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DELUXE – Intervista a LILIBOY (ELISA POUBLAN), singer della band

DELUXE – Intervista a LILIBOY (ELISA POUBLAN), singer della band

Il collettivo francese dei DELUXE, dal groove potente e contagioso torna, a distanza di tre anni dal debutto “The deluxe family show”, con “Stachelight”, il nuovo ed adrenalinico album di studio uscito il 22 gennaio 2016 per la rinomata Chinese Man Records. Anticipato dal brano “Shoes”, “Stachelight” e’ il mix perfetto tra il raffinato pop francese e lo street groove, un concentrato di contaminazioni che spaziano dal jazz fino al soul e di ritmi spontanei e frenetici, trascinanti ed irrestibili. In vista del prossimo concerto di sabato 2 Aprile a Torino @Hiroshima Mon Amour, come unica data italiana, abbiamo intervistato Liliboy, la frizzante front-woman della band.
 
Ciao Elisa, inizierei chiedendoti di presentare te stessa e la tua band ai lettori di Tuttorock.
Ciao! Bene, io sono Liliboy dei Deluxe, il gruppo si compone di 5 ragazzi oltre a me, suoniamo stili molto diversi di musica, veniamo dal sud della Francia, Aix-en-Provence, e siamo molto emozionati di venire a Torino questo sabato! Siamo attualmente in tour in Francia, ma ci capita di rado di poter “esportare” la nostra musica all’estero!
 
Vedo che la data di Torino sarà infatti la vostra unica data italiana, per ora…
Eh sì, è un peccato! Ma se ci saranno abbastanza persone allo show allora ne riparleremo e faremo in modo di tornare in Italia!
 
Raccontaci qualcosa di più sulla storia dei Deluxe: ho sentito che avete iniziato come musicisti di strada, nei dintorni di Marsiglia.
Sì, assolutamente, suonavamo nelle strade ogni mercoledì e domenica pomeriggio, ogni giorno festivo…all’inizio è stata molto dura, i ragazzi hanno suonato così per un sacco di tempo, tipo 6 anni! Io sono arrivata nel 2011, ma il punto della nostra musica era attirare l’attenzione del pubblico: quando suoni per strada la gente non ha interesse a stare lì ad ascoltarti, forse per questo il sound dei ragazzi era così energico; una sorta di punk-jazz, superveloce, high-tempo, funk, saltavano tutt’intorno come dei matti!
 
In effetti c’è un bel mix di generi che si unisce a creare il vostro sound.
Beh sì, penso derivi proprio dall’attitudine che avevamo come musicisti di strada, l’importante era fare tutto il possibile per farsi notare, attirare l’attenzione e soprattutto mantenerla!
 
Quindi questo è anche quel che possiamo aspettarci dal vostro live tour, che intratteniate il pubblico ma divertendovi voi per primi sul palco.
Assolutamente sì! E’ una questione di vita o di morte (anche se non suoniamo death metal!).
 
Ho letto che i Deluxe sono stati “scoperti” dai Chinese Man e portati così al successo in Francia.
Sì, loro ci hanno davvero scoperti, ci hanno sentito suonare in giro per le strade e ci hanno suggerito di lavorare ad un EP, e poi hanno fatto uscire il nostro primo lavoro! E’ stato un vero colpo di fortuna, nessuno ci conosceva all’inizio, e poi avevamo la scritta “I Chinese Man presentano…” davanti al nostro nome, così il pubblico ci ha notati e ciò ha reso molto più semplice le cose. Ora però stiamo facendo le cose per conto nostro, abbiamo anche la nostra etichetta, che si chiama NaNaNa, siamo cresciuti e diventati indipendenti, anche siamo ancora molto legati a loro, siamo amici e saremo eternamente grati a loro!
 
Raccontaci qualcosa del vostro nuovo album, Stachelight, come lo descriveresti per il pubblico italiano?
Beh può sembrare un po’ meno da “party” e up-tempo, è più focalizzato sulle emozioni rispetto ai precedenti, ma esprime il nostro sound appieno anche perché l’abbiamo registrato live in studio, tutti gli strumenti in una volta sola, non uno per volta in cabina come si fa di solito; è comunque un po’ meno pazzo rispetto ai nostri live, si possono sentire più strumenti. In realtà però sentiamo che prossimamente torneremo a fare musica più dance, usando di nuovo più machines ma rendendola ancora più ballabile.
 
Ci sono comunque molti pezzi di Stachelight con una decisa vena dance, in particolare quelli in collaborazione con altri artisti francesi; cosa ci puoi dire delle band che hanno lavorato con voi?
Su Stachelight noi abbiamo davvero realizzato i nostri sogni! Gli IAM vengono dalle nostre parti, ma abbiamo dovuto trovarci insieme a Shanghai per incontrarli! C’era un festival della musica nell’estate del 2014 lì, abbiamo suonato insieme e loro si sono congratulati per il nostro show, il che era pazzesco per noi, e ci ha dato il coraggio di parlare con loro e organizzare il tutto. Gli IAM sono i nostri rapper francesi preferiti, ci hanno ispirati e in particolare hanno ispirato i ragazzi a fare musica. Per qualche miracolo divino hanno accettato di rappare su un nostro pezzo! Matthieu Chedid (in arte M) invece è un musicista più pop, fa canzoni in francese e ha una storia simile alla nostra, ha iniziato anche lui come street musician.
 
Quali sono i vostri futuri progetti? Dopo il tour avete intenzione di rimettervi già a scrivere?
Beh in realtà non smettiamo mai di scrivere! Stiamo componendo un po’ già durante il tour, ma in realtà al momento vogliamo soprattutto portare in giro la nostra musica, il prossimo autunno-inverno vogliamo tentare di “uscire” dagli orizzonti francesi e fare un tour nel resto d’Europa. Per noi sarebbe un sogno che si avvera, anche perché il mondo della musica è il modo migliore per girare il mondo!
 
E’ la prima volta che venite in Italia? Se sì, come ha reagito il pubblico alla vostra musica?
Abbiamo già suonato a Torino e a Napoli, ed all’ Ariano Folk Festival. Hanno sicuramente risposto benissimo! Io personalmente non parlo molto durante lo show, sono molto concentrata, ma i ragazzi intrattengono gli auditori parlando, ovviamente non parlando francese la comunicazione è un po’ diversa, ma la nostra musica è già molto comunicativa di per sé! Anzi, abbiamo visto un sacco di baffoni fra la gente, è strano perché la gente non ci conosce molto, ma ci conosce comunque un pochino!
 
Per l’appunto, da dove vengono i baffi, il vostro simbolo?
Ci piacciono molto gli animali, per cui ci sentiamo sicuri di noi con dei baffoni sulla faccia! Ma anche sui vestiti, sono i nostri portafortuna, e poi un sacco di tipi fighi hanno i baffi, quindi abbiamo deciso che avrebbero potuto renderci più fighi!
 
C’è qualcos’altro che vorreste dire al pubblico italiano e in particolare a chi verrà a vedervi sabato all’Hiroshima di Torino?
Siamo assolutamente convinti che vi adoreremo, e siamo determinati a farvi innamorare di noi! Preparate i vostri cuori, stanno per essere rubati! E preparatevi a ballare e saltare con noi!
 
IRENE DOGLIOTTI

 
Membri:
Kaya
Kilo
LiliBoy
Pépé
Pietre
Soubri
 
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