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DESTRAGE – Intervista al cantante Paolo Colavolpe

DESTRAGE – Intervista al cantante Paolo Colavolpe

Eccomi qui prima intervista dal vivo…tremarella d’ordinanza in atto, ma ce la posso fare. Appuntamento alla Cueva Rock per le 18:30/19:00, arrivo un po’ prima, (difetto d’anticipo!) e mi gusto una quarantina di minuti di prove…Dal vivo spaccano, eccome! Attendo la fine e mi accomodo con Paolo Colavolpe per l’intervista, anzi meglio dire la chiacchierata. Infatti io ho preparato le domande, ma….

E’ il decimo anno di carriera per voi, complimenti! Come sono cambiati i Destrage in questo arco di tempo?
Abbiamo registrato tre album, abbiamo avuto tante soddisfazioni  e speriamo di continuare in questo senso. Abbiamo portato avanti le  nostre idee, confrontandoci ed evolvendoci. Credo che una band non possa fare per 20 anni la stessa musica, io personalmente mi sentirei male e non potrei comunicare un qualcosa per 20 anni sempre alla stessa maniera.

Elencami tre buoni motivi per assistere a un vostro concerto:
Diretto: Festa, Sudore e Presa bene, dove quindi tutti si divertono e stanno bene insieme a noi.

A quando un album live?
Non credo, è meglio viverlo un concerto!

E qui iniziamo una bella chiacchierata sui vari concerti… Cosa ne pensate dei nuovi metodi di distribuzione digitale della musica, ad esempio Spotify?
E’ la naturale evoluzione delle cose, è una legge di mercato e alcuni non si rendono conto delle potenzialità. Anzi c’è una crisi del supporto fonografico e la distribuzione digitale può aiutare, non avevamo compreso dove poteva arrivare l’avvento del web. Internet è stato sottovalutato per la musica.

Conoscete il crowfunding immagino, lo avete usato o pensate di usufruirne in futuro?
Vediamo molte campagne sul crowfunding, ma siamo ancora scettici, è una “fiducia”, ma non puoi chiedere sempre in cambio di promesse. Vedo delle cose che non vanno assolutamente bene!Non si dovrebbe approfittare della fiducia riposta. Se noi lo faremo, sarà per un progetto definitivo.

Che percorso creativo seguite?
Siamo metodici,ognuno di noi porta avanti le sue idee e subito le sviluppa insieme al resto della band. Nell’ultimo album volevamo crescere, avere un sound più omogeneo, e mi sembra che ci siamo riusciti!

Come è stato collaborare con Ron Bumblefoot Thal, chitarrista dei Guns’n’Roses?
E’ un grande! Ci ha risposto al volo! Ci ha scritto:”Siete fighissimi!”! Era in tour, ci ha detto che sarebbe rientrato a novembre e ci saremo risentiti. Così è stato! E’ rientrato e ci ha contattati lui…Che dire? Il massimo, umile, bravissimo e grande virtuoso della chitarra! Molto contenti della sua partecipazione, contentissimi!

Ringrazio Paolo, c’è ancora tempo per uno scambio di battute, si parla delle nuove generazioni( tanti ragazzi sotto i 18 anni hanno ascoltato le prove). Mi resta impressa questa sua frase:
I ragazzi di oggi sebbene abbiano tante possibilità si sentono persi, sembra che a loro venga offerto un banchetto gigante ma non possano scegliere”.
Condivido pienamente. Grazie Paolo, grazie Destrage!

MONICA ATZEI
(Cagliari 21-8-2015)

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