolo del disco è un’importante citazione a “La luna e i falò” di Cesare Pavese: Un paese ci vuole. A cosa ci serve però un paese?
Un paese ci vuole perchè è come una stanzetta dove metti le cose tue personali. Io per esempio ho una casa dove non vado mai perchè sono sempre in giro però so che lì ho tutto quello che è mio: i miei libri, i miei strumenti, le mie canzoni, accartocciate e messe tutte in un cassetto. Un paese ci vuole come ci vuole la stanza dell’infanzia. E’ un posto dove mettere le cose.

Hai messo il disco in streaming in anteprima in circa 300 paesi sparsi per l’Italia grazie ad una webb app che sfrutta la geolocalizzazione. Come ti è venuta questa idea?
In realtà l’idea primordiale era nata perchè volevo fare una caccia al tesoro. Cioè, io volevo prendere questi dischi e nasconderli in posti strani tipo andare che ne so.. come si chiama il tuo paese?

Sedrina.
Andare a Sedrina e nasconderlo non lo so, sopra il lampione della piazza e poi mettere delle mappe e dire “ragà allora il disco è sopra il lampione di fronte alla chiesa.”. Quando poi l’ho detto alla casa discografica mi hanno detto che ero andato, totalmente. Poi mi hanno proposto questa cosa della geolocalizzazione che ho trovato abbastanza romantica anche perchè avvicinava la poesia alla tecnologia.

E come li hai scelti questi trecento paesi?
Alcuni me li sono fatti consigliare da gente della regione , altri li ho scelti in base alla vicinanza con la città, per fare in mondo che la cosa fosse più fruibile, e altri li ho scelti per motivi personali perchè magari c’ero andato a suonare e mi erano rimasti.

Tra questi paesi ce n’è qualcuno al quale sei legato in maniera particolare?
Sì, c’è un paese in Puglia che si chiama Noci che secondo me è un paese spettacolare. E poi lì un sacco di amici, è un posto dove torno spesso.

Il disco è impreziosito anche da due importanti collaborazioni: la prima con Francesco bianconi dei Baustelle e la seconda con Cristina Donà. Come sono nate queste collaborazioni?
Bianconi l’ho conosciuto perchè entrambi scriviamo anche per altri, una volta ci siamo trovati e abbiamo scritto alcuni pezzi tra cui “Una storia del mare” che secondo me ci sta bene dentro al disco. Con Cristina Donà la collaborazione è nata perchè quando ho scritto il pezzo mi è venuta subito in mente lei, la sua voce ci stava come se quel pezzo l’avesse scritto lei.

Nel disco è anche presente anche la registrazione di una conversazione tra te e tuo nonno. Come ti è venuta l’idea di inserire un pezzo del genere?
Quando ho finito di registrare il disco  m’è venuto in mente  che mancava qualcosa di veramente vero. Nel senso che le canzoni sì, sono vere, però volevo aggiungerci qualcosa di ancora più reale, ossia mio nonno che, a sua insaputa, mi racconta in maniera del tutto naturale, della prima volta che ha visto una macchina. Ed è una cosa vera. Le canzoni sono vere, sono tutto quello che sento, però più vero di una cosa registrata, di nasconsto, non c’è niente.

La copertina del disco è molto simile a quella di Sarebbe bello non lasciarsi mai ma abbandonarsi ogni tanto è utile. E’ una cosa voluta?
Quando la ragazza che ha curato la grafica mi ha fatto vedere la copertina all’inizio la prima cosa che ho pensato è stata “Cazzo, è la stessa roba!”. Perchè la mia idea grafica non era proprio questa, era un’altra. Poi però, pensandoci, effettivamente glielo avevo detto io di fare questa roba. E’ proprio la continuazione, è come se quel disco parlasse di abbandoni e invece questo parla di gente che rimane. In generale mi piacciono le copertine un po’ surreali, pure la copertina dell’ep com questi due ragazzi, le pillole, oppure il Napoleone piccolo. L’altro giorno guardavo tutte le copertine e osservavo che ci sono molti elementi che ritornano. Poi non so se questa cosa si capisce. Mi piace l’idea di unirle graficamente, è una cosa che vorrò seguire anche se farò altri lavori.

MADDALENA COMPAGNONI

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https://itunes.apple.com/it/album/un-paese-ci-vuole/id982898621 
http://www.picicca.it  

DATE TOUR
18 aprile Parma – Barezzi Night – Teatro Lenz
29 aprile Milano – Salumeria della Musica
7 maggio Bologna – Locomotiv
8 maggio Firenze – Tender:Club
9 maggio Perugia – 110 Caffè
14 maggio Roma – Monk
15 maggio S.Maria a Vico (CE) – SMAV
16 maggio Messina – Retronouveau