DIANA WINTER – Intervista alla cantautrice e musicista


In occasione dell’uscita del nuovo singolo “Heavy on My Heart” (Bluebelldisc Music – distribuzione ADA Music Italy), ho avuto il piacere di intervistare Diana Winter, giovane e talentuosa musicista e cantautrice, dal 2009 al fianco di Giorgia come corista e chitarrista nei suoi live.
Ciao e benvenuta su Tuttorock, “Heavy on My Heart” è il tuo nuovo singolo da me molto apprezzato, parlami un po’ della genesi del brano.
Grazie, è un brano nato una decina di anni fa, scritto da me, Fabio Balestrieri e il nostro amico Phil Gould (batterista fondatore dei Level 42), incluso nel mio album Tender Hearted del 2015. Ho voluto rispolverarlo in chiave acustica per questo mio nuovo progetto live, Collected Sounds, che uscirà il 16 maggio.
Come sta andando sia a livello di ascolti che di opinioni degli addetti ai lavori?
Mi pare bene.
Sei riuscita a trasformare una sensazione triste di cuore spezzato in chiave ironica, dall’alto della tua laurea in psicologia trovi che la musica sia un’ottima terapia?
Dall’ “alto” non mi sento di dirlo… piuttosto sì, la musica e qualsiasi forma di espressione sono un ottimo modo per esorcizzare molte situazioni della vita di noi tutti… in generale dare una forma al vissuto interiore non può che aiutare a comprenderlo e a comprenderci meglio.
A proposito di musica, quando e come ti sei avvicinata ad essa?
Ho la fortuna di avere una mamma pianista (classica) e un babbo grande appassionato di rock. In casa mia c’era sempre un cocktail di ascolti tra Chopin e i Dire Straits, da bambina è stato per me molto stimolante.
Poi arriva la tua collaborazione con Giorgia, come ha avuto inizio?
Tipo film: lei ha ascoltato il mio primo album Escapizm, sempre prodotto da Balestrieri, e mi ha invitata a collaborare su in paio di brani (Vieni Fuori dell’album Stonata, e La Gatta in Viaggi di voce), e poi in tour con lei a 24 anni. Esperienza pazzesca per cui le sono eternamente grata, è una persona di grande sensibilità e generosità. Non la ringrazierò mai abbastanza per la fiducia che mi ha dato.
Cosa ti ha dato e cosa ti sta dando questa esperienza al fianco di una grandissima artista come lei sia a livello artistico che umano?
Sicuramente la soddisfazione di poter stare al suo fianco negli anni, e crescere insieme, anche come sound, come band. Partecipare sempre più attivamente al suo progetto live. E poi ovviamente si è costruita anche una bella amicizia, di cui sono molto orgogliosa.
Quali sono i tuoi artisti di riferimento di ieri e di oggi?
I miei ascolti sono molto vari, lo sono sempre stati, diciamo che ho dei riferimenti per ogni aspetto della musica, ad esempio i vocals di Terence Trent D’Arby, il groove di Chaka Khan, la delicatezza di Fiona Apple, gli arrangiamenti e la produzione in molti album di Seal… oggi ascolto molto Yebba e ho scoperto di recente Caroline Polachek.
Una domanda anche di livello tecnico, parlaci un po’ delle chitarre Eko di cui sei endorser, che particolarità hanno?
Sono prima di tutto un’azienda italiana, e inoltre sono progettate da Massimo Varini e il liutaio Roberto Fontanot, che con amore le customizza su misura per me.
Quali sono i tuoi prossimi progetti musicali?
Il primo volume del mio nuovo progetto live in studio, in chiave acustica, il 16 maggio, e a ottobre uscirà il secondo volume.
Grazie mille per il tuo tempo, ti lascio piena libertà per chiudere questa intervista come preferisci.
Grazie mille Marco a te, e a chi di questi tempi si prende ancora il tempo per leggere.
MARCO PRITONI

Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.